Dedicato a trentadue-
Spero ti piaccia, un bacio!

Stavi camminando per i corridoi della scuola, insieme a tutti gli altri studenti che attendevano con ansia di riversarsi al di fuori dell'edificio.

Venisti strattonata per la spalla da una ragazza con l'andatura da modella, lunghi capelli biondi e le labbra palesemente rifatte, Sara.

Dopo qualche secondo un'altra passò accanto a te ripetendo lo stesso gesto. Questa a differenza della precedente aveva i capelli scuri, Monica.

Un'ultima fece la stessa cosa ed era - quasi - una fotocopia della prima, così intuisti che fosse Michelle.

Le tre risero apertamente e ti lanciarono occhiate mirate esclusivamente ad umiliarti.

Desti poco peso a questa cosa, convinta che dovessero ancora metabolizzare bene il fatto che Alessandro fosse - solamente - tuo.

Da quando in giro correvano voci su voi due, facevano di tutto per smentirle, di loro sopratutto Sara poiché non le andava giù il fatto che tu stessi con un calciatore.

E peraltro lei ci aveva sempre provato alla grande, venendo continuamente snobbata.

"Ma dai, è impossibile che Ale si sia innamorato di una come lei" sentisti mormorare da una rossa lì vicino che si era unita al trio.

"È così goffa" commentò Monica, la quale, colta in flagrante, nascose con le mani una risatina.

Mentre scendevate le scale che portavano alla strada udisti il più gratificante degli interventi fatti da parte di Sara, che disse "Ci crederò solo quando lo vedrò"

Compiaciuta, infatti, notasti come al solito la costosa macchina del tuo fidanzato, parcheggiata accanto al marciapiede qualche albero più avanti.

Cogliesti la palla al balzo e ti rivolgesti al gruppo. "Ragazze, visto che voi imboccate sempre questa strada, posso unirmi a voi, tanto fra qualche metro c'è il mio ragazzo e ci penserà lui ad accompagnarmi a casa"

Loro annuirono con aria di sfida e percorreste insieme quei duecento metri che vi separavano dal caldo abitacolo dell'auto del neo-laziale.

Quando foste nel suo raggio visivo scese dalla macchina, portandosi una mano nei capelli per sistemarli e di conseguenza facendo sbavare le quattro.

"Bene io sono arrivata, grazie per la compagnia" le ringraziasti falsamente e in men che non si dica ti catapultasti fra le braccia dell'attaccante che, ignaro della situazione, ti stampò sulle labbra il solito bacio di routine.

Appena fosti sicura dei loro occhi su di voi non tardasti ad approfondire il bacio, ricevendo un sorriso misto ad un gemito di assenso che venne soffocato dalla tua bocca strettamente pressata sulla sua.

"Cristo, come siamo intraprendenti oggi!" esclamò una volta entrato in auto.

Ridesti sinceramente e gli schiaffeggiasti in modo amichevole il braccio, ma - prontamente - afferrò il tuo con una mano e ti guardò serio, prima di affondare nuovamente le sue labbra nelle tue.