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Spencer Reid [Cm]

Immagina per smileygirl226
Spero ti piaccia 💚

Le giornate alla BAU non sono mai tranquille.

O è un serial killer che ci tiene impegnati, o sono i profili psicologici, o semplicemente la tensione generale che aleggia in ufficio.

Ma oggi… oggi non è solo il solito caos lavorativo che mi tiene sveglia.

C’è qualcosa di diverso nell’aria.

O meglio, c’è qualcuno.

Spencer Reid.

Il dottor Spencer Reid, per essere precisi.

Il genio del team, quello che sa tutto di tutto e che, nonostante la sua brillantezza, è sorprendentemente adorabile e… ok, mi fermo qui.

Non voglio sembrare un’adolescente infatuata, ma non posso farci nulla.

Sono una ragazza abbastanza timida, ma quando si tratta di lui, il mio cuore batte all'impazzata.

E oggi non è diverso.

L’ascensore si sta chiudendo davanti a me mentre cerco di non sembrare troppo impaziente di tornare a casa.

Il lavoro è stato estenuante e l’unica cosa che desidero è infilarmi nel mio pigiama e dimenticare il mondo per qualche ora.

Ma proprio mentre sto per pigiare il pulsante, vedo Spencer arrivare in fretta.

Dio, ha quella camicia blu che gli sta perfettamente, e quei capelli ribelli che sembrano sempre in disordine ma in qualche modo lo rendono ancora più… irresistibile?

-Ciao- dice, entrando nell'ascensore con quel tono gentile e un po' impacciato che gli è tipico.

-Oh, ciao- rispondo, cercando di non far trasparire troppo l'agitazione.

Dentro di me però, c'è un'intera orchestra che suona a tutto volume.

Le porte si chiudono e l’ascensore comincia a muoversi.

Siamo solo io e lui.

Il silenzio tra noi non è imbarazzante, ma è carico di tensione.

C'è qualcosa nell'aria, ma nessuno dei due sembra avere il coraggio di affrontarlo.

E poi succede.

Non so cosa mi prende, ma all’improvviso mi sporgo e schiaccio il pulsante di stop.

L'ascensore si ferma con un sobbalzo.

Il respiro di Spencer si blocca e i suoi occhi, quegli occhi meravigliosamente curiosi, si spalancano in preda alla sorpresa.

-T/n?- La sua voce è un misto di preoccupazione e confusione.

Perfetto, adesso penserà che sono impazzita.

Ma non posso tirarmi indietro.

Ho già fermato l'ascensore, quindi tanto vale andare fino in fondo.

Mi giro verso di lui, cercando di ignorare il battito martellante del mio cuore -Spencer, devo dirti una cosa- inizio, le parole che mi pesano sulle labbra.

Sento le mani sudate e l’aria nell’ascensore sembra improvvisamente molto più calda.

Lui mi guarda, visibilmente nervoso -Va tutto bene? Stai bene?- Le sue parole sono gentili, ma non riesce a nascondere del tutto il tono di allarme nella voce.

Respiro profondamente.

Ok, è adesso o mai più.

-Spencer, io… io... Tu-Tu mi piaci-

Le parole escono in un sospiro, come se finalmente potessi liberarmi di un peso che porto da troppo tempo -Da un sacco di tempo. E so che probabilmente non te l'aspettavi e magari non ti interessa, ma dovevo dirtelo. Non sopporto più di tenere tutto dentro-

Il suo volto cambia.

È come se il suo cervello avesse bisogno di un secondo in più per processare ciò che ho appena detto.

I suoi occhi lampeggiano di sorpresa, poi di qualcosa che non riesco subito a identificare.

Forse è… tenerezza?

O, incredibilmente, sollievo?

-Oh- dice, il che è decisamente non la reazione che mi aspettavo.

Ma poi, continua: -Non me l'aspettavo, davvero. Pensavo che… beh, non avresti mai potuto guardarmi in quel modo-

Lo fisso, incredula -Ma stai scherzando?-

Mi esce quasi come una risata nervosa -Sei tu... Beh... Sei brillante, gentile, divertente… e sei tu quello che pensa di non poter essere guardato in un certo modo?-

Spencer si passa una mano tra i capelli, un gesto che fa quando è nervoso o imbarazzato -Non… non sono molto bravo in queste cose- ammette, il che è un modo gentile di dire che probabilmente non ha molta esperienza con le relazioni.

Cosa che, stranamente, rende tutto ancora più adorabile.

Poi, c'è un momento di silenzio.

Mi sto preparando psicologicamente a far ripartire l'ascensore e a sopravvivere alla vergogna di aver fatto questa confessione così plateale, quando lui fa un passo verso di me.

È un passo incerto, ma c’è una determinazione nei suoi occhi che mi fa trattenere il respiro.

-Vuoi venire a cena con me?- chiede, con quella sua voce calma e dolce.

Mi ci vuole un secondo per realizzare che ha appena chiesto di uscire con me -Cosa?-

Sorride leggermente, timido -A cena. Noi due. Questa sera. Se… se ti va-

Oh mio Dio.

Spencer Reid mi ha appena chiesto di uscire.

Sto per rispondere, per dire di sì prima che il mondo esploda o qualcosa del genere, quando allungo la mano per far ripartire l'ascensore.

Ma proprio quando il mio dito sfiora il pulsante, Spencer mi prende delicatamente per il polso e mi ferma.

-Un attimo- mormora.

E poi mi bacia.

È dolce, incredibilmente dolce.

Le sue labbra si posano sulle mie con una delicatezza che mi fa sciogliere all'istante.

È un bacio incerto, quasi come se stesse cercando di capire se sta facendo la cosa giusta, ma in qualche modo è perfetto.

Le sue mani si spostano leggermente verso il mio viso, tenendomi con una tenerezza che mi fa perdere il respiro.

Sento il battito del mio cuore accelerare, e la mia mente va in tilt per un istante.

Spencer Reid mi sta baciando.

Mi sta baciando davvero.

Quando ci stacchiamo, entrambi leggermente senza fiato, lui mi guarda con quegli occhi che brillano di qualcosa che non avevo mai visto prim.

Forse è desiderio, o forse è sollievo, ma in questo momento, poco importa.

So solo che voglio che accada di nuovo.

-Beh... Uhm... Wow- sussurro, incapace di dire altro.

Spencer sorride, con quell’espressione timida ma felice -Sì-

Il momento è perfetto, incredibilmente perfetto, finché le porte dell’ascensore non si aprono con un ding improvviso.

E, ovviamente, chi c'è lì ad aspettarci se non Morgan, con uno sguardo incredulo e un sopracciglio alzato.

-Beh, beh, beh… cosa abbiamo qui?- dice, con il tono più ironico e compiaciuto che abbia mai sentito.

Spencer diventa rosso fino alla punta delle orecchie, ma io non posso fare a meno di ridere nervosamente.

Proprio adesso doveva succedere?

Morgan scuote la testa, divertito -Ditemi che è stato un guasto tecnico e non l'avete fatto apposta per... beh, voi sapete cosa-

Spencer apre bocca per dire qualcosa, ma io lo interrompo con un sorriso -Sì, diciamo che è stato un guasto… tecnico-

Morgan ci fissa per un altro secondo, poi scuote la testa e si avvia verso l'uscita, ridacchiando tra sé -Ragazzi, siete proprio incredibili-

Quando siamo di nuovo soli, Spencer mi guarda, ancora un po' imbarazzato ma con quel sorrisetto -Allora… la cena?-

-Assolutamente sì- rispondo, sorridendo.

E così, tra un ascensore bloccato e un Morgan inopportuno, finalmente so che questo è solo l'inizio di qualcosa di meraviglioso.

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