JACOB BALCK
Ho sempre vissuto con mio padre, io e lui contro il mondo, a causa del suo lavoro abbiamo sempre viaggiato molto, ma ora ha deciso di portami nel posto che per lui e la mamma è stato casa: Forks.
Per ormai la milionesima volta prendiamo l'aereo, e all'aeroporto ci aspetta un taxi.
Direzione la riserva di Forks, lì dove mio padre è cresciuto, mentre arriviamo non fa altro che dirmi che quel posto non è cambiato di una singola foglia, è tutto uguale e ogni posto, ogni casa, ogni via riporta alla mente ricordi di una vita così lontana.
Alla riserva ci aspetta un vecchio amico di mio padre.
Ci accoglie come si accoglie un membro di famiglia che non si vede da tanto e immagino che sia così per mio padre e Billy Black.
A quanto ho capito casa nostra è qui nella riserva ed è dove io alloggerò, non troppo lontano dalla casa Black, così in caso Billy potrà darmi una mano e mio padre sarà più tranquillo.
Billy ci fa entrare in casa, ci offre un caffè e dei biscotti.
Lui e mio padre cominciano a parlare raccontandosi di vecchi ricordi e di nuove esperienze accumulate negli anni, a quanto pare anche Billy ha un figlio della mia età, Jacob, e anche loro hanno perso la donna della loro vita come io e mio padre abbiamo perso mia mamma.
Finalmente mio padre saluta Billy che gentilmente mi ricorda che se mai avrò bisogno di una qualunque cosa potrò chiedere lui senza farmi problemi e mi porta a casa.
Vedo mio padre girare per questa casa e posso quasi sentire il rumore che fanno i suoi pensieri, ogni singola cosa deve ricordargli la mamma e della loro vita insieme, prima di me, prima di tutto.
Si siede fuori la porta, su una delle sedie in legno.
<pensi alla mamma?> gli chiedo poggiando una mano sulla sua spalla
<si, ma stai tranquilla la cosa non mi rattrista per nulla, sono solo tanti ricordi>
<qui è davvero stupendo>
<sono contento che anche tu possa chiamare questo posto casa> mi bacia la mano e rientra lasciandomi fuori, osservo ciò che mi circonda e sono felice, partono mille pensieri, mi vengono in mente mille cose da fare, mille cose da comprare per dare il mio tocco alla casa.
I miei pensieri vengono interrotti da un rombo molto forte, è il rumore di una moto, poco lontano vicino alla casa di Billy accosta una moto, ne scende un ragazzo, suo figlio probabilmente, è alto, muscoloso, capelli neri. Scende dalla moto, si guarda un attimo in giro e finalmente guarda nella mia direzione, nonostante la distanza ci guardiamo per un momento, e il mondo smette di girare, non sento più nulla, non vedo più nulla, non penso più a nulla, rimango semplicemente immobile, a guardare quel ragazzo, così come lui rimane fermo vicino alla sua moto a guardarmi.
Sembrano essere passate ore, in realtà sono solo pochi secondi. Che strana sensazione ...
Vengo riportata alla realtà da mio padre
<allora y/n non vieni dentro a disfare le valigie?>
<arrivo papà>
Mi volto per tornare dentro, prima di chiudere la porta guardo nella direzione del ragazzo e lui è ancora lì che mi guarda.
Ancora confusa vado da mio padre al piano di sopra dove c'è la camera da letto e dove ha portato tutti i miei scatoloni e le valigie.
E mentre lui cerca di dare una sistemata al resto della casa io sistemo camera mia, sistemo le foto, i vestiti e il resto, ormai si è fatta sera, è ora di cena e cominci a sentire un certo languorino.
<pa' che ne dici di cenare?> dici scendendo le scale
<in realtà ci ho già pensato io y/n e se non ti dispiace abbiamo degli ospiti>
Scendi al piano di sotto e trovi tuo padre e Billy seduti sul divano, davanti alla partita e con delle pizze sul tavolino.
Suonano alla porta.
<y/n puoi andare tu questa azione non me la posso perdere>
<certo pa'>
Vai alla porta e la apri, ti trovi davanti il ragazzo della moto, rimani per un momento sotto shock, il tuo cuore comincia battere all'impazzata "datti un contegno"
Ti presenti <ciao, io sono y/n> gli porgi la mano
Lui sorride <Jacob> e ti stringe la mano.
Lo fai entrare, e raggiungete Billy e tuo padre.
Finito di mangiare, i due ricominciano a guardare la partita, porti la roba della cena in cucina e Jacob ti aiuta.
<allora come ti sembra Forks fino ad ora?>
<per quel poco che ho visto dal taxi, non sembra tanto male, è molto tranquilla, non sono abituata a città così tranquille>
<Billy mi ha detto che tu e tuo padre avete girato tanto> ti dice incuriosito
<si esatto, abbiamo sempre girato, non più di 6 mesi nello stesso posto>
<wow, non deve essere stato facile...>
<ci sono stata abituata sin da piccola, non sarà facile tutto questo> dici indicando ciò che ti circonda
<che ne dici di parlarne mentre passeggiamo un po' per la riserva?>
<perché no>
<bene>
Uscite di casa, dopo aver avvisato i vostri padri, e vi incamminate, c'è ancora un po' di luce, è il momento della giornata che preferisci, quello subito dopo il tramonto, gli ultimi raggi del sole che illuminano tutto, è tutto così bello, tutto così perfetto.
Tu e Jacob camminate uno di fianco al altro, spalla contro spalla, emana calore, è come se lo conoscessi da sempre, ti sembra giusto, quasi perfetto stare con lui a camminare.
<dicevi che non sarebbe stato facile tutto questo ...come mai?>
<non sono mai stata in un posto abbastanza a lungo da poterlo chiamare casa e non ho mai frequentato qualcuno abbastanza da chiamarlo amico, è tutto nuovo, è un'avventura piena di prime volta, la prima casa, la prima città che sarà il mio punto di riferimento, i primi amici, il primo tramonto visto da qui, tante prime volte...>
Ti giri verso Jacob che sorride alle tue parole, le mani infilate nelle tasche, le spalle rilassate, la camminata calma, è così perfetto, ti sembra di conoscerlo da una vita.
<sei una che dà molto peso alle piccole cose>
<io do peso a tutto, il che può essere un problema certe volte, ma credo fermamente nell'importanza di ogni gesto, di ogni parola, di ogni cosa insomma...>
<credo che tu sia la prima persona che conosco che ha questa visione della vita>
<credo di essere l'unica da essere così pazza da pensarla così>
<non sei pazza> dice lui ridendo, guardandoti divertito
<questo non puoi saperlo, mi conosci da così poco>
Scoppiate a ridere entrambi. Ecco il primo ricordo felice con Jacob.
<che ne dici se domani ti porto a fare un giro? Ti faccio conoscere un po' di persone>
<molto volentieri>
Tornate verso casa, quando entrate Billy lascia cadere il discorso, come se non volesse farvi sapere di cosa stessero parlando.
<tranquillo Billy, y/n sa tutto dei licantropi e dei vampiri, non potevo tenerle nascosto il mondo di sua madre>
<scusa, non lo sapevo> si scusa Billy e gli sorridi, anche tu e Jacob vi sedete.
<volete qualcosa da bere?> chiede tuo padre
<abbiamo bevuto abbastanza birra per stasera ma se hai un po' di caffè lo prendo molto volentieri> risponde Billy
<tranquillo pa' ci penso io>
Ti alzi e vai verso la cucina, Jacob ti segue.
<quindi visto che sai tutto credo sia legittimo che tu sappia che sono un lupo mannaro>
<lo avevo intuito Jacob> ti giri verso di lui e lo guardi sorridendo
<e non hai paura?>
<no, perché dovrei averne?> lui ti guarda sorpreso e sorride, lasci cadere il discorso pensando a preparare il caffè.
IL GIORNO DOPO
Jacob ti ha dato appuntamento nel primo pomeriggio.
Ti prepari, devi abituarti alla temperatura di Forks, quindi non sai esattamente cosa mettere.
Scendi le scale pensando di trovare tuo padre ma trovi Jacob
<tuo padre mi ha fatto entrare, ha detto che ti stavi vestendo>
<aspetti da tanto?>
<no, sono appena arrivato>
<oh bene, scusami ma sono un po' in crisi per la temperatura, credi avrò freddo vestita così?>
Gli chiedi indicando la tua giacca grigia che copre la tua t-shirt preferita.
<non credo ma in caso ti posso dare la mia felpa>
<grazie> sorridi imbarazzata <allora sono pronta, possiamo andare>
Uscite di casa e vi dirigete verso la sua moto.
<allora dove mi porti?>
<prima di tutto voglio presentarti al mio branco>
Salite in moto, ti metti il casco e ti stringi a lui.
Dopo neanche 10 minuti siete arrivati.
È una casa, al limitare del bosco, molto rustica e accogliente, da dentro senti diverse voci maschili, sembrano felici, ridono e scherzano.
Ti giri verso Jacob incuriosita <chi mi vuoi far conoscere?>
<il mio branco> ti guarda nel modo più tranquillo possibile.
Ti fa cenno di seguirlo ed entra dentro la casa, tu lo segui a ruota, un po' nervosa.
<mi sembrava di avere sentito il rumore della tua moto Jake> dice uno dei ragazzi.
<ehi ma chi è?>
<carina!>
<ragazzi! Lasciate che sia Jacob a dirci chi è, ed evitate di fare i cretini> disse un ragazzo, il più grande di tutti quello che credi essere il capo branco.
In realtà sanno tutti chi sei, grazie al pensiero condiviso del branco.
<ragazzi lei è y/n, la figlia di un vecchio amico di Billy, si è da poco trasferita qui nella riserva> dice guardandoti con il più dolce dei sorrisi.
<in realtà sono arrivata solo ieri> dici, notando che gli sguardi di tutti su di te.
<beh sei la benvenuta y/n, io sono Sam, il capo branco> come avevo immaginato.
<questa è la mia ragazza> disse indicando la bellissima donna che è appena arrivata.
Vi presentate e lei con tutta la gentilezza del mondo ti dice che qualunque cosa tu abbia bisogno sarà a tua disposizione.
Passate l'intero pomeriggio lì a casa di Sam, a chiacchierare, a ridere, a raccontarvi storie, il che ti fa sentire un piacevole calore nel cuore, ti senti a casa, questo Jacob sembra notarlo perché ti accarezza la mano e ti sorride per poi tornare a parlare con i suoi fratelli, questo piccolo gesto ti fa scolgiere.
Hai trovato casa.
Nel frattempo nella mente di tutti, sempre grazie al pensiero condiviso, passa una cosa sola, quanto tu e Jacob stiate bene insieme, vi muovete insieme, finite le frasi a vicenda, entrambi sembrate più vivi e completi insieme, così come lo è una vecchia coppia, che sta insieme da talmente tanto tempo che è arrivata a pensare allo stesso identico modo, il che fa stare bene tutti, e li rende felici, l'unica che ancora non si rende conto che abbiate avuto l'imprinting l'uno sull'altra sei tu.
Tutti hanno capito nel momento che eri entrata in quella casa che sei di Jacob, che lui sarà sempre pronto a difenderti e così anche il branco.
MOLTO TEMPO DOPO
Ti sei fatta diversi amici anche fuori dalla riserva, soprattutto grazie al tuo lavoro, una sera ad una cena tra colleghi alzi un po' troppo il gomito, così una tua collega non che cara amica decide di riportarti a casa.
Ti fai lasciare lontano da casa, nella speranza che la camminata ti aiuti con la sbronza.
Sei quasi arrivata ma barcolli ancora, la testa gira o forse gira tutto il mondo e tu sei ferma, vedi in lontananza una sagoma di lupo, non ti spaventi perché sai che potrebbe essere qualcuno del branco, e fortunatamente è Jacob, lo riconosci quando si ritrasforma e tu puoi vedere le sue fattezze umane, le spalle ampie e muscolose, il bacino stretto, la schiena dritta. Ti mordi un labbro, lo chiami <Jacob!> lo urli quasi, lui si gira verso di te e ti viene in contro, inciampi in un rametto <ops> hai urlato di nuovo ma Jacob ti evita la caduta prendendoti al volo < shhhhh> ti porti un dito alla bocca e poi scoppi a ridere nelle sue braccia.
Lui ti guarda preoccupato ma divertito <hai alzato un po' il gomito y/n?>
<forse sì forse no, non lo so> rispondi guardandolo negli occhi
<dai andiamo, ti porto a casa> ti prende per mano e vi avviate verso casa, ti appoggi alla sua spalla nuda mentre camminate e ti lasci scaldare dal suo calore.
<jake?> gli chiedi quando ormai siete davanti alla porta
<si y/n?> ti guarda, gli lasci un bacio sulla guancia e poi apri la porta.
Vai in camera tua, lui ti segue.
Cerchi si svestirti, ma continui a cadere o a incastrarti nei vestiti, Jacob ti guarda divertito e infine ti aiuta.
Rimani in intimo davanti a lui, vi guardate per un lungo momento.
Poi ti giri e vai alla ricerca del tuo pigiama, una mega maglietta verde, la trovi sotto il cuscino, il tutto sotto lo sguardo di Jacob. Ti infili nel letto, ti allunghi per prendere una salvietta struccante, ti strucchi e poi ti copri con il tuo caldo piumone.
<bene allora io posso andare> ti dice lui avvicinandosi a te
<va bene>
<buonanotte y/n> ti dà un bacio sulla fronte
<buonanotte jake> lo guardi allontanarsi ma prima che esca dalla camera lo richiami
<si?>
<ti va di restare? Ecco sì, insomma, se non è inopportuno chiedertelo, mi farebbe piacere>
Lui non dice nulla, sorride e torna da te, si infila sotto le coperte, lo guardi felice e poi lo abbracci, appoggiandoti al suo petto.
<notte Jake>
Ti addormenti così, abbracciata a Jacob.
La mattina seguente ti svegli con un gran bel mal di testa, ti alzi, vai in bagno a lavarti il viso e così dal nulla ti ricordi che la sera prima hai chiesto a Jake di rimanere a dormire e che avete dormito insieme.
Ma lui in camera non c'era. Scendi al piano di sotto e lo trovi ai fornelli.
<buongiorno ubriacona>
<'giorno> gli fai la linguaccia e poi ti avvicini per vedere cosa stesse preparando.
Mentre lui finisce di impiattare uova e bacon, tu prepari due tazze di caffè.
Rubi una fetta di pane dal fornetto e ti siedi a tavola, osservando la schiena di Jacob, ad ogni movimento si tende un muscolo diverso, e non puoi fare a meno di pensare che nonostante la sbornia, è stata la dormita più bella di sempre, erano anni che non dormivi così bene.
<buon appetito> la sua voce spezza i tuoi pensieri, mentre poggia un piatto davanti a te.
<grazie Jake>
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