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BUCKY BARNES




Lavori per lo Shield ormai da tempo immemorabile.

Sei una psicologa e una sensitiva o qualcosa del genere, hai buone capacità di lettura della mente o come preferisci definirlo tu, sei capace di leggere le persone, che non è un semplice leggere la mente ma è captare la persona nel suo tutto, dal linguaggio del corpo, alle azioni , i pensieri i ricordi e tutto ciò che lo ha portato in quel preciso istante in quel luogo e a fare quella determinata cosa.

Ecco perché lavori per lo Shield, puoi aiutarli dove il semplice raziocino umano non può arrivare, dove la psicologia non può arrivare.

Dopo tanti casi di cattivi da stanare e analizzare però hai finalmente ottenuto un incarico degno di essere chiamato tale: aiutare e analizzare Bucky Barnes.

Ti si presenta in una cella di vetro, legato e immobilizzato, con lo sguardo analizza e controlla tutto ciò che gli sta attorno e finalmente si posa su di te, poco lontana dalla cella che lo osservi a sua volta.

Ti avvicini e con la chiave che hai gentilmente o quasi hai chiesto di darti, apri la cella e ti avvicini al soldato.

<chi sei? Cosa vuoi?>

<io sono y/n, sono una psicologa e sensitiva, da te non voglio nulla per ora, voglio solo toglierti queste manette e offrirti del caffè>

Lui ti guarda smarrito, non si sarebbe mai aspettato un trattamento del genere, non più abituato alla gentilezza da ormai troppi anni.

<posso?> chiedi all'uomo indicando le manette e la ferraglia che lo tiene bloccato.

Lui ti guarda e senza proferire parola ma con un semplice cenno ti dà il permesso di continuare.

Ti chini su di lui per capire dove si trova la serratura di quel coso infernale.

Lo puoi sentire completamente sull'attenti, confuso e leggermente spaventato.

Riesci a liberarlo, lo guardi e ti volti dirigendoti verso il tavolo poco lontano da voi.

Quando ti siedi noti con piacere che ti ha seguita.

<ti prego siediti pure, so che non è una postazione molto accogliente e comoda ma per ora è quello che ci hanno concesso per questo primo incontro, spero di riuscire a convincerli a farci lavorare, sempre che tu voglia, nel mio ufficio>

Lui annuisce, continuando con la sua analisi della situazione, cerca di capire le tue intenzioni e controlla ogni movimento delle guardie che controllano la porta.

<probabilmente ti devo delle spiegazioni> dici attirando la sua attenzione.

<come ho già detto sono una psicologa e sensitiva, il mio compito qui è analizzare i cattivi e analizzare le loro azioni per capire dove colpiranno e quando o capire un modo per stanarli, ma con te il lavoro che dovrò fare è diverso, vogliono capire se sei ancora una minaccia per loro e vogliono che io ti analizzi>

<e tu cosa vuoi?> la tua domanda ti lascia spiazzata, non te l'aspettavi

<io vorrei aiutarti Bucky, vorrei se tu me lo permettessi cancellare quei comandi che ti guidavano ad essere ciò che non sei mai stato, vorrei riportarti da te stesso se per te questo ha senso>

<si ha senso> dice lui abbassando lo sguardo

<ovviamente tutto con i tuoi tempi e alle tue condizioni, vorrei farti sentire a tuo agio...> non riesci a finire la frase che vieni fermata da dei rumori di spari provenienti dal corridoio.

Sia tu che Bucky vi alzate, le guardie escono fuori ma poco dopo le vedi cadere a terra.

Bucky avanza leggermente, si porta davanti a te per farti da scudo.

Nella stanza entrano due uomini, uno armato sembrerebbe un soldato mentre l'altro è vestito di tutto punto e porta con un se un quaderno di pelle rosso, nel momento in cui Bucky lo vede si pietrifica e un flebile no esce dalle due labbra,

si gira verso di te <va prima che sia troppo tardi> rimani immobile

l'uomo comincia a leggere delle parole in russo e Bucky sembra perdere il controllo della sua mente

<no... va .... Via> riesce a dire, quando l'uomo ha finito di leggere quelle parole lo sguardo di Bucky è cambiato, eppure quando ti guarda sembra riesca a percepire ancora qualcosa, si allontana da te, viene seguito dai due uomini, tu a ruota li segui prendendo la pistola ad uno dei soldati a terra.

FINE CIVIL WAR

<è l'unica cosa da fare y/n, è l'unico posto dove sarà al sicuro>

<si lo capisco... lascia che venga con voi> dici guardando Bucky poco lontano

<non sei obbligata a venire> dice il soldato avvicinandosi a te e al capitano.

<no, non lo sono ma è quello che voglio fare, per la prima volta dopo tanto tempo posso scegliere dove andare> lo guardi sorridente e speranzosa

Così partite per il Wakanda, l'unico posto sicuro dove Bucky possa stare in convalescenza e dove possa avere tutto l'aiuto necessario.

Durante tutto il viaggio siete tutti silenziosi, nessuno proferisce parola.

Il tuo unico pensiero ora è cosa farai dopo aver lasciato Bucky, non potresti mai seguire il capitano né ricominciare tutto da capo, il pensiero poi di lasciare Bucky da solo ti fa stringere il cuore in una morsa di dolore, lo guardi, stanco ma comunque bellissimo e per una volta ti sembra leggermente rilassato.

Nonostante gli avvenimenti passati e il poco tempo passato insieme ti sei affezionata a quel uomo e vorresti aiutarlo con tutta te stessa come se fosse l'unico scopo della tua vita, quello per cui sei nata.

Lo osservi seduto di fronte a te, la testa appoggiata al sedile, gli occhi chiusi, i capelli che gli hai aiutato a raccogliere e la spalla a cui era attaccato il braccio metallico.

Devi aver completamente perso la testa a furia di analizzare super cattivi.

Finalmente arrivate a destinazione, sorridi nel vedere un così bel paesaggio, il principe vi da il benvenuto, tu Bucky e Steve nonostante la stanchezza vi sorridete.

Venite subito portati nell'edificio dove Bucky verrà controllato e aiutato e dove si trovano gli alloggi per lui.

Quando Steve ringrazia il principe per l'aiuto che sta dando al tuo amico, tu e Bucky vi trovate a guardare il paesaggio dalla grande vetrata.

<qui è bellissimo> dici per rompere il silenzio

<si, è completamente diverso dai posti dove ho vissuto in passato> dice lui girandoti verso di te

<y/n ti devo ringraziare>

<per cosa? non ho fatto nulla>

<si invece, la prima volta che ci siamo incontrati , tu non avevi paura di me neanche quando quel uomo mi ha "attivato", sei stata gentile e apprensiva con me...era da tempo che qualcuno non si comportava così con me>

<vorrei dire che è il mio lavoro ma mentirei, l'ho fatto perché ho visto chi sei veramente Bucky, non ho mai avuto paura di te perché sapevo che non mi avresti fatto del male, non chiedermi perché o come io lo sappia ma è così, è come se io e te fossimo legati...> torni a guardare il paesaggio aspettando una sua risposta

<è ora di andare> è tutto ciò che senti, il capitano deve tornare in america e vuole sapere cosa hai intenzione di fare

<io resto qua con Bucky> senti lo sguardo sorpreso del soldato sulle tue spalle, mentre Cap ti sorride.

<sarà un vero onore ospitare anche te y/n nel mio umile regno> dice il principe

<bene allora è l'ora dei saluti, il mio volo sta per partire> dice il capitano

Saluta prima il suo amico e poi arriva da te, ti abbraccia e dice < per favore prenditi cura di lui, ha bisogno di trovare di nuovo se stesso>

<non gli mollerò gli occhi di dosso> rispondi tu con fare scherzoso, lui ti guarda sorridente ma comunque preoccupato < non ti preoccupare ci penso io a lui> gli dici per tranquillizzarlo

Quando ormai Steve è partito, prendi il tuo zaino e venite scortati nell'appartamento che vi ha concesso il principe.

Ci sono due stanze, due bagni, la cucina e una bella sala, con un terrazzo che dà sulla città.

Quando vi ritrovate da soli non puoi fare altro che tirare un sospiro di sollievo.

È inevitabile evitare quella sensazione, ti senti a casa.

Bucky ti si avvicina, titubante.

<y/n> ti chiama

<dimmi> ti giri verso di lui

<grazie per essere rimasta con me>

Non dice altro, si avvicina e ti prende la mano guardandoti negli occhi.

L'unica cosa che ti viene spontanea fare è sistemare una sua ciocca di capelli dietro l'orecchio e infine abbracciarlo, lui ti stringe a sé con l'unico braccio rimasto eppure riesce a sollevarti leggermente.

Sono passati ormai mesi da quando siete arrivati in Wakanda, Bucky ha superato tutti i controlli fisici e ha cominciato ad allenarsi con un nuovo braccio che gli ha fornito Shuri, mentre tu cerchi di aiutarlo il più possibile a dimenticare l'Hydra e tutte le cose negative.

Stai riuscendo nel tuo lavoro ma c'è ancora tanta strada da fare.

La convivenza va a gonfie vele, c'è tensione nell'aria quando siete insieme, ma non quella tensione negativa che rende una situazione invivibile, è più una specie di chimica o scintilla che c'è tra voi.

Quel pomeriggio ti trovi sul balcone a goderti il sole ancora caldo e a scrivere, quando Bucky torna dal suo controllo semestrale.

Ti rendi conto che è a casa solo quando senti la porta finestra aprirsi.

<ciao> lasciandoti un bacio sulla guancia, abitudine che ha consolidato nel tempo.

<ei, com'è andata?> gli chiedi chiudendo il quaderno

<tutto bene, sono sano come un pesce> ti dice sorridendo

<che stavi facendo?> ti chiede incuriosito mentre si siede accanto a te sulla poltrona arancione.

<sto scrivendo un libro per bambini, sai dopo aver visto tante cose brutte vorrei ridare un po' di speranza, e quale modo migliore se non con un libro per bambini, e poi ho sempre sognato di scriverne uno>

<wow, è davvero una bella idea>

Lo guardi negli occhi, azzurri e sempre più cristallini, si vede che sta finalmente bene.

<ho una sorpresa per te> dici alzandoti

<quale sarebbe?> ti chiede incuriosito

<stasera faremo la pizza> ormai è una specie di vostra tradizione cucinare insieme e una volta a settimana cercate di fare qualcosa di un po' più complicato o elaborato

<ho cercato la ricetta online e sono andata a fare la spesa>

<y/n tu hai mai fatto la pizza?> ti guarda con fare un po' malinconico

<no mai, vivevo allo Shield praticamente quindi non ne avevo il tempo e nemmeno la possibilità> rispondi tornando a sederti vicino a lui

<nemmeno io> lui finalmente ti guarda, lo sguardo malinconico

<beh c'è sempre una prima volta, speriamo solo di non fare esplodere la cucina> gli dici cercando di sollevargli il morale.

<si hai ragione, scusa mi sono incupito>

<non ti preoccupare, sono qui per questo>

Poco dopo vi mettete a cucinare.

<ci siamo quasi> dici finendo di stendere l'impasto

Bucky ti guarda divertito

<che c'è?> lo guardi con fare interrogatorio

<no niente>

<Barnes dimmi subito perché hai quel bel sorrisetto stampato in faccia>

Lui a quel punto si alza, si avvicina a te, aggiungerei pericolosamente vicino e passa il pollice sulla tua guancia <avevi un po' di farina qui> la sua mano però dopo aver tolto la farina rimane poggiata sulla tua guancia.

Vi guardate negli occhi per quello che sembra essere un tempo infinito e infine prendi coraggio e ti allunghi e lo baci, un piccolo bacio casto.

Quando ti stacchi, lui mantiene la mano dietro la tua nuca dove l'aveva messa durante il bacio

<questo non avresti dovuto farlo> lo guardi confusa e preoccupata

<perché ora sei mia e non mi scappi più> dice lui per poi baciarti di nuovo, questa volta con più passione.

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