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Alex Summers • Who are you?

Immagina: Alex Summers/ Havok
Y/N sta per your name (il tuo nome)
Dovrebbero far santa Greyhawk_ per aver aspettato tutto questo tempo 🌙

Il ticchettio delle tue décolleté nere è l'unico rumore che si sente per i corridoi della villa.
Metti a posto la tua giacca prima di bussare e ricevere il permesso di entrare trovando il professor Xavier girato verso la grande vetrata che dava sul giardino verde al di fuori.

-Y/n come sta procedendo il nostro progetto?-

-Come da programma signore, oggi andremo a prelevare il soggetto hanno richiesto anche la sua presenza se l'è possibile.-
Affermi aspettando che questo di voltasse per guardarti con la sua solita espressione corrucciata aprendo leggermente la bocca per rispondere per poi ritornare serio prendendo una penna e scrivendo velocemente su un pezzo di carta.

-Questo rende la mia presenza non obbligatoria.-
Un mezzo sorriso si forma sulle sue labbra.
-Sei il mio braccio destro, uno dei pochi di cui mi fido perciò credo che tu si capace di prendere una persona e portarla qui.
Dovrai fare in modo che arrivi senza intoppi e garantire la sua permanenza in questa dimora.-
Ascolti ogni sua parola stando ferma davanti a lui anche quando si protrae porgendoti il foglio.
-Sono sicuro che svolgerai questo compito egregiamente come al solito, ora puoi andare.-

-Certo, farò del mio meglio.-
Sono le uniche parole che riesci a formulare, dopo che ti ha congedato esci dalla stanza chiudendoti la porta alle spalle alzando gli occhi al cielo in segno di resa a quello che ti sarebbe toccato fare per il resto della giornata, prendi la tua borsa avviandoti fuori verso l'auto che ti avrebbe scortata fino al carcere di massima sicurezza.
Nel tempo in cui sei seduta sui comodi sedili dell'utilitaria prendi dalla tua borsa la scheda contenente il profilo del ragazzo sfogliando i pochi fogli presenti e l'unica foto che ritraeva più che altro un bambino e non quello che ti avevano descritto i tuoi superiori ovvero un individuo dalle grandi potenzialità ma allo stesso modo pericoloso se non tenuto sotto controllo.

-A quanto pare non abbiamo raccolto molto su di lui.-
Mormori richiudendo il fascicolo tenendolo tra le mani.
Quando il veicolo si ferma ti ritrovi davanti a questo grande edificio spento e lugubre quale poteva essere un penitenziario di massima sorveglianza.
Fai il tuo ingresso sottoponendoti ai controlli dovuti e mostrando il tesserino di riconoscimento che ti era stato fornito in precedenza.

-Signorina credevo che Charles ci avrebbe deliziato della sua presenza oggi.-
Parla il supervisore, un uomo tozzo con un completo grigio che rispecchiava il clima del luogo e il viso che pareva essere contrito da chissà quale pensiero.

-Oh no, ha preferito mandare me sapendo che l'operazione sarebbe durata poco tempo.
Y/n Y/s, è un piacere conoscerla.-
Spieghi ricevendo uno sguardo costernato come se vedere il maestro fosse il suo unico scopo di quella giornata.
Camminate per i corridoi passando per quelle che ti sembrano mille porte blindate e altrettante celle colme di galeotti in preda agli ormoni quando ti vedono passare.

-Non faccia caso alle loro parole.
Non vedono una donna da molto tempo.-
Ti rassicura l'uomo con un'espressione di disgusto disegnata sul viso evidentemente irritato dalla situazione tanto da ordinare ai soldati di farli tacere all'istante in maniera autoritaria.
-Summers è tenuto in isolamento.
Un isolamento volontario, voluto da lui per ragioni a noi ancora sconosciute speriamo che a voi sia più utile che a noi.-
Assicura fermandosi davanti ad una cella, ti volti e quando questo apre la porta a grate bianche ti davanti un'immagine totalmente diversa rispetto a quella che avevi visto dalla semplice fotografia ingiallita.
Quello che ti si presenta davanti è un ragazzo cresciuto e ben piazzato chino sulle ginocchia assorto nei suoi pensieri che alza la testa di scatto nella vostra direzione.

-Summers! Sono venuti a tirarla fuori di qui.-
Batte sul muro il supervisore facendo entrare delle guardie nella sua cella per poterlo scortare fuori tirando fuori delle manette pesanti.

-Non credo ce ne sarà bisogno, ne sono sicura.
Il ragazzo vorrà assaporare un po' di libertà presumo.-
Asserisci sorridendo al ragazzo osservandolo  passare gli occhi lungo tutto la tua figura più volte come se stesse facendo una radiografia dettagliata.
-Ehi! Occhi a me e iniziamo ad incamminarci.-
Lo richiami schioccando le dita facendo ricadere la sua attenzione sul tuo volto iniziando poi a camminare seguita in silenzio insieme dalle guardie dietro di voi che vi accompagnano fino alla vettura.

Una volta comodi il tuo sguardo si concentra sul rapporto missione che devi completare e consegnare alla CIA ma vieni interrotta dalla tua lettura.

-Alexander.-
Lo richiami asciando le scartoffie sul sedile al centro.

-Alex.-
Ribadisce lui.

-Scusami, Alex.-
Scandisci bene il suo nome.

-Avete intenzione di fare degli esperimenti su di me? Non ve lo lascerò fare sappiatelo.-
Lo vedi stringere i pugni fino a far diventare le nocche bianche.

-Oh no, tutt'altro. Verrai accolto dal Professore  per far pare della sua squadra e sviluppare un utilizzo consono dei tuoi poteri.-
Lo informi facendo una breve risata ripensando a quello che ha detto in precedenza.
-E se volessimo fare esperimenti su di te ora non saresti su un auto di lusso, scortato personalmente dal tuo custode ma saresti nudo come un verme su una lastra d'acciaio.-

-E tu saresti il mio aguzzino?-
Si mordicchia le labbra dopo la sua domanda.

-Forse. E credo che mi divertirei un sacco.-
Sorridi in modo ironico alla fine della tua frase non lasciandogli neanche il tempo di replicare che siete già nel viale di quella che sarebbe stata la sua nuova casa.

-Qui vivrai una vita pressoché normale cosa che non hai fatto fino ad ora quindi ti sembrerà una novità.-
Parli mentre entri all'interno della struttura notando la sua espressione di stupore mentre attraversate i grandi corridoi arredati da mobili antico e quadri rinomati.
-Come ti ho già fatto intuire sarai sotto la mia custodia quindi se farai qualcosa di stupido ricadrà su di me perciò non fare niente di stupido.-

-Ci proverò.-

-Oh ne sono sicura, questa sarà la tua stanza.-
Punti con il dito la porta in legno scuro che lui apre prontamente entrando in essa.

-Comunque non mi sono presentata Y/n, per ragioni pratiche puoi chiamarmi semplicemente così.-

-Okay Y/n.
Sarai anche la mia compagna di stanza.-
Senti il tono di malizia della sua frase sempre più alto aggravato anche alla sua espressione che ti porta a un piccolo riso.

-Piacerebbe a molti ne sono sicura, sono molto divertente mi hanno detto. Ora alzati, fatti una doccia e indossa i vestiti che ti sono stati preparati all'interno dell'armadio, il professore vuole incontrarti.-
Parli appoggiandoti allo stipite porta, Alex prontamente si alza liberandosi dalla sua canotta grigia rivelando il suo fisico niveo e scolpito.

Avanzi di qualche passo accostandoti a lui percependo il suo piacere nel tuo gesto, ti avvicini sempre più lentamente per poi bloccarti a poco dal suo volto.
-Sei proprio un uomo.-
Asserisci sorridendo beffarda allontanandoti lasciandolo alle sue cose.

Nel frattempo continui a svolgere i tuoi compiti nel tuo ufficio che distava poco da quello di Charles, infatti quando senti le risate provenire da quest'ultimo ti blocchi da quello che stai facendo aprendo la porta e trovandoti il professore ridere per chissà che cosa.

-Oh y/n, il ragazzo qui è molto interessante.
Gli stavo spiegando dove si sarebbe allenato qua sotto e che tu ovviamente lo avresti seguito anche in questo per analizzare le sue caratteristiche più a fondo.-
Parla in modo molto calmo Charles dopo aver notato la tua figura spuntare.
-Signor Summers sono sicuro che si troverà benissimo con lei, è una delle migliori.-

-Ho già avuto modo di conoscerla.-
Risponde l'interpellato facendo l'occhiolino, gesto che ti fa scuotere il capo.

Sai benissimo che ti avrebbe causato più di un problema partendo subito dal fatto che il suo menefreghismo e le sue battute pungenti ti irritano parecchio anche quando il giorno dopo stai facendo scorrere la tua penna annotando ciò che sta facendo durante l'allenamento.

-Concentrati.-

-Come faccio a concentrarmi con te lì che mi osservi, mi distrai.
Non puoi capire.-
Spendi un secondo per guardare il tuo corpo, indossi semplicemente un paio di pantaloni neri e una maglia bianca comoda visto che mettere un tubino ad un allenamento non ti sembra molto pratico, non credi di essere un elemento di così tanto disturbo per lui.

-Continua.-
Lo snobbi intanto che incanala tutto in quel momento generando delle onde rossastre e scagliandole contro i manichini ridendo di gusto per il risultato che ha ottenuto cioè la riduzione di questi in brandelli.

-Così ti può andare bene?-
Percepisci una nota sferzante nella sua frase.

-Devi imparare a controllare il tuo flusso di potere.-
Gli consigli, ma a quanto pare i tuoi consigli sono poco graditi visto che sul suo volto si forma un cipiglio e parte con una seconda scarica più forte di quella precedente che lo ad avere un respiro pesante e affaticato per il troppo sforzo.
-Come non detto.
Forza basta, andiamo hai bisogno di calmarti e prendere una boccata d'aria.
Ti do quindici minuti per rimetterti in sesto ed essere qui fuori.-

-Sì signora.-
Sorride passando una mano tra i capelli biondi per poi appoggiarle entrambe sui fianchi guardandoti andare via.

Lo stai aspettando sul tuo fuori strada scuro, il quale usi poco visto che per il  lavoro vieni sempre accompagnata ovunque da qualche autista.
Lo vedi uscire con calma e scendere le gradinate con le mani nelle tasche di una felpa blu mentre si guarda attorno e, in seguito, raggiungerti sedendosi accanto a te sul sedile del passeggero.

-È un rapimento?-
Si volta nella tua direzione ridendo.

-Facciamo una fuga di qualche ora, da quanto non vedi il mondo esterno?-
Chiedi mettendosi su strada senza guardarlo, sai benissimo da quanto era rinchiuso lì dentro e forse il suo carattere così restio era dovuto al poco tempo passato all'interno di quella prigione che risucchia anche l'anima.

-Dopo un po' perdi il conto, non ti ricordi neanche più com'è stare fuori.
Lì dentro sembra un lusso anche solo respirare.
Poi sono tutti dei coglioni lì dentro dal primo all'ultimo.-

-Posso immaginare.
Ho delle conoscenze lì e posso confermare le tue parole.-
Ridi fermandoti davanti ad un fast food in centro città, parcheggi in un posto vicino scendendo dal mezzo.
-Sai non esco neanche io da un po' quindi.-

-Che non esci con un ragazzo o in generale.-
Chiede cercando di insinuarsi nella tua vita privata, nel frattempo fate il vostro ingresso venendo travolti da un buon odore di cibo.

-In tutti i casi, sai sono anni che aiuto il professore.
Faccio del mio meglio per non deluderlo e questo significa lavorare non stop.
Mi ha soccorso quando ne avevo molto bisogno visto che noi mutanti un tempo non eravamo molto ben visti.-

-Noi mutanti? Quindi anche tu.
Non ci posso credere, sembri la persona più normale del mondo.-

-Alterazione della psiche. Oh, tocca a noi prendi pure quello che vuoi solo per oggi offre la casa.-
Gli fai l'occhiolino, vedi i suoi occhi riempirsi di entusiasmo alle tue parole tanto che quando è il vostro turno ordina tutto quello che gli passa per la testa.
Seduti al tavolo a mangiare iniziate a parlare di tutto e di più, stai incominciando a conoscerlo anche in quei piccoli dettagli che non ti sfuggono, piccoli tic o movimenti facciali che fa senza rendersene conto.
Il tempo passa inesorabilmente finché non decidete di fare una passeggiata, il chiarore del sole primaverile vi accompagna lungo il cammino silenzioso spezzato dalle sue parole.

-Comunque grazie.
Per questo.-

-Figurati. L'ho fatto con piacere, e devo dire che mi sono divertita.-
Sorridi girandoti verso di lui guardandolo negli occhi lo vedi aprire la bocca per dire qualcosa ma poi di punto in bianco ti trattiene per il polso e unendo le vostre labbra non concedendoti il tempo per realizzare ciò che sta accadendo.

-Dio da quanto non baciavo una ragazza.-

-Lo so molto bene, e so anche che tutto questo è molto sbagliato.-
Lo informi prendendo un respiro chiudendo gli occhi.

-Però non puoi dire che non ti è piaciuto e che non vorresti rifarlo.-

-Alex io..-
Ti da un altro bacio fugace prima di parlare.
-Questo è il mio lascia passare per il mondo senza regole di Alex Summers.-

🎄🎄🎄🎄🎄🎄🎄🎄

Last Christmas, I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year, to save me from tears
I'll give it to someone special

La sentite anche voi i meno venti gradi che ci porta questo fantastico periodo dell'anno?
I'm back! Con nuove storie e chi lo sa cos'altro.
Come sempre se avete delle richieste fate un fischio.
(Se non sapete fischiare mandate un piccione)
-Ils
🌹🌹🌹

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