PETER PARKER
Peter Parker si allena ogni pomeriggio dopo la scuola con Stark e oggi essendo venerdì pomeriggio, c'è l'ultimo allenamento della settimana, si avvia così alla Stark Tower con le cuffiette per ascoltare la musica e un sorriso stampato in faccia.
Arrivato però alla torre e dopo essersi recato alla palestra si rende conto che il signor Stark non c'è, di Happy non c'è nemmeno l'ombra e nemmeno di Pepper.
Aspetta dieci minuti pensando che magari Tony possa aver fatto ritardo, è comunque un uomo molto impegnato.
Passano altri dieci minuti e ancora nulla.
Peter quindi decide di andare a cercare qualcuno a cui chiedere informazioni o magari vedere se riesce a trovare il signor Stark, comincia a girare per l'edificio, tra palestre, laboratori, sale conferenze, un paio di camere da letto e biblioteche, infine arriva ad una grande sala, con delle librerie su una parete, una grande vetrata e devi tavoli di legno scuro al centro.
Nota poi che la stanza non è vuota ma c'è una ragazza seduta ad un tavolo, davanti a lei una distesa di libri e fogli disordinati, si avvicina.
<scusa hai per caso visto il signor Stark?> chiede timidamente il ragazzo
<no, mio padre è via per un impegno> risponde lei alzando lo sguardo dai suoi appunti
<tuo padre?>
<si, Tony Stark, mio padre> dice lei divertita
<non sapevo avesse una figlia>
<quasi nessuno sa della mia esistenza, comunque mi chiamo y/n piacere> dice lei allungando la mano
<Peter Parker, il piacere è tutto mio>
<ah quindi tu sei Spider-Man, mio padre mi ha parlato molto di te>
<wow> dice lui sorpreso non aspettandosi che il signor Stark parli di lui con sua figlia
<allora visto che Tony non è qui direi che io posso anche andare>
<aspetta tu sei bravo in queste cose?> chiede la ragazza indicandogli il libro davanti a lei
<si, è la mia materia preferita>
<bene, mi potresti aiutare? Sempre se non hai qualcosa da fare...>
<non ti preoccupare non ho impegni>
<bene, perfetto... allora devo fare una ricerca su questo argomento e sto cercando di sviluppare il discorso attorno a questo teorema ma mi blocco nello sviluppo e nella dimostrazione> spiega al ragazzo mentre lui si siede accanto a lei
<scusa se te lo chiedo... ma tu in che scuola vai?>
<nessuna, studio da casa... diciamo che mio padre è molto protettivo nei miei confronti>
Passarono così il pomeriggio insieme, fino all'ora di cena quando tornò il signor Stark che rimase più che sorpreso di trovare la figlia con Peter a ridere e scherzare.
<y/n sai che io ti voglio bene, ci tengo molto a te e non voglio che tu ti faccia male>
<certo papà lo so perfettamente>
<quindi vorrei che tu non vedessi più il bimbo ragno>
<cosa? Ma perché?>
<potresti farti male?>
<papà rischio di più quando mi alleno che quando passo del tempo con lui!!>
<ma potresti ritrovarti con il cuore spezzato>
<potrò sopravvivere e poi per ora ci siamo visti una sola volta non vuol dire mica che ci dobbiamo sposare domani>
<metti che rimani coinvolta in uno scontro o che ti prendono in ostaggio per ricattarlo?>
<la storia del ricatto potrebbe funzionare anche con te papà, rischio anche a stare qui ricordi sei Iron Man!!> risponde lei infuriata, per fortuna interviene Pepper
<Tony, ti prego lascia stare la ragazza, non le succederà nulla se frequenta un ragazzo della sua età>
<io non ... e va bene... ma sappi che non approvo per nulla> dice lui puntandole il dito contro
<grazie papà, sei il migliore> dice lei euforica saltandogli al collo.
Da quel giorno in poi i due ragazzi cominciarono a vedersi quasi tutti i giorni prima o dopo gli allenamenti di lui, Tony si era anche convinto sotto la persuasione di Pepper a lasciarli uscire qualche volta.
Peter la portò al parco, per studiare all'aria aperta, un pomeriggio la invitò a casa con Ned per costruire insieme la morte nera con i lego, uscirono anche un paio di volte a cena ma fino a quel pomeriggio non avevano pensato all'altro come più di un amico.
Strano ma vero da quando si erano conosciuti, nonostante si trovassero entrambi molto attraenti avevano sviluppato una grande amicizia senza altri fini o scopi.
Ma quel pomeriggio scattò qualcosa di diverso.
Si trovavano sulla terrazza più alta della Stark Tower, era un caldo pomeriggio autunnale, New York era tinta di arancione e di rosso, perfettamente in tinta con il tramonto che i due stavano ammirando.
Lei si alzò dalla poltroncina su cui era seduta e si avvicinò alla ringhiera e lui la seguì, poggiò le mani vicino alle sue facendole sfiorare, lei sorrise a quel minuscolo contatto e si rese conto che il suo corpo e il suo cuore chiedevano di più, senza pensarci troppo prese la mano di Peter e la strinse.
Il ragazzo stupito dal gesto, si girò verso di lei.
<scusa, volevo farlo e non ci ho pensato più di tanto> disse lei ora imbarazzata.
<io... tu... non devi essere imbarazzata e non ti devi scusare, avrei voluto farlo io> confessò il ragazzo
<ah sì?> chiese lei sorpresa e curiosa
<si, ... y/n tu mi piaci, ti ho pensato così tanto in questi giorni che non ci siamo visti, e ho realizzato quanto tu sia importante per me e quanto io mi sia affezionato a te>
<ma capirò se tu non provi lo stesso> si girò di nuovo verso il tramonto lasciando andare la mano della ragazza
<Pete...> lo chiamò lei per poi prendere il volto di lui e avvicinarsi tanto da baciarlo.
A quel contatto il ragazzo si voltò completamente verso di lei e la strinse a sé ricambiando il bacio.
Quando poi i due si staccarono lei sorrise <ora però bisogna dirlo a Tony>
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