Immagina Sergio Aguero
Dedicato a rodriguezj10
Spero ti piaccia, un bacio!
Tua madre rovesciò il cartone del latte, costatando che era praticamente vuoto. "È già finito!?"
La sua espressione sconsolata e confusa non fece altro che metterti in agitazione: non eri mai stata brava a mentire e, se avesse iniziato a farti domande, sarebbe stata la fine.
"Il costo delle spese nell'ultima settimana si è triplicato, è come se vivesse un'altra persona con noi!" si disperò, gesticolando.
Mordesti violentemente l'interno della tua guancia: beh, ci aveva preso in pieno.
Si accorse che stavi riempiendo una ciotola con cereali e frutti di bosco e prese a scrutarti sospettosa. "Da quando mangi carboidrati a colazione?"
"Ehm...da oggi." rispondesti nervosa, giocherellando con il braccialetto che avevi al polso.
"Mm, va bene. Senti, volevo parlarti di una cosa strana che è successa ieri notte..."
[...]
"Smettila di rompere il cazzo e vai a farti questa benedetta doccia!" urlasti contro il tuo amico Sergio, quasi in preda ad una crisi nervosa.
"Dai tesoro calmati, farò più attenzione." cercò di persuaderti allungando un braccio sulla tua spalla.
"Tesoro un cazzo! È già troppo se ti faccio dormire nel mio garage, ora devi anche mettermi nei guai con mia madre?" continuasti, mentre la vena che avevi in testa stava per esplodere.
"Tranquilla."
Quel fottuto moretto sapeva decisamente come farti perdere la pazienza. Eccome se lo sapeva.
Aveva sempre quell'aria così rilassata, ignorando del tutto che stesse vivendo a casa tua, all'insaputa di tua madre tra l'altro.
Quest'ultima era appena uscita, dopo essersi lamentata di strani rumori che provenivano dal piano di sotto durante la notte.
Insomma, quale persona sana di mente alle quattro del mattino deciderebbe di prepararsi un bel piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino?
Nessuna, infatti lui non sapeva neanche cosa fosse il buon senso.
Consumò la sua colazione in fretta, dopodiché ti lasciò un ultimo sorrisetto e abbandonò la cucina per dirigersi nel bagno.
Tu, invece, andasti nella tua camera per scegliere quale giacca indossare per completare il tuo outfit.
Ne provasti alcune e scattasti parecchie foto per chiedere consiglio alla tua migliore amica, che si affrettò a rispondere.
Soddisfatta del risultato ti guardasti allo specchio: indossavi una gonna nera fin sopra al ginocchio, abbastanza ampia, un top color tiffany, una giacchetta con le maniche a tre quarti, abbinata alla parte inferiore e, per completare il tutto, un paio di Louboutin con il tacco basso.
Sapendo che Sergio avrebbe dovuto lavarsi, avevi previdentemente preso la tua trousse, ma dopo aver applicato il correttore, un po' di fondotinta e il lucido sulle labbra ti accorgesti che mancava il mascara.
Irrompesti nel bagno, con le mani sopra gli occhi. "Ser, se non hai la tendina a coprirti per piacere usala."
"Tranquilla Ik, l'ho già tirata da un pezzo. Non sono così idiota da far bagnare il pavimento." alzò il tono, poiché veniva messo in secondo piano dall'acqua che scorreva.
"Hai visto il mio mascara per caso?" chiedesti invano: cosa ne poteva capire un ragazzo.
"No, però vicino al lavandino c'è un cellulare sotto carica. È il tuo?" ti fece notare e, all'improvviso, sbiancasti.
"Certo che no, l'avrà dimenticato mia ma-" e venisti interrotta da una voce familiare che proveniva dal piano inferiore "Ikram, ho lasciato il cellulare qui!"
Il rumore dei passi che si facevano sempre più vicini ti spinse a prendere una decisione affrettata, allora entrasti velocemente nella doccia tappando la sua bocca con la tua mano. "Fammi spazio." sussurrasti a Sergio che si scansò.
I tuoi vestiti diventarono fradici e l'espressione divertita sul viso del tuo amico contribuì a renderla una situazione di merda.
"Eccolo!" sospirò tua madre, probabilmente avendo trovato il suo cellulare "A stasera tesoro." e se ne andò chiudendo la porta.
Istintivamente abbassasti lo sguardo, ma lui ti beccò in pieno e gli scappò una risatina, che ti fece arrossire.
"Hai esplorato per bene?" ti provocò avvicinandosi a te.
"Ma che pervertito che sei!" lo allontanasti sembrando più melodrammatica di ciò che avresti potuto permetterti.
"Scusa se stavi guardando - e direi anche piuttosto soddisfatta - qualcosa che appartiene a me."
Il suo ragionamento non faceva una piega. "Curiosità..." tentennasti, come se la cosa non fosse già abbastanza imbarazzante di suo.
"Io invece speravo di assaggiare il tuo lucida labbra." affermò sensualmente e, prendendoti per un polso, ti spinse contro le piastrelle gelide della doccia, attaccando le sue labbra alle tue.
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