STEVE ROGERS
Pubblicato 17 aprile 2021
Ambientato dopo Civil War
Stai girando per gli scaffali del minimarket del paesino poco lontano dalla tua baita, quando noti una figura molto familiare.
<Steve? Steve Rogers?> è evidente che la tua voce fa allarmare il capitano, lo si nota subito dai muscoli delle sue spalle che si tendono e i pugni che si chiudono.
Quando si gira incontri i suoi occhi azzurri, è impossibile che tu ti sia sbagliata quegli occhi sono inconfondibili.
<y/n> la sua voce è dura, Steve è sulla difensiva.
<non ti preoccupare non sono qui per te, o meglio sono qui per te ma non per quello che pensi tu> dici alzando le mani al cielo in segno di resa.
Steve alza un sopracciglio.
<ok scusa, intendo che non lavoro più per lo Shield e che quando ti ho visto ho pensato di venire a parlarti> ammetti abbassando lentamente le mani.
Lo sguardo di Steve si sposta dalla tua figura a quello che vi circonda.
<posso offrirti un posto dove stare> dici con un sorriso gentile.
<non ti conviene aiutarmi>
<non mi conviene nemmeno comprare questi biscotti eppure ecco due pacchi nel mio carrello> dici indicando il carrello al tuo fianco.
Un leggero sorriso si fa strada sul volto di Steve, è più rilassato ma ancora sulla difensiva.
<senti, sappiamo bene che puoi tranquillamente sopraffarmi, su quello non c'è questione, quindi perchè non accetti il mio invito, anche solo per una notte>
<solo per una notte>
<per quanto mi riguarda puoi stare quanto vuoi> dici facendogli l'occhiolino.
Finisci la spesa seguita da Steve più velocemente possibile e poi salite in macchina.
<dove abiti?>
<una casetta nei boschi, un posto sperduto e isolato>
<sei sola?>
<non più> dici rivolgendo uno sguardo veloce a Steve prima di tornare a guidare.
Non fai in tempo a notare il suo sorriso o le sue spalle rilassate.
<allora si può sapere cosa ci fai qui?> ti chiede Steve una volta che vi siete sistemati nell'open space che fa sia da sala che da cucina.
Tu sei seduta al tavolo mentre Steve ancora in piedi è poggiato alla cucina.
<ho smesso di lavorare per lo Shield poco dopo che ci siamo conosciuti, da allora ho girato in lungo e in largo fino ad arrivare qui>
<cosa è successo?>
<divergenza di pensiero, ti dico solo questo> dici prendendo un sorso del tuo tè.
Steve ti osserva, ha le braccia incrociate al petto.
<cosa sai di quello che è successo?>
<più di quanto lo Shield ha divulgato, ho ancora legami con chi Clint e grazie a Shuri ho avuto un rapporto completo sull'accaduto>
<sei in contatto con Shuri?>
<sì, anche per questo ti ho invitato a venire> dici prendendo un sorso del tuo tè.
<grazie> Steve si guarda attorno e si avvicina alla finestra della sala.
Lo segui mettendoti al suo fianco.
<come fai?> ti chiede lui con lo sguardo fisso davanti a sé.
<a vivere come un eremita?> chiedi ridendo.
Steve ti guarda, i suoi occhi blu ti studiano e osservano.
<faccio qualche lavoretto nel paesino dove ti ho trovato e nei dintorni, e per il resto mi sono dedicata a tutte quelle cose che un agente e spia non fa mai, tipo cucinare o imparare a dipingere... mi tengo occupata> dici stringendoti nelle spalle.
<come fai a stare da sola?>
<Steve tu non sei solo> dici poggiando la mano sulla sua spalla, sai bene le sue domande dove stanno andando a parare.
Di nuovo lui abbassa lo sguardo su di te.
<grazie>
<puoi stare qui quanto vuoi, è un posto sicuro ed è casa> dici guardandoti attorno.
Sono settimane che Steve si è trasferito in pianta stabile nella tua baita, convinto ovviamente da te e da Shuri, lui non si sarebbe mai fermato.
<cosa vuol dire che non hai mai preparato il pollo alla piastra?> chiedi guardando scioccata Steve che ride per la tua espressione.
<dobbiamo rimediare subito, vieni qui aiutante> dici spostandoti per lasciargli un po' di spazio davanti alla cucina.
Tra risate e battute tu e Steve avete preparato la cena, sembra una cosa così naturale e domestica che quasi dimenticate di essere un agente e un supereroe, per ora siete solo y/n e Steve.
<assaggia> dici porgendogli un pezzo di pollo.
Lui lascia che tu lo imbocchi, lo osservi con attenzione cercando di non concentrarti troppo sulle sue labbra.
<è davvero delizioso>
<che ti dicevo? è la ricetta di mia mamma> dici con un sorriso mentre impiatti la cena.
<voglio imparare a fare anche altri piatti> ammette Steve aiutandoti a portare tutto a tavola.
Prima che vi sediate, i vostri sguardo si incrociano.
<abbiamo molto tempo> dici divertita.
Noti subito lo sguardo di Steve che cade per un momento sulle tue labbra, così come fa il tuo ripetutamente.
Prima che tu possa processare nella tua mente cosa fare il tuo corpo ha già agito, prendendo Steve per il viso e portandolo alla tua altezza per baciarlo.
Steve ricambia, ti stringe a sé ma solo per qualche istante.
Poi si allontana, ti guarda con un'espressione che non capisci e subito scappa nella sua stanza.
Lo guardi confusa, ti si è appena spezzato il cuore eppure non scende nemmeno una lacrima, sarà che sei abituata. Di certo ti è passato l'appetito e ti senti sola, la sola presenza di Steve nella stanza ti faceva sembrare il legno più caldo e la luce più invitante, ora è tutto freddo e asettico senza di lui.
Sono passate un paio di ore ormai, tu sei nella tua stanza intenta a dipingere per staccare il cervello e pensare ad altro, quando senti Steve bussare alla porta.
Rifletti per un istante ma di nuovo il tuo corpo agisce da solo, e ti trovi ad aprirgli la porta.
<scusa per prima, ho reagito male...> il suo tono è triste e addolorato, il suo corpo sottolinea il suo stato d'animo, soprattutto gli occhi velati e rossi.
<non ti preoccupare, so di Peggy... non avrei dovuto>
<come fai a sapere di lei?>
<dimentichi che abbiamo lavorato insieme per diversi mesi? e che in quei mesi abbiamo parlato molto, e soprattutto dimentichi che io sono molto brava in queste cose> dici ridendo leggermente.
Steve annuisce, il suo sguardo serio è rivolto al pavimento.
<non è per lei, Peggy è parte del mio passato ormai... >
<allora perché?>
<non posso y/n, io sto andando a fondo e non posso, non voglio portarti con me> dice lui alzando finalmente lo sguardo verso di te.
Ti avvicini subito a lui, titubante se toccarlo o meno.
<Steve tu non stai andando a fondo>
Lui ti sorride amaramente.
<guardami bene Rogers e ascolta le mie parole> dici prendendogli il viso tra le mani.
<non saresti qui se io non avessi voluto immischiarmi, ormai ci sono dentro anche io in questa storia solo perchè ti ho dato un tetto sopra la testa ... ma l'ho fatto perchè volevo e voglio che tu stia qui, perchè so che persona sei e so che quello che fai lo fai con il cuore in mano...>
Steve sorride, leggermente rosso in viso.
<tu mi sei sempre piaciuto Steve, e sono pronta a combattere al tuo fianco contro tutti gli agenti dello Shield perchè so che tu sei nel giusto>
<grazie...>
Lasci andare il viso di Steve, lasciando che le tue mani accarezzino per un istante la sua barba.
<ora va a dormire è tardi> aggiungi allontanandoti.
Ma prima che tu possa tornare alla tua postazione Steve ti ferma per un polso.
<scusami> è l'unica cosa che dice prima di catturare le tue labbra in un bacio.
Ricambi prima di subito, stringendo le braccia attorno al suo collo.
<ora ci sei tu> sussurra lui contro le tue labbra.
Sembrerebbe una frase senza significato ma non è così, significa tutto.
Vuol dire che Steve non è più solo, vuol dire che ora sei la sua casa e il suo posto sicuro, vuole anche dire che ora nel suo cuore ci sei tu, vuol dire che ora tu sei tutto ciò che serve a Steve per andare avanti.
<Steve> sussurri contro le sue labbra, la sua barba ti pizzica le guance ma è una sensazione che ti piace.
<dimmi> risponde lui allontanandosi quel tanto per guardarti negli occhi.
<sono contenta di averti trovato in quel minimarket>
<anche io, sarei perso senza di te>
<ora sei a casa> e di nuovo lo baci.
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