MITCH RAPP
Pubblicato 13 maggio 2022
Non ti sei mica accorta del trambusto o degli uomini che stavano correndo verso la piazza.
è finalmente il tuo pomeriggio libero e hai deciso di godertelo nel tuo bar preferito, hai ordinato una bella bevanda fresca e hai tirato fuori il tuo libro.
Tutto normale, fino a quando un completo sconosciuto si siede al tuo fianco.
Subito lo guardi confusa.
<ci conosciamo?> chiedi allontanandoti leggermente da lui.
<fa finta che siamo ad un appuntamento> dice lui guardandosi attorno.
Intanto si toglie la camicia, rimanendo solo con una t-shirt nera sotto che lascia in bella mostra il corpo tonico.
<scusami?>
Lui si gira verso di te, finalmente ti guarda bene e non può fare a meno di sorridere tra sé e sé.
<non ti preoccupare, sono un agente speciale, non un pazzo>
<l'una non esclude l'altra> rispondi divertita.
è allora che ti rendi conto del trambusto, degli uomini stanno correndo nella vostra direzione senza curarsi troppo delle persone che si trovano davanti.
<mi devi scusare> dice lo sconosciuto e subito dopo le sue labbra sono sulle tue.
è come un magnete, per quanto tu sia sorpresa e confusa non riesci ad allontanarti.
Lui sposta una mano sulla tua guancia, accarezzandoti lo zigomo con il pollice, un gesto inutile se il bacio serve a nasconderlo visto che nessuno potrebbe vedere il gesto tanto delicato.
Quando i passi e i rumori si sono fatti lontani lo sconosciuto ti lascia andare.
<grazie> dice alzandosi e come arrivato così se ne va, lasciandoti a bocca aperta e senza parole.
Nei giorni successivi non hai potuto fare a meno di pensare al misterioso uomo, all'agente speciale che ti ha baciata.
è un pensiero continuo e sei confusa dalle reazioni che stai avendo.
Vorresti vederlo di nuovo, la notte sogni le sue labbra, la sua carezza delicata.
Ed è proprio dopo aver lasciato il tuo negozio che incontri il misterioso sconosciuto.
Camminando con la testa altrove e lo sguardo nella borsa alla ricerca dei tuoi occhiali da sole vai a sbattere contro qualcuno.
<mi scusi!> esclami.
Le mani nello sconosciuto si fermano sui tuoi fianchi.
<dobbiamo smetterla di incontrarci così>
Alzi lo sguardo di scatto.
è il tuo sconosciuto.
<sei tu...>
<sì e questa volta non sono in fuga ne in servizio>
<giusto, sei un agente speciale> dici annuendo.
<mi chiami Mitch>
<y/n> rispondi stringendo la sua mano.
Lui ti guarda con un mezzo sorriso.
<allora y/n posso invitarti a bere qualcosa per ringraziarti?>
Ti svegli della camera d'albergo di Mitch, sono passati due giorni dal vostro incontro e in questi due giorni non avete passato un solo secondo da soli.
<Mitch?> chiami l'uomo coprendoti con le lenzuola.
Hai paura che sia dovuto correre via per una qualche missione o che sia semplicemente scappato.
<Mitch?> lo chiami di nuovo guardandoti attorno.
Solo ora noti un bigliettino sul comodino.
"torno subito, tuo Mitch" recita il biglietto.
Fai in tempo a sorridere e a rilassarti che la porta si apre.
Mitch entra con calma, portando con sé una busta marrone.
<ehi> sorride quando vede che sei sveglia.
<buongiorno> sorridi a tua volta.
<ho pensato di prenderti la colazione>
<addirittura?>
<ieri mi hai detto che per conquistarti un uomo ti deve portare la colazione a letto, quindi eccomi qui> risponde lui sorridendo.
Si avvicina al letto e si china per baciarti.
<pensavo fossi andato via> confessi arrossendo.
Lui sorride e ti bacia di nuovo.
<io non scappo mai> ti rassicura.
Poi entrambi scoppiate a ridere, considerando che quando lo hai incontrato in quel bar o meglio quando lui è piombato sul tuo tavolino stava scappando.
<mettiamola così, non scapperei mai da te, ho già perso tutto questo una volta> mormora lui baciandoti di nuovo.
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