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Damon Salvatore [Tvd]

Immagina per ValeriaPuglisi342
Spero ti piaccia 💚

(*Si scioglie*)

Non credevo che avrei mai visto il giorno in cui Damon Salvatore si facesse il segno della croce con l'acqua santa.

Eppure è successo.

Proprio davanti ai miei occhi.

L’ho visto accostarsi al piccolo altare della chiesa, inzuppare due dita nell’acqua santa e poi tracciare con disinvoltura il segno della croce sul petto, come se fosse la cosa più normale del mondo per lui.

Come se fosse un devoto fedele e non un vampiro ultracentenario che, fino a pochi minuti fa, stava flirtando con il rischio di essere scomunicato solo per essersi avvicinato a un luogo sacro.

Ecco, ora non riesco a togliermi quell'immagine dalla testa.

L’aria spavalda, il mezzo sorriso da canaglia mentre compie un gesto che per chiunque altro sarebbe stato un atto di pura fede.

Per Damon, invece, è come se fosse una scommessa con se stesso, una di quelle prove in cui si diverte a sfidare il mondo e, per estensione, chiunque gli capiti a tiro.

Non faccio che pensarci per tutto il giorno.

Non che avessi intenzione di farlo, ma c’è qualcosa in quel gesto così insolito per lui che mi ha colpito, lasciandomi con una domanda che mi ronza in testa: cosa c'è davvero sotto quella facciata da ragazzaccio immortale?

Ora, però, è sera.

Mi trovo di nuovo in giro per Mystic Falls e, come se avessi bisogno di altre complicazioni, lo vedo appoggiato alla porta di un vecchio locale abbandonato, con la solita aria indolente e lo sguardo che sembra scrutare ogni cosa con un misto di disinteresse e divertimento.

La luce fioca del lampione riflette nei suoi occhi azzurri come ghiaccio fuso, e mi chiedo come faccia a sembrare sempre così dannatamente perfetto.

Insomma, è un vampiro, ma c’è bisogno di essere così esagerati?

Raccolgo tutto il coraggio che ho, cosa che in questo momento si traduce in una smorfia determinata e qualche respiro profondo, e mi avvicino.

Damon alza un sopracciglio quando mi vede arrivare, quel sorriso sghembo che già mi fa innervosire — in senso buono, per qualche ragione masochista.

-Bene, bene. Guarda chi si è fatta viva- dice, con la voce bassa e roca che ha sempre un modo subdolo di farmi venire voglia di schiaffeggiarlo o baciarlo.

E il fatto che le due opzioni siano intercambiabili in questo momento è un chiaro segnale che sono messa peggio di quanto pensassi.

Lo fisso per un istante, cercando di trovare qualcosa di intelligente da dire, ma la mia mente sembra bloccata su quell’immagine di lui che si fa il segno della croce.

Mi avvicino fino a trovarmi a pochi passi di distanza, il cuore che batte un po’ più veloce del dovuto -Non riesco a smettere di pensare a ciò che hai fatto oggi in chiesa-

Damon sorride di nuovo, stavolta con una scintilla maliziosa negli occhi -Oh? Ti ha colpito così tanto?- domanda con tono canzonatorio.

-Non è qualcosa che ci si aspetta da te- rispondo, incrociando le braccia -Sembrava quasi… serio'

Lui ride piano, una risata che risuona nella notte come un sussurro -E perché no? Anche i demoni a volte sentono il bisogno di prendersi gioco delle proprie paure- Si sporge un po' più vicino, i suoi occhi che si fanno più intensi, come se volesse leggermi dentro -O magari volevo solo vedere se sarei esploso in una nuvola di fumo. Il che sarebbe stato molto più interessante, non credi?-

Il mio cervello sta lavorando troppo velocemente, e non riesco a decidere se essere affascinata o irritata dalla sua capacità di non prendersi mai nulla sul serio.

Ma forse è proprio questo che mi attrae di lui, quella sua continua sfida al mondo, come se niente potesse mai davvero toccarlo.

O forse, è solo che in questo momento, qui con lui così vicino, sento una tensione crescente che mi spinge verso una direzione molto specifica.

Raccolgo quel poco di coraggio che mi è rimasto e faccio un passo avanti, avvicinandomi ulteriormente fino a che posso sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle -Sai cosa penso?- mormoro, le parole che mi escono più morbide di quanto volessi.

-Cosa?- chiede, la voce appena un sussurro.

-Che magari dovrei fare io la prossima mossa- E senza dargli il tempo di reagire, mi sporgo in avanti e premo le mie labbra sulle sue.

Per un istante c’è solo silenzio, un attimo sospeso in cui mi chiedo se ho appena fatto la cosa più stupida della mia vita.

Ma poi, come se avessi acceso un interruttore, le sue mani mi afferrano per i fianchi e mi spingono contro il muro alle mie spalle.

L’impatto è deciso, ma non doloroso, e la sensazione della sua bocca che si schiude contro la mia è come una scarica elettrica che mi attraversa tutta.

Damon ricambia il bacio con una passione che non mi aspettavo, le sue labbra che si muovono con urgenza contro le mie, come se stesse cercando di consumarmi.

Le sue mani scivolano lungo i miei fianchi, serrandomi contro di lui, e sento la sua forza che mi tiene immobilizzata contro il muro, una promessa implicita che, se volessi, potrebbe spezzarmi senza sforzo.

Ma la cosa più inquietante è che mi fido di lui.

Forse perché, in fondo, c'è una parte di me che ha sempre desiderato scoprire cosa significhi lasciarsi andare completamente con lui.

Sento il suo corpo premere contro il mio, e il calore che si sprigiona tra di noi sembra bruciare più intensamente di qualsiasi acqua santa.

Mi lascio andare, facendo scivolare una mano tra i suoi capelli scuri, tirandolo più vicino, mentre la mia lingua cerca la sua in un gioco che diventa sempre più frenetico e disperato.

Quando alla fine ci stacchiamo, entrambi senza fiato, i nostri volti rimangono vicinissimi.

Sento il suo respiro rapido contro la mia pelle e non posso fare a meno di sorridere, un po’ per il trionfo di essere stata io a fare la prima mossa, e un po’ per l’adrenalina che mi scorre ancora nelle vene.

-Non male, per essere un morto- gli sussurro, con quel tono sarcastico che non riesco a spegnere neanche ora.

Lui ride piano, e c’è una luce pericolosa nei suoi occhi -Non è nemmeno la metà di ciò che posso farti- replica, abbassando la voce fino a farla diventare un ringhio sommesso, quasi una promessa.

E io, per la prima volta in vita mia, sono più che disposta a vedere fino a che punto può spingersi.

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