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Il caso riapre [Cm]

Immagina per lucy08novembre2001
Spero ti piaccia 💚

Il sole di gennaio filtra attraverso le tende leggere della casa di mia madre, Sandra.

Ho in braccio Henry, che dorme sereno, mentre il calore della stanza sembra contrastare con la fredda giornata invernale.

Apro la porta, e l’odore familiare di caffè appena fatto mi avvolge come un abbraccio.

Il mio cuore si riscalda un po', nonostante l'aria gelida fuori.

Ogni dettaglio della casa mi riporta indietro nel tempo, a quando ero bambina.

-Mamma, siamo arrivati!- annuncio con un sorriso, cercando di trasmettere un po' di calore e positività.

Henry emette un piccolo suono, stiracchiandosi tra le mie braccia.

Ma non appena entro in cucina, trovo mia madre seduta al tavolo, con lo sguardo perso fuori dalla finestra.

La sua postura è rigida, e sembra più fragile del solito, come se portasse il peso del mondo sulle spalle.

-Jennifer- mi dice, usando il mio nome per esteso, cosa che fa solo quando è preoccupata o nostalgica -Come stai? E il piccolo Henry?-

-Stiamo bene, mamma. Ma tu sembri triste. Che succede?- chiedo, posando Henry nel suo seggiolino.

Lo fisso, cercando di capire cosa possa averla scossa così tanto.

Lei sospira, e i suoi occhi si fanno lucidi, riempiti di un dolore che sembra emergere dal profondo del passato.

-È James. Lo vedo dappertutto, JJ. Ogni volta che guardo fuori dalla finestra o quando esco. Il suo fantasma è ovunque-

Mi siedo accanto a lei, prendendole la mano. La sua pelle è fredda al tatto -James… tuo fratello? È morto così tanto tempo fa. Perché ora?-

Sandra mi guarda, e nei suoi occhi c'è una tristezza antica, mescolata a una determinazione che non avevo mai visto prima.

-Perché, Jennifer, credo che lui stia cercando di dirmi qualcosa. Il suo caso… non è stato un incidente. Voglio che tu lo riapra-

La guardo, sorpresa e preoccupata -Ma mamma, è passato così tanto tempo… Come possiamo provare qualcosa ora?-

-Per favore, JJ. Devo sapere la verità- insiste, stringendo la mia mano con forza.

La sua determinazione è contagiosa, e il mio cuore si riempie di empatia per il suo dolore.

Rimango in silenzio per un momento, poi annuisco -Ok, mamma. Lo farò-

---

Raccolgo il team nella sala riunioni del BAU.

La tensione è palpabile mentre i miei colleghi si scambiano sguardi curiosi.

Non capita spesso che chieda qualcosa di personale, e so che stanno cercando di capire quanto sia importante per me.

-Mia madre crede di vedere il fantasma di suo fratello, James. Vuole che riapriamo il suo caso- dico, cercando di mantenere la voce ferma.

Rossi sorride con quella sua ironia sottile che può essere irritante ma anche rassicurante -Fantasmi, JJ? Davvero?-

-Non è uno scherzo, Dave. Mia madre è convinta che James sia stato ucciso. E io voglio sapere la verità- ribatto, cercando di fargli capire quanto sia seria la situazione.

Hotch annuisce, la sua espressione seria -JJ, se c'è qualcosa che possiamo fare per aiutarti, lo faremo. Parliamo del caso-

Prendo un respiro profondo e inizio a raccontare loro la storia -James era un poliziotto, come mio nonno William. È morto il 20 gennaio 1960, all’età di 20 anni. L'hanno trovato in un vicolo, ucciso da colpi d'arma da fuoco. La polizia ha archiviato il caso come un incidente durante un'operazione, ma mia madre non ci ha mai creduto-

Prentiss chiede -Ci sono documenti ufficiali? Testimonianze?-

-Pochi. Il caso è vecchio e molti documenti sono andati persi o distrutti. Ma ci sono alcuni rapporti e possiamo cercare di rintracciare le persone coinvolte all'epoca- rispondo, sperando che ci sia ancora qualcuno che possa aiutarci.

Reid interviene, con il suo tipico tono analitico: -Potremmo iniziare con chi ha lavorato con James e William. Chi erano i loro superiori? Qualcuno potrebbe ancora essere vivo-

Hotch prende in mano la situazione -Ok, iniziamo da lì. JJ, trova tutto ciò che puoi sui colleghi e i superiori di James. Reid, vediamo se possiamo recuperare i rapporti ufficiali. Prentiss, Rossi, parlate con chiunque possa ricordare qualcosa. Morgan, assisti JJ nella ricerca dei documenti-

Dopo qualche giorno di ricerca intensa, iniziamo a mettere insieme i pezzi del puzzle.

Troviamo documenti e testimonianze che confermano i sospetti di mia madre.

James non è morto accidentalmente.

È stato ucciso.

E la verità che emerge è ancora più terribile di quanto avessi immaginato.

Rientro a casa di mia madre con le prove in mano.

Lei mi aspetta, ansiosa, il viso pallido per la tensione.

Henry è con me, avvolto in una coperta calda.

Il mio cuore batte forte mentre mi avvicino a lei.

-Mamma, abbiamo scoperto che… tuo papà ha ordinato di punire James perché era gay. Edward Johnson e altri lo hanno picchiato e poi... Edward gli ha sparato- dico, le parole che escono dalla mia bocca come una sentenza.

Sandra scoppia in lacrime, e io la abbraccio forte.

Le sue spalle tremano sotto la pressione del dolore e della rabbia.

Henry si sveglia e ci guarda con quegli occhioni curiosi, inconsapevole del dramma che si sta svolgendo.

-Devo vederlo, JJ. Devo vedere mio padre arrestato per quello che ha fatto- dice tra i singhiozzi, la sua voce carica di una determinazione che non le avevo mai visto prima.

La mia mente torna a quei giorni in cui mio nonno era ancora una figura imponente nella nostra famiglia.

Non riesco a conciliare l'immagine del nonno amorevole con quella di un uomo capace di ordinare una cosa del genere.

Poche settimane dopo, siamo davanti alla casa di riposo dove vive William, mio nonno.

Lo vedo, un vecchio ormai fragile, mentre lo portano via in manette.

Al suo fianco, Edward Johnson, che sembra altrettanto sorpreso e confuso.

È una scena surreale, una che non avrei mai immaginato di vedere.

-È finita, mamma- sussurro, mentre vediamo la scena.

Il gelo dell'inverno sembra attenuato dalla calda sensazione di giustizia finalmente ottenuta.

E proprio in quel momento, un brivido mi corre lungo la schiena.

Accanto a noi, mia madre vede James.

Il suo fantasma, per l’ultima volta.

Sorride e le stringe la mano, poi guarda me e Henry, annuendo con gratitudine.

La sua figura è eterea, ma il suo sorriso è chiaro come il giorno.

-JJ, lo vedi anche tu?- sussurra mia madre, le lacrime che scorrono sul suo viso.

La sua voce è tremante, ma carica di un senso di pace che non aveva mai avuto prima.

Annuisco, sentendo un nodo in gola -Sì, mamma. Lo vedo- Anche Henry sembra guardare nella stessa direzione, i suoi occhi grandi e curiosi.

James sorride, poi lentamente svanisce, come un sogno al mattino.

Sandra sorride tra le lacrime -È in pace, finalmente-

E mentre ci allontaniamo, con Henry che si agita felice tra le mie braccia, so che abbiamo fatto la cosa giusta.

James ha trovato la sua giustizia.

E noi, finalmente, possiamo guardare avanti.

Il sole di gennaio ci avvolge, promettendo un nuovo inizio.

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