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Dean Winchester‼️ [Spn]

Il garage è silenzioso, se non fosse per i miei passi cauti sul pavimento di cemento.

Mi aggiro furtivamente, occhi puntati sul mio obiettivo: la splendida Chevy Impala del 1967 che Dean tratta come se fosse una persona vera, la sua Baby.

Pensavo che fosse il momento perfetto per rubargli l’auto—beh, non rubarla, solo prenderla in prestito senza chiedere, ma sai com’è Dean, non la lascia mai a nessuno.

E io ho bisogno di sentire quel motore ruggire sotto di me almeno una volta.

Mi avvicino alla macchina, il mio piano perfetto che si sgretola all’istante quando noto una figura china sul motore.

Ovviamente Dean è già lì, chino e assorto mentre osserva il suo motore come se fosse l'amore della sua vita.

-Accidenti- mormoro tra me e me, bloccandomi a pochi passi dall’Impala.

Non mi ha ancora vista, quindi forse posso sgattaiolare via...

Ma no, troppo tardi.

Dean si alza lentamente, chiudendo il cofano con un colpo secco.

Mi squadra con uno sguardo mezzo sorpreso, mezzo sospettoso -Che diavolo stai facendo qui, T/n?- domanda, incrociando le braccia sul petto.

Già, forse potevo aspettarmi che mi beccasse, ma ormai sono qui, quindi meglio improvvisare -Oh, sai- dico con un sorriso disinvolto -volevo solo ammirare questa bellezza. E poi pensavo di prenderla per un giro-

Alzo un sopracciglio, fingendo di essere innocente.

Ma Dean mi fissa con quello sguardo che conosco troppo bene, quello che dice:

Non ci credo nemmeno per un secondo.

-Ah, sì?- risponde lui, avvicinandosi di qualche passo, con quel tono sarcastico che gli riesce così bene -E pensavi di rubarla senza dire nulla?-

-Non stavo rubando niente!' ribatto, alzando le mani in segno di difesa, anche se il sorriso sulle mie labbra lo tradisce -Solo prendere in prestito. Perché, non ti fidi di me?-

-Non è questione di fiducia, T/n. È questione che nessuno, e dico nessuno, tocca l’Impala senza il mio permesso-

Lo guardo e so di avere un’unica possibilità per giocarmela.

Con un sorriso provocante, mi giro verso il cofano appena chiuso e, senza pensarci due volte, mi ci siedo sopra, incrociando le gambe come se fossi comodamente su una poltrona.

Dean mi osserva con uno sguardo incredulo, poi scuote la testa -Scendi da lì. Subito-

Mi stringo nelle spalle e inclino la testa con aria di sfida -Altrimenti che fai?- gli chiedo, il tono leggero ma provocante.

La sua espressione cambia: un misto di frustrazione, attrazione e, soprattutto, sfida.

Dean avanza lentamente, il suo sguardo non lascia il mio nemmeno per un secondo.

Le sue mani si poggiano ai lati dei miei fianchi, sul cofano, inchiodandomi lì, il suo viso a pochi centimetri dal mio -Hai idea di quanto mi fai impazzire quando fai così?- la sua voce è bassa, quasi un ringhio.

C’è una tensione elettrica nell’aria che mi fa fremere -E se ti dicessi che posso farti impazzire anche di più?-

Prima che possa rispondere, si avvicina ancora di più e mi bacia, selvaggiamente, senza preavviso.

È un bacio carico di desiderio, uno di quelli che non ti lasciano il tempo di pensare, solo di sentire.

Le sue labbra sono calde, decise, e non posso fare a meno di rispondere con la stessa intensità, afferrandolo per il colletto della camicia e tirandolo verso di me.

Dean si spinge contro di me, il suo corpo  tra le mie gambe mentre il bacio si fa sempre più profondo, più disperato.

Mi sento completamente persa in quel momento, e l’unica cosa che importa è il modo in cui le sue mani si muovono lungo il mio corpo, esplorando ogni centimetro di pelle come se volesse memorizzarlo.

Con un gesto fluido, mi afferra e mi solleva con facilità, come se fossi leggera come una piuma.

Mi porta verso l’interno dell’Impala, aprendo la portiera del passeggero con un calcio deciso.

Mi appoggia sul sedile posteriore con una delicatezza sorprendente, ma il desiderio nei suoi occhi tradisce le sue intenzioni.

-Dean…- inizio a dire, ma prima che possa finire la frase, si china su di me, baciandomi di nuovo, e ogni pensiero si dissolve.

Le sue mani si infilano sotto la mia maglietta, accarezzando la mia pelle calda e facendomi rabbrividire sotto il suo tocco.

Il suo tocco si fa più audace, e sento le sue dita scivolare lungo il mio ventre, più in basso, fino a raggiungere l’orlo dei miei jeans.

Le sue dita si infilano sotto la stoffa, e il suo tocco è una combinazione di dolcezza e impazienza che mi fa perdere il respiro.

-Dean…- sussurro ancora, la mia voce spezzata dal desiderio mentre le sue dita trovano la loro strada dentro di me, lente ma decise.

Sento un'ondata di piacere travolgermi mentre le sue dita iniziano a muoversi con maestria, esplorando ogni angolo di me.

Il suo tocco è esigente, ma allo stesso tempo attento, e ogni movimento mi fa desiderare di più.

Mi aggrappo a lui, tirandolo verso di me mentre il suo ritmo aumenta, e non riesco a trattenere un gemito di piacere.

Le sue labbra si staccano dalle mie solo per un secondo, e lo sento sorridere contro la mia pelle.

-Ti piace, eh?- mi sussurra all’orecchio, la sua voce roca e piena di una sicurezza che mi fa impazzire.

-Dean, per l’amor di Dio- rispondo senza fiato, le mie mani che si stringono attorno alle sue braccia.

Non riesco a pensare a nient'altro che a quanto lo desidero in questo momento.

Senza preavviso, si ferma, lasciandomi ansimante e sul punto di impazzire.

Lo guardo con occhi pieni di desiderio e frustrazione, ma lui non dice nulla.

Invece, con una rapidità che mi sorprende, slaccia i suoi jeans e li tira giù abbastanza da liberarsi.

Prima che io possa anche solo prendere fiato, mi solleva di nuovo, spingendomi contro il sedile dell’Impala, e in un unico movimento, mi penetra.

Un gemito mi sfugge dalle labbra mentre il mio corpo si adatta a lui, il piacere che si irradia da ogni fibra del mio essere.

Dean si muove con una lentezza esasperante, godendosi ogni secondo, e io sento ogni singola pulsazione, ogni spinta.

Le sue mani sono ferme sui miei fianchi, tenendomi saldamente contro di lui mentre il suo respiro si fa più pesante.

Ogni spinta è un’esplosione di piacere, e mi sento completamente persa in lui, nei suoi movimenti, nei suoi sussurri rochi all’orecchio.

Il mondo esterno sembra non esistere più; c’è solo lui, io, e il ritmo incessante che ci porta sempre più vicino al limite.

Quando finalmente raggiungiamo il culmine, è come se tutto esplodesse in un’ondata di piacere che mi lascia senza fiato.

Mi aggrappo a lui, mentre lui si spinge dentro di me con una forza che mi fa urlare il suo nome, e poi, finalmente, ci fermiamo.

Il silenzio che segue è rotto solo dal nostro respiro affannato.

Dean si lascia cadere accanto a me sul sedile, il suo petto che si solleva e abbassa rapidamente mentre cerchiamo di riprenderci.

Dopo qualche minuto, quando il mio respiro si è finalmente calmato, lo guardo con un sorriso pigro -Allora… ora che abbiamo chiarito le cose- dico, il tono ironico che torna a insinuarsi nella mia voce -me la presti l’Impala?-

Dean mi guarda con un sopracciglio sollevato, poi ride leggermente -No- risponde, ma c’è un sorriso sul suo volto che mi dice che, anche se non mi lascerà guidare, tutto il resto tra noi è appena cambiato.

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