STEVE ROGERS
Come ogni pomeriggio esco dall'università e mi dirigo verso il mio bar preferito per prendere un buon cappuccino al caramello e riordinare le idee, e come sempre ho troppo cose in mano tra libri vari, la borsa del computer, la busta colma di fogli consunti e la mia borsetta rimasta aperta da prima.
Arrivo finalmente al bar e mentre aspetto in fila per il mio caffè cerco di sistemare le cose che ho in mano per evitare di far cadere tutto proprio qui, ma come mia solita sfortuna mi chiamano proprio mentre tengo in equilibrio tutto con una mano cercando di chiudere la borsa, mi avvicino per prendere il caffè e proprio mentre lo prendo la busta piena di appunti mi scivola dalle mani rischiando di cadere portando con se anche i libri che tenevo in equilibrio ma per fortuna un gentil uomo afferra il tutto prima che possa spargersi sul pavimento del locale
<grazie mille, stavo per fare un gran casino> dici all'uomo guardando in volto rendendoti così conto di star parlando con un uomo bellissimo e particolarmente sorridente.
<non si preoccupi, ho evitato il suo grande casino> prende il suo caffè e ti guarda di nuovo
<la prego si sieda, le porto le sue cose al tavolo>
<grazie mille e dammi pure del tu avremo la stessa età> lui ti sorride divertito.
Quando ti siedi al tavolo sotto la finestra lui posa la busta e i libri accanto a te.
<grazie mille, se ti fa piacere puoi anche sederti qui con me io non aspetto nessuno, ma magari tu aspetti qualcuno o magari devi andare da qualche parte...> ed ecco che sei partita in quarta con la tua solita parlantina nervosa ma il tuo galantuomo non sembra esserne infastidito anzi...
<mi farebbe molto piacere sedermi qui con te, non sto aspettando nessuno e non devo neanche andare da nessuna parte>
<bene> lo osservi sedersi, non puoi fare a meno di notare i muscoli tonici accentuati dalla sua maglia grigia.
<oh che sbadata non mi sono neanche presentata io sono y/n y/ln ( Your last name= cognome)>
dici porgendogli la mano
<il piacere è mio, io sono Steve Rogers> ti stringe la mano portandola poi alla bocca per lasciare un leggero bacio sulle nocche da vero gentiluomo.
<è un onore Capitan America> gli dici facendogli l'occhiolino e ridendo subito dopo
<mi ha beccato> dice lui seguendoti nella risata.
<se posso chiedere cosa ci fa in un bar come questo Capitan America ?>
<oh sono venuto per una pausa dal lavoro diciamo, avevo bisogno di un buon caffè nero e un po' di aria fresca>
<come ti capisco> lui ti guarda interrogativo
<oh beh sono qui per lo stesso motivo, cioè per cambiare aria, il caffè nero non riesco proprio a berlo, opto per un cappuccino al caramello giusto un po' più dolce> dici bevendone un sorso
Come sempre ti perdi nella tua parlantina ma Steve non sembra esserne infastidito, ti guarda con sguardo tranquillo e curioso, un sorriso calmo stampato in faccia.
<se posso chiedere a cosa ti servono tutti questi libri e fogli?> dice indicando la pila di appunti e documenti alla tua destra insieme ai libri e al computer.
<io mi occupo di ricerca e sviluppo nel campo della sociologia e antropologia nell'università qua vicino, al momento sto seguendo una ricerca sul cambiamento di New York da quando siete apparsi voi super eroi, il rapporto che ha la gente con questo fenomeno, come ha cambiato la vita civile e non, a livello anche lavorativo e turistico, cerco anche di partire da dati più vecchi a partire più o meno da 70\80 anni fa>
Lui ti guarda molto interessato <accetteresti il mio aiuto y/n, insomma sono un super eroe e ho vissuto qui a New York da chissà ormai da quanto tempo, potrei esserti utile>
Lo guardi entusiasta <sarebbe un onore poter raccogliere dati da Capitan America in persona> dici senza riuscire a trattenere un sorriso che va da un orecchio all'altro.
<bene, sarà divertente>
Passate così il pomeriggio a parlare della ricerca che stai svolgendo.
Quando passate ormai due ore squilla il telefono del capitano, risponde brevemente,
<mi dispiace tanto ma devo andare, il dovere chiama, se però mi permetti vorrei accompagnarti fino a casa così non devi portare da sola tutta questa roba>
<grazie mille, ma non ce n'è bisogno abito qui vicino e sicuramente il tuo impegno improvviso è molto importante> lui ti guarda dolcemente
<a maggior ragione se abiti qui vicino ti accompagno, andiamo, non crederai mica che ti lasci qui sola con tutta questa roba e si è anche fatto buio>
<grazie davvero>
Prende maggior parte della tua roba e riesce anche a porgerti il braccio, così vi avviate verso casa tua a braccetto continuando a chiacchierare tranquillamente.
Arrivati davanti al portone di casa, apri la porta e poggi la tua roba sugli scalini.
<grazie mille, è stato molto bello passare del tempo con te> dici sistemandoti una ciocca di capelli dietro l'orecchio
<il piacere è tutto mio y/n, sei una persona molto piacevole e divertente>
Lo ringrazi per ormai la quarta volta
<non ringraziarmi, è la verità... mi chiedevo se una di queste sere ti andasse di uscire a cena con me, senza pensare al lavoro e alla ricerca, che ne dici?>
<sarebbe fantastico>
<perfetto, va bene venerdì sera alle 8?>
<si va benissimo, ehm però non ho il tuo numero> dici tu
<si certo, tieni> ti passa un bigliettino con il suo numero scritto sopra
<ti passo a prendere io alle 8> dice lui
<non vedo l'ora> gli sorridi
<bene ora devo proprio andare, buona serata y/n> ti dice, ti lascia un piccolo bacio sulla guancia e si allontana. Lo saluti ed entri in casa, ancora incredula di quello che è appena successo.
Finalmente è arrivata la fatidica sera dell'appuntamento.
Sono le otto meno un quarto, sistemi ancora una volta il vestitino rosso, ringraziando mentalmente la bella temperatura e la tua migliore amica che ti ha obbligato a comprarlo in vista della serata.
Spazzoli un'ultima volta i capelli che per una sera sembrano aver dato retta alle tue preghiere e si sono fatti domare dalla piastra, un ultimo ritocco al trucco ed è tutto perfetto, mancano pochi minuti.
Cominci a pensare a Steve e al suo sorriso, curiosa di sapere dove ti avrebbe portata, quando suona il campanello, recuperi la borsa ed esci di fretta di casa.
Fuori ti accoglie uno Steve sorridente, con una bellissima camicia azzurra che fa risaltare il colore dei suoi occhi e la sua solita giacca di pelle marrone.
<buonasera> ti dice facendoti il baciamano
<buonasera Steve> rispondi con le guance che vanno in fiamme
<vieni> dice lui guidandoti verso la macchina parcheggiata lì vicino, apre la portiera e ti fa entrare come un vero gentiluomo.
Durante il tragitto chiacchierate, lui ti racconta di ciò che gli è successo quel pomeriggio quando ha chiacchierato per un'ora intera con una vecchietta che si era presa un po' troppa confidenza, facendoti ridere.
<mi piace la tua risata> dice lui sorridendo
<grazie> rispondi arrossendo ancora di più se possibile.
<bene siamo arrivati> dice lui dopo un paio di minuti, parcheggia la macchina e scendete, lui ovviamente ti ha aperto la portiera e porto il braccio per entrare nel ristorante.
La scelta di Steve non poteva essere più perfetta, un piccolo ristorantino elegante ma casalingo, venite accolti con grande calore e portati al tavolo.
Passate la cena tranquilli, a raccontarvi delle vostre vite e delle vostre giornate che non potrebbero essere più diverse, ridete e scherzate nella tranquillità più assoluta... è tutto perfetto.
Dopo il dolce che avete diviso, vi alzate, e dopo averti convinta a farti offrire la cena perché è così che fanno i gentiluomini come lui Steve ti propone una passeggiata nel parco lì vicino.
Il parco data la bella stagione era tutto decorato con luci e lucette, i fiori davano quel tocco di colore e romanticismo.
<grazie per la magnifica serata Steve> dici tu stringendoti al ragazzo
<grazie a te y/n, avevo un po' paura ad invitarti ad uscire, però devo ammettere che ho proprio fatto bene>
<fortuna che ti sei fatto coraggio allora> ammetti sorridendogli.
<se ti andasse vorrei portarti a fare un giro domani, che ne dici>
<a me va benissimo capitano> dici scherzando
Continuate a passeggiare ed arrivate in un piccolo piazzale dove una band suona ed alcune coppie danzano.
<mi concede l'onore di questo ballo?> dice lui
<ma certo> lui ti prende per mano e ti accompagna al centro della pista, ti stringe a sé, le sue mani sulla tua schiena e le tue dietro al suo collo, vi guardate negli occhi mentre i vostri corpi ondeggiano a ritmo di musica.
<sei bellissima> sussurra lui
Dopo aver ballato sotto le stelle ti riaccompagna a casa, nel tragitto verso la macchina nota che hai i brividi e ti poggia la sua giacca sulle spalle <grazie Steve> lo guardi e sorridi
Arrivati a casa tua, lui ti accompagna fino alla porta di casa, ti da la buonanotte e fa per allontanarsi ma tu lo chiami.
<Steve aspetta> dici con tutto il coraggio che hai in corpo.
<si?> girandosi verso di te, tu lo raggiungi veloce e lo baci, ti tieni in equilibrio sulle punte fino a che lui non ti stringe, ti abbraccia tenendoti vicina a lui.
<wow> dice lui <fortuna che hai avuto tu il coraggio di farlo>
<già> dici tu arrossendo ancora vicina al suo volto, lo guardi negli occhi e lo baci di nuovo.
Quando poi vi staccate e lui ammette che dovrebbe andare a casa ti accorgi di avere la sua giacca.
<Steve la tua giacca>
<tienila, così avrò una scusa per rivederti>
<non ti serve una scusa per vedermi capitano> dici ridendo, lo avvicini di nuovo a te e gli lasci un timido bacio sulle labbra
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro