PIETRO MAXIMOFF
Pubblicato 1 ottobre 2021
Pietro ha bisogno di aria, lontano da tutti e lontano dalla Stark Tower.
Per qualche ora vuole sentirsi un ragazzo normale che passeggia per le strade di New York.
Passo dopo passo, con la mente persa nei meandri dei suoi pensieri si trova davanti una piccola panetteria e pasticceria.
Un piccolo angolo di New York, abbastanza pacifico e tranquillo.
Senza che se ne accorga sta già entrando, la mano sulla porta che suona quando si richiude.
Il tuo sguardo si alza dalla torta che stai tagliando per incontrare i suoi occhi azzurri.
<buon pomeriggio> gli sorridi.
Pietro si trova a sorridere in risposta, poi trova il coraggio di fare qualche passo avanti distogliendo lo sguardo dalla tua figura per osservare il piccolo locale.
Non c'è nessuno oltre a voi due e il grosso gatto appisolato su uno dei mobili.
<se posso consigliarti qualcosa chiedi pure> dici con un sorriso enorme in viso.
Pietro abbassa lo sguardo su tutti i dolci e piatti che si trova davanti.
<non sono mai stato qui> ammette grattandosi la nuca.
<bene, allora cominciamo dalle basi>
Il tuo sorriso non lascia mai il tuo viso.
<io mi chiamo y/n>
<Pietro> risponde lui allungando una mano.
Quando la stringi Pietro sente come una scossa, un brivido percorre il suo braccio quando lo abbassa lungo il fianco.
<dolce o salato Pietro?>
<sorprendimi> risponde lui.
Sorridi, è una risposta che ti eccita.
Adori indovinare i gusti delle persone e sfidarle a provare qualcosa di nuovo.
<siediti pure allora, ti porto subito qualcosa>
Da quel pomeriggio Pietro non ha più smesso di passare dalla tua panetteria e pasticceria, portando ogni tanto anche Wanda per una colazione o una merenda.
Per questo quando non lo vedi per qualche giorno cominci a preoccuparti, sai a grandi linee di cosa si occupa ma non sai mai quando parte per lavoro, men che meno quando tornerà.
Potrebbe anche non essere partito, magari ha solo smesso di passare...
Allontani il pensiero continuando a girare l'impasto dei tuoi muffin alla red velvet.
Il suono della porta attira la tua attenzione, guardi dalla finestrella sulla porta della cucina chi sia.
<Pietro> sussurri, lasci immediatamente l'impasto e corri fuori.
<Pietro> ripeti ad alta voce.
Senza nemmeno pensarci sopra, super il bancone e corri da lui.
Lo abbracci stretto e prima che tu possa realizzare quello che hai fatto Pietro ti abbraccia.
Le sue braccia si stringono attorno alla tua vita, il suo viso si nasconde contro la tua spalla.
<stai bene grazie a dio> sussurri sospirando.
Pietro ti stringe un po' di più, poi ti lascia andare.
<scusa se non ti ho detto nulla prima di sparire> ammette dispiaciuto.
<non ti preoccupare Pietro, l'importante è che sei di nuovo qui e che sei tutto intero>
<sull'ultima parte...>
<cosa ti sei fatto? stai bene?> chiedi preoccupata.
<sto bene sto bene, solo un po' stanco...>
Gli sorridi, una mano ferma sulla sua guancia.
<so io quello che fa per te, vai a sederti>
Pietro sorride ma non ti lascia ancora andare.
<prima ho bisogno di un'altra cosa> dice timidamente.
<di cosa?>
<voglio chiederti una cosa y/n> spiega lui chiudendo per un secondo gli occhi.
Lo guardi curiosa.
<vuoi essere la mia ragazza?> ti chiede dolcemente.
Sorridi, le tue guance rosse, il tuo cuore sta correndo una maratona nel tuo petto.
Spostando la mano dietro la sua nuca lo fai abbassare alla tua altezza e lo baci.
Pietro stringe ancora di più le braccia attorno alla tua vita, ricambiando il bacio.
<lo prendo come un sì> sussurra divertito quando vi allontanate.
<lo era> rispondi felice.
Poi ti allontani.
<cosa fai?> ti chiede lui curioso.
<chiudo il negozio>
<perchè?>
<oggi lo voglio dedicare solo a te> rispondi girandoti di nuovo verso di lui.
Pietro sorride e ti raggiunge, ti prende il viso tra le mani e ti bacia.
<sei più dolce delle tue torte lo sai?> chiede sorridendo.
Tu ridacchi.
<è la prima volta che me lo dicono> ammetti rossa in viso.
<bene> risponde lui e ti bacia di nuovo.
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