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PIETRO MAXIMOFF

La calma dopo la tempesta.
La sabbia tra le dita dei piedi e delle mani, gli stivali della divisa dimenticati qualche metro più in là.
L'alba che ti riempie gli occhi.
La missione che avete appena concluso è stata stancante, non meno orribile delle precedenti ma diversa dal solito.
"come è possibile che in posto del genere si possano compiere certe atrocità?" è questo quello che ti sei chiesta continuamente mentre tra colpi di pistola e pugni ti sei fatta strada tra i cattivi.
<finalmente sei arrivata lumachina> ti ha detto Pietro quando lo hai raggiunto al cuore dell'edificio, nonchè vostro obiettivo.
Lavorare in coppia con Pietro ti piace, per quanto sia difficile da credere Pietro è preciso, attento, forte ma soprattutto ti legge come se fossi un libro aperto, a volte ti chiedi se abbia anche lui il potere di leggere la mente come la sorella.
Qualche passo attutito dalla sabbia attira la tua attenzione, cancellando dalla tua mente i flashback della missione appena conclusa.
<è tutto pronto> dice Pietro, il suo tono ancora quello autoritario che ha usato con gli agenti inviati da Stark per recuperare l'oggetto della vostra missione
<bene>
<dobbiamo andare> aggiunge lui raggiungendoti, in mano ha i tuoi stivali.
<possiamo stare qui ancora un attimo?> chiedi guardando il sole che sta nascendo.
<credo di sì> dice lui per poi girarsi verso gli agenti in attesa per fargli capire che possono andare.
<tutto bene lumachina?> ti chiede sedendosi al tuo fianco
<sono solo stanca> ammetti poggiando la testa sulla sua spalla.
Lui non aspetta altro, ti cinge il braccio attorno alle spalle facendo aderire il tuo fianco al suo.
<sei stata bravissima> dice lui baciandoti la testa
<lo so, sono un agente speciale ricordi?> chiedi divertita.
<come potrei dimenticarlo lumachina? me lo ripeti sempre> dice lui guardandoti negli occhi.
<certo, perchè sennò tu pensi che io sia una donzella in pericolo> dici stuzzicandolo.
<ma tu sei una donzella in pericolo> ribatte lui con un sorriso furbo che gli fa brillare ancora di più gli occhi.
<una donzella che sa sparare un colpo preciso da più di trecento metri di distanza, che sa disattivare una bomba e disarmare un uomo di due metri di altezza per due di larghezza> ribatti sorridendo fiera.
<quell'uomo era un vero armadio> commenta Pietro ridendo.
<eppure io, donzella in pericolo, l'ho messo al tappeto>
<ho visto> dice lui guardandoti, il suo viso è vicinissimo al tuo, tanto che se parli potresti sfiorare le sue labbra.
Pietro sfiora le tue labbra con le sue, testando le acque e quando tu non ti allontani, preme con passione le sue labbra sulle tue.
Il bacio è passionale ma comunque delicato, siete stanchi e pieni lividi, vi accarezzate con dolcezza, mentre i primi raggi del sole vi riscaldano.
<ho sempre voluto farlo> ammette Pietro sistemandoti una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lo guardi sorridendo.
<anche io> ammetti per poi baciarlo di nuovo.
Lui sorride contro le tue labbra ma poi ricambia.
<che c'è Lumachina? ora che hai avuto un assaggio di Pietro non ne puoi più fare a meno?> chiede lui alzando le sopracciglia.
<non vantarti troppo Maximoff> ribatti tornando a guardare l'alba.
Lui sorride baciandoti poi la guancia.
<sei bellissima, anche coperta di lividi e graffi> sussurra al tuo orecchio per poi abbracciarti stretta e guardare con te il sole che pigramente si alza all'orizzonte, svegliando prima l'oceano e poi la città alle vostre spalle.

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