Chiamalo Amore
Io li chiudo gli occhi per vederti,
vivi nella mia follia.
Si stringono mani per toccarsi,
a me basta invece,
sollevare un pensiero di te,
immaginarti negli occhi,
richiamarti sotto pelle
e lasciar tornare
come una bestia alla tana,
il tuo odore alla memoria.
Risali a galla come impazzito,
esplodi in ogni parte di me,
e perdo la ragione,
sparisce la volontà
impaurita dal riverbero di te.
D'un tratto appari e mi sbrani il cuore.
Ti vendevi piuma caduta ad una colomba,
chiaro come un angelo,
divino e diverso,
leggero e sincero,
donna in frantumi ai tuoi piedi oggi,
mi hai donato lo sguardo d'una città fantasma.
Eri invece pietra lavica,
lama di Damasco
infuso di Cicuta,
pezzo dopo pezzo morivo sconfitta dalla tua bocca,
tra morsi e male parole,
mi dilaniavi il costato
aprendo un varco che,
mai più avrei richiuso.
Carezze al vetriolo,
giostra d'inverno,
mi ferivo le mani seppellendomi viva.
Insediato dentro me,
tenia nel ventre,
io t'appartengo
ma...
mentre ti cibi del mio amore,
mentre scavi le mie ossa
solo al mio richiamo rispondi.
Un virus che solo io comando
della la mia anima,
oggi come ieri
eterno schiavo.
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