Peter Hale [Tw]
Immagina per the_bad_anna
Spero ti piaccia 💚
Sono seduta su uno dei tavolini di questo piccolo caffè fuori città, e già questo è un evento notevole di per sé.
Non che non apprezzi i caffè rustici con tende di pizzo e sedie scomode — adoro tutto questo, ovviamente (nota sarcasmo) — ma io e la pazienza abbiamo un rapporto complicato, e aspettare qualcuno che è in ritardo di dieci minuti sta mettendo a dura prova la mia tolleranza.
-Eccoti finalmente- esclamo alzando gli occhi, e sì, mi permetto un leggero sbuffo.
Peter, con il suo eterno sorriso da furbo e un’espressione di superiorità stampata sul viso, si avvicina al tavolo come se avesse tutta l'intenzione di essere in ritardo.
Come se mi stesse facendo un favore a essere qui.
Questo è il genere di persona che Peter è.
L’autostima non gli manca di certo, né tantomeno quella strana convinzione che il mondo ruoti attorno a lui.
-Non potevi aspettare cinque minuti in più senza darmi addosso?- domanda, sfoggiando quello sguardo di finto dispiacere che, ovviamente, non mi convince affatto.
-Questi non erano cinque minuti, Peter. Erano venti- Scuoto la testa, alzando una mano per impedire ulteriori scuse -E non fare quella faccia da cucciolo abbandonato. Su di me non funziona-
Peter si siede, appoggiando un gomito sul tavolo e piegandosi leggermente in avanti.
I suoi occhi sono fissi nei miei, e il suo sorriso si allarga lentamente in un’espressione che conosco troppo bene: è il sorriso di chi pensa di avere il controllo.
-Pensavo ti piacesse aspettare- dice con tono leggero, lanciando un’occhiata rapida e furtiva alle mie labbra, quasi impercettibile, se non fosse che lo conosco fin troppo bene.
Quel mezzo sorriso divertito è tanto irritante quanto, purtroppo, dannatamente affascinante.
-Oh, certo, adoro passare il mio tempo ad aspettare te, Peter. È proprio la mia passione- Inarco un sopracciglio, fingendo un'espressione pensosa -Però, sai, adesso che ci penso, non sarebbe stato così male se avessi saputo che ti saresti presentato in giacca di pelle. Ancora-
Ecco, la giacca di pelle.
Peter Hale non sarebbe Peter Hale senza il suo look da "bad boy misterioso" che, probabilmente, ha un successo incredibile con chiunque non sia immune al suo fascino arrogante.
La giacca di pelle, gli occhi penetranti, il sorriso di chi sa di avere un asso nella manica — il pacchetto completo, insomma.
-Sei così prevedibile, T/n- mi dice, la voce bassa e maledettamente suadente -Sai bene che potrei essere in ritardo tutta la notte, se questo significasse poter continuare a provocarti così-
È un’arma a doppio taglio, questo Hale.
Ma la verità, anche se non mi piace ammetterlo nemmeno a me stessa, è che in qualche modo mi piace.
C’è qualcosa in lui che mi stuzzica, che mi tiene in bilico tra il desiderio di dargli una spinta e il desiderio di…
Beh, altro.
-E se smettessi di provocare e facessi finalmente qualcosa di concreto?- rispondo, stando al gioco, le mie parole che lasciano intendere più di quanto io stessa volessi.
Gli occhi di Peter si accendono per un istante, e sento il battito accelerare, nonostante tutti i tentativi di apparire indifferente.
Lui si avvicina ancora di più, colmando lo spazio tra di noi con una lentezza esasperante, senza staccare lo sguardo dal mio.
-Sicura che vuoi giocare così, T/n?' mi chiede, quasi sussurrando.
Lo sguardo mi tradisce, e riesco solo a fissarlo, in una sfida muta.
È un attimo.
Le sue dita mi sfiorano il mento, un tocco leggero ma deciso, e poi inclina la testa quel tanto che basta.
I suoi occhi sono fissi sui miei, e per un attimo sembra quasi che aspetti il mio consenso.
-Smettila di fare tante domande e baciami- mormoro, nonostante tutta la mia voglia di tirarla per le lunghe sia praticamente scomparsa.
E lui non se lo fa ripetere due volte.
Le sue labbra si posano sulle mie, morbide e sicure, e ogni pensiero razionale sparisce all’istante.
Il bacio è lento, avvolgente, come se Peter stesse gustando ogni secondo — come se si prendesse il lusso di controllare ogni mio respiro, ogni mia emozione.
Le sue mani mi stringono con forza, come se volesse assicurarsi che non possa scappare, e la sua bocca si muove sulla mia con una delicatezza che non avrei mai immaginato.
È tutto ciò che odio e amo di lui: sfacciato, intenso, sicuro di sé.
Quando finalmente si stacca, ci guardiamo per un attimo, entrambi in silenzio.
Non so se voglio prenderlo a schiaffi o baciarlo di nuovo, e credo che lui lo capisca perfettamente.
Mi sorride, ancora una volta, con quella sicurezza che mi irrita e mi fa sorridere.
-Vedi, T/n- sussurra, un filo di divertimento nella voce -Ti avevo detto che mi avresti aspettato-
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