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you are mine

"Io su quella cosa non ci salgo", dissi indicando la moto.

"Dai sarà divertente", disse porgendomi il casco.

"Ok", risposi titubante.

Eravamo appena usciti da scuola e mi aveva invitata a casa sua.

Salii sulla moto e mi misi dietro.

"Devi stringerti a me se non vuoi cadere", mi disse.

Avvolsi le mie braccia attorno al suo bacino e riuscii a sentire gli addominali scolpiti. Mise in moto e sfrecciò via. Andava veloce ma mi sentivo libera come il vento ed era una sensazione bellissima.

Dopo un quarto d'ora arrivammo a casa sua.

Scendemmo dalla moto ma non riuscivo a togliermi il casco.

"Dammi qua che faccio io", disse.

Me lo tolse e, vi giuro, che non avevo mai visto degli occhi così belli.

"Ehm andiamo?", disse leggermente in imbarazzo.

"Si si", sussurrai e ci avviamo verso l'entrata.

"Nicolas?", dissi prima di entrare in casa.

"Si?", ripose girandosi verso di me.

"È stato bellissimo. Mi sentivo libera."

Mi rivolse un sorriso che mi fece sciogliere.

Appoggiammo le cartelle in salotto e andammo in cucina.

"Ciao mamma", disse.

"Ciao amore e ciao Moe da quanto tempo che non ti si vede in giro", disse sua mamma per poi abbracciarmi.

"Tutto bene?", chiesi gentilmente.

"Si si cara, grazie. Fra 10 minuti c'è pronto", disse e con questo riprese a cucinare.

"Vieni, andiamo su", mi disse facendo segno di seguirlo.

Salimmo su per le scale.

Camera sua era come ogni camera di un adolescente maschio. Libri sparsi ovunque, magliette per terra, la scrivania disordinata e il letto tutto disfatto ah e per non dimenticare un paio di boxer attaccati al lampadario.

"Ehm scusami", disse indicando il casino.

"Non fa niente, capita anche a me, fidati"

Appoggia la cartella vicino alla porta e mi soffermai ad osservare le foto appese per la sua camera.

"È tuo fratello vero?", chiesi indicando un ragazzo che gli assomigliava molto. Mi aveva già accennato che aveva un fratello, stranamente non lo avevo mai visto anche se ci conoscevamo già da un anno.

"Si sì, adesso studia all'università. Però torna a casa soprattutto per le vacanze"

"Ah, come decoro i boxer sono bellissimi", dissi ridendo.

Si grattò la nuca imbarazzato.

"Ragazzi", ci urlò sua mamma. Scendemmo le scale ma prima di entrare in cucina, avvicinandosi al mio orecchio provocandomi dei brividi, mi sussurrò: "Se vuoi saperlo, i miei boxer sono finiti li perché sta notte ho dormito nudo pensando a te" e con questo mi superò, lasciandomi stupita e identica ad un pomodoro.

Entrai in cucina e mi sedetti a tavola.

"Stavo scherzando comunque. Stamattina ho fatto la doccia di corsa e si vede che lanciandoli, sono finiti li", mi disse.

"Stronzo", dissi mimando con le labbra.

Mi fece una linguaccia. Mangiammo tranquillamente raccontandoci un po' di tutto.

Dopo pranzo andammo in camera sua. Chiuse la porta e si buttò letteralmente sul letto. Mi fece segno di raggiungerlo.

"Allora, cosa ti va di fare?", mi chiese.

"Boh, sinceramente non saprei"

"Ti va il gioco delle 10 domande? Anche se ci conosciamo già, giusto per passare il tempo", proposi.

"Ok, incomincia tu!"

"Allora colore preferito?", chiesi.

"Verde. Sport preferito?"

"Ballare sicuramente. Ehm profumo preferito?"

"In generale intendi?", annuí. "Ehm dei capelli appena lavati. Se fossi un animale, quale vorresti essere?"

"Penso un felino. Li adoro. Genere musicale?"

"Un po' di tutti diciamo ma il rap mi piace di più. Cosa noti per prima cosa in un ragazzo?"

"Penso le mani e la schiena. L'ultima volta che hai pianto?"

"Ehm non mi ricordo ma penso quando è morto il mio pesce. Ero piccolo quindi ci tenevo molto. Ehm a quante siamo?"

"8"

"Ok. Ultimo film che hai visto?"

"I pirati dei Caraibi ma non ricordo quale hahha. A che età hai dato il tuo primo bacio?"

"Se non mi ricordo male ero in terza media. È stato imbarazzante ma mi è piaciuto. Te?"

"Se non mi ricordo male anche io, in seconda superiore", dissi ridacchiando.

Adesso eravamo entrambi in quarta.

"Vuoi che usciamo?", mi chiese.

"Ok, ma dove andiamo?"

"Ti porto in un posto"

Andammo giù e ci mettemmo le scarpe, avvisò sua mamma e uscimmo.

Mi porse il suo casco.

"E tu?", chiesi.

"Tranquilla, ne ho un altro"

Mi misi il casco e salii dietro di lui. Neanche il tempo di mettere le braccia intorno alla sua vita che sfrecciò via. Dopo 10 minuti arrivammo in un posto isolato, scesi dalla moto e questa volta riuscii a togliermi il casco.

"Dai vieni", disse porgendomi la sua mano. Gliela strinsi e camminammo per circa 10 minuti.

"Non è che vuoi stuprarmi, vero?", chiesi scherzosamente.

"A dir la verità ci avevo pensato", disse serio per poi scoppiare a ridere.

"Dai scherzo, volevo farti vedere questo posto a cui tengo molto"

E quando finì la frase, davanti a noi si estendeva un lago con una vista spettacolare. Era assolutamente bellissimo.

"Wow", esclamai.

Mi fece strada e ci sedemmo su una panchina.

"Come mai mi hai portata qua?", chiesi.

"Perché sentivo di farlo. Vengo spesso qui per pensare e riflettere. Sei la prima persona che porto qua", rispose guardandomi negli occhi.

"È un gesto carino da parte tua", dissi distogliendo lo sguardo.

"Ti va di fare un bagno?", mi chiese.

"Cosa? Ma sei sicuro che si possa?"

Non rispose e togliendosi i vestiti, rimanendo in mutande, si tuffò in acqua.

"Vieni Moe, l'acqua è calda", urlò.

Per fortuna che era ancora settembre. Titubante mi tolsi i vestiti ma rimasi con la maglietta. Prendendo la rincorsa mi tuffai in acqua ed era veramente calda.

"Allora ti stai divertendo?", mi chiese.
"Si, tantissimo Nicolas. Non ho mai fatto niente del genere, quindi grazie"
"Non c'è di che", rispose e cominciammo a schizzarci.

Ad un certo punto mi prese a sacco di patate e mi lanciò in acqua.

Appena riemersi, cominciai a tossire perché avevo bevuto.

"Tutto bene?", mi chiese spaventato.

"Si si, non ti preoccupare"

Detto questo mi abbracciò. Mi strinsi a lui, le sue braccia erano qualcosa di assurdo.

"Scusami", mi sussurrò.

Gli diedi un bacino sulla guancia per fargli capire che era tutto ok.

Mi girai verso di lui e mi persi nei suoi occhi. Avevamo le labbra a pochi centimetri di distanza, ci stavamo per baciare quando si allontanò di scatto.

"Forse dovremmo andare", disse.

Mi staccai subito.

"Si sì ok, andiamo allora", gli rivolsi un sorriso timido e uscii dall'acqua.

Mi strizzai i capelli e mi feci uno chignon.

"Tieni", disse porgendomi la sua felpa.

"E tu?", chiesi.

"Sto bene solo con la maglietta, tranquilla"

Mi tolsi la maglietta e restai in intimo davanti a lui. Mi stava bruciando con lo sguardo. Non ci feci caso e mi vestii velocemente.

"Andiamo?", disse porgendomi il casco.

"Andiamo"

Salii sulla moto e tornammo a casa.

Appena entrammo regnava il silenzio.

"Hai sete?", mi chiese. Annui e lo seguii in cucina. Mi porse un bicchiere d'acqua.

"Grazie", dissi. Mi fece l'occhiolino.

"Mia mamma torna sta sera ma poi mi sa che deve riandare via e mio papà è via per lavoro, quindi adesso siamo solo io e te", mi disse.

Gli sorrisi. Dopo poco aggiunse: "Vuoi fermarti da me stasera? Tanto domani è sabato"

"Se non è un problema"

"Certo che no. Ti va di fare una doccia?"

Lo guardai confusa.

"C'è volevo dire, vuoi farti una doccia? Giusto per tirarti via l'odore da lago?"

"Si si va bene, grazie mille"

Arrivati in camera sua, mi passò un asciugamano.

"Grazie" e con questo andai in bagno, per fortuna che ce lo aveva in camera.

Mi spogliai ed entrai in doccia. Dopo un quarto d'ora mi stavo asciugando i capelli quando la porta si aprì all'improvviso.

"Nicolas!", esclamai. Per fortuna che mi ero già messa l'intimo.

Mi soffermai ad osservarlo, asciugamano legato in vita per non parlare di quanto lo rendessero sexy le goccioline d'acqua che scendevano sul suo fisico e che fisico poi. D'istinto mi morsi il labbro e fermai i miei pensieri poco casti su di lui.

"Non farlo", mi disse con voce roca.

"Cosa?"

"Non morderti il labbro, mi fa impazzire"

Lo rifeci apposta e ci volle un attimo prima di ritrovarmi schiacciata tra di lui e il muro.

"Non ti conviene sfidarmi", mi sussurrò all'orecchio, provocandomi un brivido lungo la schiena.

"Vedo l'effetto che ti faccio. Dimmi Moe, sinceramente, vorresti baciarmi?", disse lasciandomi una scia di baci da dietro l'orecchio fino al collo per poi cominciare a succhiare. Sentivo la pelle andarmi a fuoco e quando finì il suo lavoro, mi ci soffiò sopra e mi scappò un sospiro. Sorrise soddisfatto.

"Allora Moe?"

"Può essere", risposi restando vaga spingendolo via da me. Rise a questo mio gesto e uscì dal bagno. Passai più volte l'asciugamano nei miei capelli e guardandomi allo specchio avevo un segno violaceo abbastanza evidente sul collo ma mi piaceva.

Mi vestii e uscii dal bagno. C'era Nicolas che rimetteva apposto la stanza solo con un paio di boxer addosso. Che sexy, dio santo.

"Hai fame?", mi chiese.

"No, tu?"

"Neanche io", rispose fissandomi. Mi avvicinai a lui e cominciai a tracciare con la mia mano i suoi addominali. Incominciò a respirare pesantemente quando gli lasciai dei baci umidi che partivano dal collo fino alla clavicola. Quando finii, avvolsi le mie braccia intorno al suo collo e gli mordicchiai il lobo dell'orecchio. Si lasciò scappare un gemito.

"Allora Nicolas, sei tu che vuoi baciarmi adesso?", gli sussurrai.

"Cazzo, si"

Mi baciò con foga e mi spinse contro il muro. Allacciai di conseguenza le mie gambe intorno alla sua vita, dopo poco chiese l'accesso con la lingua, che non negai. Baciava da dio, cazzo.

Senza smettere di baciarmi, mi buttò sul letto e mettendosi sopra di me, continuò a baciarmi mentre con una mano mi accarezzava il fianco.

Ci staccammo entrambi senza fiato e ci guardammo. Mi lascio un bacio a stampo e si distese in fianco a me.

Avevamo ancora il respiro corto. Mi girai verso di e cominciai a lasciare dei baci umidi sul suo petto e poco dopo cominciai a succhiare un lembo di pelle vicino alla clavicola.

"Dio santo Moe", gemette.

Dopo ci soffiai sopra ed emise un altro gemito. Di colpo mi prese e mi mise a cavalcioni su di lui.

"Mi fai impazzire", disse.

"Sei mia e basta, di nessun altro. Mia cazzo"

"Tua? Tutta tua? Quindi se io facessi così con qualcun altro", dissi togliendomi la maglietta, buttandola da qualche parte, rimanendo in reggiseno, "Quale sarebbe la tua reazione?"

Mi fissò il petto per qualche secondo e alzandosi con il busto, prendendomi per i fianchi, mi baciò. D'istinto allacciai le mie braccia intorno al suo collo, gli strinsi un pochino i capelli e gemette nella mia bocca. Si staccò e aveva un po' di rossore sulla guance e i capelli tutti spettinati.

"Che carino che sei!", dissi ridacchiando.

"Tu hai delle tette, dio santo", disse ghignando.

Arrossii di colpo. "Nicolas!", strillai.

"Che c'è? È vero", disse ridacchiando per poi lasciarmi un bacio a stampo. Aggiunse in seguito: "Comunque tornando al discorso di prima, sei mia ok? E nessuno può fare quello che ho fatto io con te, perché solo io posso. E sei importante per me Moe, sul serio"

"Aww ti voglio troppo bene Nicolas"

Gli lasciai un bacio ma nel farlo mi mossi un attimo e sentii il rigonfiamento nei suoi boxer. Arrossii.

"Vedi l'effetto che mi fai?", disse ghignando.

"Posso risolverlo se vuoi", dissi ghignando. Non lo feci rispondere che lo buttai sul e letto e mettendomi di fianco, incominciai a lasciargli dei baci poco prima dell'elastico dei boxer. Con una mano intanto massaggiavo il suo membro.

"Cazzo Moe", ansimò.

Stavo per abbassargli i boxer quando si aprì la porta. Mi staccai subito ma era evidente quello che stavamo per fare.

"David?", disse sorpreso Nicolas.

"Ma non dovevi tornare fra due settimane?"

Stavo morendo dall'imbarazzo.

"Volevo fare a te e a mamma una sorpresa ma vedo che qualcuno te la stava quasi facendo", disse guardando verso di me.

Volevo sotterrarmi.

"Dai esci idiota"

Con questo mi rivolse un sorriso e chiuse la porta.

"Non dirmi che era tuo fratello..", dissi. Mi guardò e fece un sorriso.

"O mio dio non ci posso credere. Che figura!", dissi mettendomi le mani sulla faccia.

"Ehi", disse togliendomele, "Non ti preoccupare, adesso andiamo giù?"

"Si si", risposi. Raccolsi la mia maglietta e me la misi. Lui si mise solo un bermuda in felpa e rimase a petto nudo. Prendendomi per mano andammo giù. Suo fratello era in cucina e c'era anche sua mamma, commossa di vedere il figlio. Subito staccammo le mani.

"Bè David, ti presento Moe, la mia migliore amica", disse Nicolas. Sorrisi a come mi aveva chiamato.

"Piacere Moe", dissi porgendogli la mano.

"David, il piacere è tutto mio", disse baciandomi il dorso della mano.

"Non fare il Don Giovanni", disse Nico con un pizzico di fastidio nella voce. Poi David si avvicinò a Nico e gli disse qualcosa nell'orecchio. Risero entrambi e poi Nico mi guardò ghignando.

"Allora ragazzi, cosa avete fatto oggi pomeriggio?", ci chiese sua mamma.

"Siamo usciti e poi mi ha dato una mano a studiare", disse Nico cercando di essere credibile.

"E avete cosa avete studiato?", ci chiese sua mamma.
"Educazione fisica", rispose suo fratello. Per poco non mi strozzai con la saliva, sapendo a cosa si riferiva.

"Sta zitto idiota", disse Nico.

David rise a quell'affermazione.

"Bene ragazzi, io vi saluto perché ho il turno notturno in ospedale, ci vediamo domani mattina e se vuoi fermarti Moe, non è assolutamente un problema", con questo baciò i suoi figli e andò via.

"Allora io e Moe ritorniamo su e se senti qualcosa David, segati pure davanti a un porno", con questo David sbarrò gli occhi e prima che lui potesse tirargli un copino, mi prese per mano e corremmo in camera sua. Chiuse la porta a chiave e sbattendomi contro, mi baciò.

"Ti voglio, cazzo", mi disse. Sbarrai gli occhi sapendo a cosa si riferiva.

"Ehm Nicolas, sono ancora vergine", dissi, anche se lo volevo tanto.

"Non mi riferivo a quello Moe anche se vorrei tanto, mi riferivo che vorrei ricambiarti il favore, vieni"

Mi fece stendere sul letto e si mise sopra di me, tendendosi con le braccia ai lati della mia testa. Mi baciò, per poi scendere al collo e lasciarmi un altro succhiotto. Si staccò.

"Posso?", disse indicando la maglietta. Annui. Mi tolse la maglietta e mi lasciai cullare dai suoi movimenti.

NICOLAS P.O.V

Era bellissima. Sapevo che non aveva mai fatto niente del genere ma sapere che sarei stato il primo, rendeva tutto così speciale. Sotto il mio tocco rabbrividiva e la sua pelle diventava come fuoco. Le sbottono i pantaloni e glieli tiro via. È tesa. Mi avvicino a lei e le sussurro: "Lasciati andare".
Le do un bacio a stampo e piano piano le tolgo le mutandine. D'istinto chiude le gambe. Le do un altro bacio più dolce e lento mentre piano piano, le apro le gambe e con un dito comincio a toccare la sua intimità. Mi da un ultimo bacio e togliendo le dita, comincio a lasciare dei baci umidi lungo le cosce per poi arrivare più giù e cominciare a muovere bocca e lingua. Comincia ad ansimare e vi giuro che è musica per le mie orecchie. Aveva entrambe le mani nei miei capelli che tirava, facendomi eccitare ancora di più.

MOE's P.O.V

Sento le mie pareti stringersi.

"Nicolas", urlo per poi inarcare la schiena e lasciare un sospiro.

Si mette sopra di me e mi bacia. Quelle labbra, dio santo.

"Che dici Moe? Sapresti ricambiare?", mi chiede con quello sguardo penetrante.

Senza dire niente, lo faccio stendere.

Per fortuna che avevo la maglietta che mi arriva fino a metà coscia.

Gli lascio una scia di baci e tiro con i denti l'elastico dei suoi boxer.

"Moe", ansima.

Glieli tolgo e porca puttana. Comincio a toccare la sua erezione mentre lo bacio. Dopo poco la raggiungo con la bocca, sembra godere dai gemiti che lascia. Continuo per un po' finché non lo sento stringere i miei capelli e viene gemendo il mio nome. Il gusto non è poi così male. Alzo lo sguardo e ha ancora gli occhi chiusi. Mi avvicino a lui e lo bacio.

"Mmmm", mi dice. "Sanno di me le tue labbra"

Si rimette i boxer e io cerco le mie mutandine.

"Stai cercando queste?", mi chiede avendole tra le mani.

"Dammele subito"

"No no, prima baciami come si deve"

Decido di provocarlo e mi siedo a cavalcioni su di lui. Trattiene il respiro. Lo bacio e mi muovo giusto un pochino per farlo soffrire.

"Cazzo Moe smettila"

Aggiungo anche la lingua ed è a quel punto che stringe il mio sedere con entrambe le sue mani.

"Mia", mi dice.

Mi da le mie mutandine e togliendomi da sopra di lui, me le infilo. Appoggio la testa sul suo petto e mi lascio cullare.

"Sicura che non avevi mai fatto niente del genere?", mi chiede.

"No, mai. Sei il primo", dice arrossendo.

"Sai Moe? Ho fatto questo tipo di cose con molte ragazze ma non è mai stato niente di speciale; invece con te Moe, si. Mi sono sentito diverso ma non a prescindere da quello che abbiamo fatto, da oggi stranamente, stare con te mi ha fatto riflettere su tante cose", mi dice.

Girandomi verso di lui, gli dico: "Anche io mi sento diversa con te. Oggi per esempio è stato un giorno speciale, ma sai cosa è stato a renderlo speciale? Tu Nicolas. Semplicemente tu. Ti voglio troppo bene", conclusi. Mi attirò a se e mi fece stendere sopra di lui e mi abbracciò. Non so per quanto tempo rimanemmo in quella posizione, so solo che non volevo staccarmi. Coprì entrambi con la coperta e ci addormentammo.

MOE's P.O.V

Eravamo già a Natale e finalmente c'erano le vacanze. Dopo quel giorno, non ne parlammo più anche se ogni tanto, qualche bacio ce lo scambiavamo ancora. Le nostre famiglie avevano deciso di andare in vacanza insieme al mare, quindi adesso ci trovavamo alle Hawaii, precisamente sull'isola di Kauai, ad ammirare il tramonto davanti a noi.

"È stupendo", dissi.

"Già ma tu di più", disse, appoggiandosi sulla mia spalla.

"Ragazzi ci vediamo per cena?", ci chiese mia madre.

"Non lo so, se mai ti mando un messaggio ", riposi. Ci salutarono e andarono via. Rimanemmo io, Nicolas, David e la sua fidanzata, Sarah.

"Bè ragazzi noi andiamo, ci vediamo dopo se mai", disse David.

"Ok ciao e non scopate come conigli, non vorremmo che l'hotel cadesse a pezzi", disse Nicolas. In risposta si beccò un copino da parte di entrambi.

"Aia", urlò.

"Ma sta zitto", dissi.

Finché il sole non tramontò, restammo lì a chiacchierare dopo di che ognuno andò in camera sua.

Dopo aver fatto la doccia mi stesi sul letto e cominciai a trafficare con il cellulare. Dopo un po' bussarono alla porta. Aprii e c'erano David, Sarah e Nicolas.

"Noi andiamo a cena, venite?, ci chiese Sarah.

"Nah io passo. Tu Nico?"

"Si anche io. Inventatevi qualcosa", disse rivolto a David. Ci salutarono e Nico entrò in camera mia.

"Che cagata che dobbiamo stare in camere separate, come se non fossimo già abbastanza maturi da non fare certe cose", disse.

Risi a quello che aveva appena detto.

"Cosa vuoi fare, Nico?"

Era da tutto il giorno che si stava comportando in modo strano.

Non ripose e spingendomi al muro, mi baciò. Ricambiai ovviamente e allacciai le mie gambe intorno alla sua vita. Si sedette sul letto con me a cavalcioni.

"Voglio fare l'amore con te, Moe"

Mi staccai di colpo e lo fissai.

"Tu cosa?", ripetei per capire se era un sogno o meno.

"Voglio fare l'amore con te Moe, non scoparti. Voglio sentirti mia, farti mia, voglio essere il primo"

"Non permetterei a nessun altro di essere il primo se non sei tu Nicolas e si, anche io voglio fare l'amore con te"

Riprese a baciarmi con un po' più di convinzione, gli tolsi la maglietta e la buttai da qualche parte e lui fece lo stesso con me. Si soffermò a guardarmi incantato, solo adesso mi accorsi che non mi ero messa il reggiseno, subito mi coprii con le mani.

NICOLAS P.O.V

Era assolutamente la ragazza più bella che avessi visto. Sarei stato il primo a toccarla, a farla mia. Solo il pensiero che qualcun altro lo avrebbe potuto fare al posto mio, l'avrei ucciso. Riprese a baciarmi e la feci stendere sotto di me. Le tolsi gli shorts. Stavo per togliermi i bermuda, quando mi fermò.

"Faccio io", disse. Mi slacciò la cintura, per poi aprire il bottone e tirare giù la cerniera, mi tolse i bermuda e restammo entrambi in intimo.

"Sei proprio bello", mi disse.

La attirai a me e la baciai mettendola sotto di me.

"E tu sei assolutamente bellissima"

Arrossì a questo complimento. Le tolsi le mutandine e rimase completamente nuda davanti a me. Mi tolsi i boxer e adesso eravamo completamente nudi.

"Nicolas hai il condom?", mi chiese.

Annui e lo presi dal mio portafoglio.

Ero nervoso, sembrava la prima volta anche per me. Lo slacciai e me lo misi. Mi sdrai sopra di lei e la baciai mettendo tutto me stesso.

MOE's P.O.V

Sentivo la sua punta premere sulla mia entrata. Ero nervosa.

"Quando vuoi, Moe", mi disse Nicolas.

"Fallo Nicolas, voglio sentirti"

Piano piano entra in me, mi stringo alla sua schiena dove lascio dei piccoli graffi. I suoi movimenti sono dolci e lenti, sento il suo respiro affannato sul collo. E poi, quando mi guarda con quei occhi verde smeraldo, ho capito di essermi innamorata di lui. Comincia ad andare più deciso e io inarco la schiena estasiata dalle sensazioni che mi fa provare. Da un ultima spinta e si distende in fianco a me.

NICOLAS P.O.V

Mi sono innamorato di lei da non poterne fare a meno, la amo troppo.

"Moe è stato come se fosse la prima volta anche per me. Io ho provato della sensazioni che non sapevo neanche se esistessero. Ecco, io mi sono innamorato di te Moe, si io ti amo più di qualunque altra cosa", finalmente l'avevo detto.

"Io Nicolas, mi sei sempre piaciuto. Sei tutto per me, non so cosa farei senza di te", disse.

"Ti amo", aggiunse poi. Bastarono quelle due parole a rendermi il ragazzo più felice delle terra.

"Ti amo anche io, Moe. Mia?", le dissi.

"Tua, tutta tua"

"Nicolas?"

"Si?"

"Dimenticavo, tu sei tutto mio"

Sorrisi e la baciai. Coprii entrambi con la coperta e stringendola a me, ci addormentammo.

Non dovetti chiederle di stare insieme perché quelle due semplici parole, valevano più di tutto.

FINE

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