BENNY WATTS
<ok questa è l'ultima porta a cui busso> dici tra te e te mentre scendi le scale.
Non è possibile che quando qualcuno ha bisogno di una mano, nessuno ti possa aiutare.
L'ultimo inquilino che ti manca è un ragazzo di cui hai sentito parlare dalla signora al piano di sotto ma che non hai mai visto.
Aspetti con ansia, giocherellando con il bordo della maglietta che indossi.
<eccomi> dice la voce prima che la porta si apra.
Davanti ti trovi un ragazzo più alto di te, biondo, occhi scuri, una camicia nera lasciata aperta.
<oh ciao> dice lui sorpreso di vederti.
<ciao, scusa il disturbo... volevo sapere se potessi darmi una mano> dici leggermente imbarazzata.
<certo, solo un secondo, prendo le scarpe> dice lui con un sorriso.
<va bene, aspetto qui>
In questo momento ti stai maledendo, potevi almeno sistemarti i capelli invece che scendere con l'intero look da trasloco con tanto di calzini spaiati e maglia larghissima, sgualcita.
<eccomi, andiamo> dice il ragazzo.
<io comunque sono y/n> dici ridendo.
Lui si chiude la porta alle spalle e ti guarda con un sorriso.
<Benny>
<sono Benny>
Apri la porta al ragazzo.
<ehi! cosa ci fai qui?> chiedi osservandolo, ha ancora su la giacca e la valigia in mano.
<sono appena tornato da un torneo>
<lo vedo, vuoi entrare?> dici aprendo di più la porta per farlo passare.
<non voglio essere un peso>
<non scherzare Benny, lo sai che sei sempre il benvenuto> dici con un sorriso.
Lo guidi verso la sala, non che ne abbia bisogno, avete passato innumerevoli serate a ridere e scherzare sul tuo divano.
<allora com'è andata?> chiedi al ragazzo mentre lui si toglie la giacca.
<poteva andare meglio>
<se non sbaglio hai vinto> dici incuriosita indicando il giornale di scacchi lasciato sul tavolino davanti il divano.
Lo guardo di Benny ti fa capire che non gli va di parlarne per ora.
<posso offrirti qualcosa da bere? o da mangiare?>
<una birra basta e avanza> dice lui con un sorriso abbozzato.
Gli prendi una birra e anche la pizza avanzata dalla tua cena, consapevole che Benny non ha mangiato nulla.
<eccoci> dici tornando in sala, poggiando tutto sul tavolino.
<y/n...>
<mangia e zitto> dici aprendo la tua birra.
Ti siedi sulla poltrona mentre lui mangia, gli sorridi e accendi la radio.
<allora cosa hai combinato in questa settimana che ero via?>
<il solito, lavoro, studio, un po' di shopping e poi ho conosciuto un ragazzo nuovo>
<ah sì?>
<già ma fortuna vuole che nonostante sia particolarmente carino è anche gay, quindi non ho chance> dici divertita.
<quindi stai cercando un ragazzo?>
<non esattamente, quel ragazzo l'ho conosciuto per caso a lavoro>
<capisco...> dice lui sedendosi meglio sul divano.
<allora c'era anche Beth Harmon al torneo?>
<sì, c'era anche lei>
<è molto carina non trovi?>
<sì ma non è il mio tipo> ammette Benny.
Gli sorridi, la tensione che si è creata tra voi si potrebbe tagliare con un coltello.
<y/n?>
<sì?>
<vieni qui> dice lui indicando lo spazio libero al suo fianco.
<che succede?>
<eri troppo lontana> ammette lui accarezzandoti la guancia.
<ora va meglio?> chiedi sorridendogli.
<molto meglio> dice lui avvicinando il suo viso al tuo, fino a quando le sue labbra sfiorano le tue.
Ti sembrano attimi infiniti quelli che vi separano, fino a quando l'attesa e la calma di Benny cominciano a spazientirti, così decidi di baciarlo, annullando qualunque distanza che c'era tra voi.
Benny sorride e poi ricambia, la sua mano sul tuo collo ti guida per approfondire il bacio finchè non vi dovete allontanare per respirare.
<ora non voglio che ci sia neanche mezzo centimetro tra noi> sussurra Benny, il suo viso ancora a poca distanza dal tuo.
<nemmeno io> ammetti e di nuovo le sue labbra sottili sono sulle tue, in un bacio che ti ruba il fiato e annebbia il cervello.
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