Immagina per PriscillaRos1
Spero ti piaccia 💚

La festa a Alexandria è nel pieno del suo splendore, con luci sospese che tingono il cortile di colori pastello e risate fragorose che si mescolano all'aria umida della sera.

Io e Carl ci ignoriamo con una determinazione da Guinness dei Primati, lui dall'altra parte della stanza con una birra in mano e io accanto a Enid, che cerca di darmi supporto morale con battute e commenti taglienti sui partecipanti alla festa.

Carl se ne va.

Decido di seguire il mio istinto romantico (o forse solo stupido) e entro nell'oscurità della sua stanza, dove la luce del bagno rivela il suo corpo senza maglia, quasi pronto per entrare in doccia.

-Carl- sussurro, cercando di non sembrare troppo invadente mentre mi intrufolo nel suo spazio personale.

Si gira, il viso scolpito dal conflitto interiore che solo un adolescente di fronte a una potenziale rottura può comprendere.

-Mi dispiace- ammette, i suoi occhi azzurri che cercano i miei con una miscela di timidezza e desiderio di perdono.

-Perché mi hai fatto fare la figura dell'idiota davanti a tutti?- chiedo, cercando di tenere a bada l'ira repressa -È solo un amico, non capisco perché ti sei fissato-

Carl sembra considerare le mie parole, mentre si avvicina con un passo incerto -È che... mi sento come se dovessi competere con quel tipo- confessa, cercando di esprimere le sue insicurezze -È più grande di me, sembra che ti piaccia-

Sollevo un sopracciglio, ignorando l'ovvio cliché del "ragazzo più grande".

-Carl, non ci sarà mai nessuno come te- dico, cercando di essere convincente senza sembrare troppo melodrammatica.

Il suo volto si illumina, come se le mie parole fossero state il raggio di sole che ha tanto desiderato in quel momento.

Non dice altro.

Trattengo il fiato quando si volta verso di me, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

Non mi allontano.

Rimango immobile tra le sue braccia che intanto mi stanno percorrendo la schiena.

-Ti amo- ansima sulla mia bocca, infilando la lingua tra i miei denti, rubandomi un gemito.

Sorride e mi spinge indietro, contro la porta del bagno.

Le mie mani iniziano a muoversi sul suo copro percorso dai brividi.

Gli passo le dita sulla schiena e sul petto.

Lui fa lo stesso ma in più infila le sue mani sotto il reggiseno.

Rabbrividisco e gli allaccio le dita dietro il collo per tirarlo a me.

-Carl- sussurro.

Fa aderire il mio bacino ai suoi fianchi, lo sento premere contorno di me attraverso i pantaloni.

Mi alza e le sue mani si fermano salde sul mio sedere.

Ansimo contro la il suo collo mentre armeggio con la cerniera dei suoi jeans

Le sue dita si insinuano dentro di me, inizialmente una, poi due, poi si abbassa e passa la lingua.

Infilo le mani tra i suoi e lo faccio alzare di nuovo.

Lo bacio.

Mi spinge contro il muro della doccia, é freddo ma non importa perché c'è lui.

L'acqua calda che cade su di noi come una metafora della nostra riconciliazione.

-T/n- geme sul mio collo quando, facendo leva sul muro, avvolgo le game attorno alla sua vita.

Allinea la mia intimità alla sua e spinge piano inizialmente.

Lui sorride -Guardami-

Li riapro, i suoi occhi sono fissi nei miei e stavolta con un colpo secco mi penetra.

Gemo di piacere quando inizia a muoversi, andando sempre più a ritmo con i nostri respiri affannati.

Ondeggio il bacino mentre mi bacia il collo.

Le sue mani scorrono lungo la mia schiena, mentre io lo abbraccio con forza, desiderando che questo momento duri per sempre e sperando che non sia solo l'effetto della birra e dell'adrenalina post-scenata di gelosia.

La doccia diventa il nostro rifugio, dove l'acqua calda scende come una cascata di rinnovamento.

Le sue mani, ora sicure e decise, esplorano il mio corpo con una dolcezza che fa tremare le mie difese.

Ogni carezza è un'offerta di pace, un modo di comunicare senza parole quanto sia stato stupido ad essere geloso.

I suoi baci sono intensi, profondi, come se volesse trasmettermi tutto l'amore e il desiderio che ha represso per troppo tempo.

Il vapore della doccia crea un'atmosfera intima e protettiva, come se fossimo isolati dal mondo esterno e i nostri cuori battessero all'unisono.

Quando finalmente usciamo dalla doccia, i nostri corpi ancora umidi e brulicanti di energia condivisa, ci asciughiamo lentamente, quasi ritualmente.

Ogni gesto è pieno di significato, una dimostrazione silenziosa di quanto siamo determinati a far funzionare questa relazione.

Carl mi stringe a sé con forza, i suoi occhi azzurri fissano i miei con una chiarezza rinnovata.

-Però devo ammettere che è carino...- dico mentre mi infilo la maglietta.

Carl mi fissa a bocca aperta.

-Sto scherzando idiota- scoppio a ridere poi lo bacio di nuovo.