Si erano riconosciuti a prima vista, a lei era sembrato quasi familiare quel parlar di rose e pianti. Come lo faceva bene lui, pareva di tener tra le mani tutta la potenza degli alisei, mentre impugnava quella penna.
Dove, se non nei suoi occhi poteva specchiarsi...in nessun altra parte del mondo si sarebbe sentita più bella. Era facile per loro divenire spesso un unica cosa, poiché questa insana natura li aveva resi tanto simili quanto lontani.
Per ogni chilometro che li divideva, c'erano almeno dieci cose che li rendeva somiglianti, era questo il triste disegno; una strada piena di fiori, da seguire, ma con una pendenza straordinaria. Entrambi spesso guardavano le stelle, giocavano a collegarle come fossero puntini, certamente a volte capitava che nelle figure createsi, l'uno scorgesse il nome dell'altro, ma nessuno dei due voleva fermarsi a guardare l'inesattezza di quei pensieri. Passavano momenti felici, passavano momenti molto tristi, la cosa eccezionale era che di lei, lui sapeva sempre trasformare le emozioni, le regalava sempre motivi per essere felice, come fossero una pioggia di baci.
A lui andava invece tutta la di lei comprensione, perché ancor prima che ella scoprisse le fattezze del suo viso, ancor prima di tutto, le pareva di conoscere a memoria le inclinazioni di quell' uomo. Le pareva che lui fosse il mare e che lei, come una conchiglia stesse lì, solo per essere cesellata dal suo continuo sciabordio. Questo pensava a volte.
Certi giorni lei si spaventava, non sapeva dar nome a quel che sentiva, poi arrivava lui, e le scacciava ogni pensiero dalla mente, la svuotava e la riempiva di dolci e lente carezze.

Lei perdeva il giusto percepito di tutte le cose, lui le faceva quell'effetto.
Sempre. La cosa migliore era, che sapevano di non poter mai essere nulla e al contempo avevano la certezza di essere l'uno per l'altra qualcosa di essenziale, potevano essere spensieratezza, tristezza, conforto, potevano essere alba e tramonto insieme, se solo avessero voluto.
Decisero sempre, di essere qualcosa di diverso, si scambiarono così, tenerezze e baci ogni giorno per tutta la vita, ma mai si incontrarono e mai l'uno dell'altro udì la voce. Per sempre questo a loro sarebbe bastato, per tutta la vita sarebbero state due gocce d'acqua in mezzo al mare, avrebbero fatto parte dello stesso elemento senza mai sfiorarsi; quelle volte peró, in cui la corrente le avrebbe viste avvicinarsi tanto da potersi toccare, l'emozione sarebbe imperversata così forte da rendere piena d'amore anche l'attesa.
Sarebbero morti infine, entrambi. Avrebbero lasciato questo mondo come fresco vento, giocando a rincorrersi fra le stelle, di loro sarebbe rimasto su questa terra, il ricordo di come gli occhi di lei, prendevano a brillare parlando di lui, e di come lui ogni tanto a pensarla sorridesse.
Nel punto più buio di questo universo, dove la luce non arriva se non grazie al riverbero di qualche stella, lì avrebbero passato l'infinito, a guardarsi negli occhi, dieci, cento, mille volte per ogni minuto che nell'altra vita gli era stato negato.
Nessuno li avrebbe mai più visti, ma di certo per trovarne uno, sarebbe bastato guardare negli occhi dell'altro.