Capitolo 5 Un pensiero fisso
Capitolo 5 - Un pensiero fisso
ALYA
Sono appena rientrata a casa, dopo essere stata a fare shopping al centro commerciale, dove ho incontrato un perfetto sconosciuto, Brent è il suo nome, a causa della mia diffidenza sono stata un po' scortese con lui, e abbiamo battibeccato per un po'. Non posso negare che mi abbia colpito, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua personalità vivace e sbarazzina. Non riesco a togliermelo dalla testa da quando l'ho incontrato. Ogni volta che chiudo gli occhi, la sua immagine riempie i miei pensieri, e mi ritrovo a ripensare a tutto ciò che abbiamo detto durante il nostro breve incontro.
Mi chiedo cosa ne pensi di me. Forse nemmeno si ricorda di me, considerando il mio comportamento poco amichevole. Ma per qualche motivo, sento che c'è qualcosa di speciale tra noi. È come se il destino ci stesse giocando un tiro mancino, unendoci in qualche modo, anche se sembra che le nostre strade non si siano mai incrociate.
Ho passato le ultime ore ad analizzare ogni dettaglio della nostra conversazione, cercando di cogliere indizi su come poterlo rintracciare. Ho anche provato a cercarlo online, ma non ho trovato nessuna traccia di un Brent che corrispondesse alla persona che ho incontrato. Non so nemmeno se è il suo vero nome. Sono confusa e allo stesso tempo determinata a scoprire di più su di lui.
Mi rendo conto che sto diventando ossessionata, ma non riesco a fare altrimenti.
Il suo sorriso, le sue risate, mi tormentano giorno e notte. Vorrei poterlo rivedere, scusarmi per il mio comportamento e chissà, magari iniziare una conversazione più amichevole. Ma come posso farlo se non so nemmeno dove trovarlo?
Mi sbircio di nascosto allo specchio, chiedendomi se c'è qualcosa di sbagliato in me che abbia causato la mia reazione scontrosa. Non riesco a capire perché mi abbia colpito così tanto. È come se il destino mi stesse sfidando a risolvere questo enigma chiamato Brent.
BRENT
Mi trovo in una situazione complicata. Mi sento ancora un uomo sposato che ha vissuto una tragedia che ha devastato la mia famiglia. Da quel momento in avanti, ho cercato di andare avanti, ma il dolore e la sofferenza sono rimasti nascosti nel profondo del mio cuore cercando vendetta.
Tuttavia, qualcosa è cambiato quando ho incontrato Alya al centro commerciale. In un istante, ho sentito una connessione profonda con lei, qualcosa che ha risvegliato qualcosa dentro di me. Ma allo stesso tempo, mi sento in colpa solo per aver pensato di tradire la memoria di mia moglie e mia figlia. Sono tormentato da queste emozioni.
Mi guardo allo specchio e il mio sguardo riflette un uomo tormentato. Ho passato così tanto tempo a cercare di essere forte per la mia famiglia e a sopprimere il dolore che ho dentro di me, cercando vendetta. Ma ora, davanti a questa strana coincidenza del destino, mi sento come se il mio cuore stesse urlando per essere ascoltato.
Alya è una donna bellissima. Non posso ignorare l'attrazione che si è creata tra noi. Ha un sorriso che rischiara e uno sguardo che mi affascina. Mi fa sentire strane emozioni che non provavo da molto.
Ma allo stesso tempo, mi sento in colpa. Non posso fare a meno di pensare a Emy e Dafne, le due persone che amavo più di ogni altra cosa al mondo. Il loro ricordo è un peso sul mio cuore, mi chiedo se tradirei la loro memoria se continuo a pensare a Alya, o addirittura se la dovessi riincontrare e permettessi a Alya di entrare nella mia vita.
È un turbamento interiore difficile da sopportare. Ho bisogno di trovare un equilibrio tra il passato e il presente, tra il dolore e la possibilità di felicità.
Ma prima devo affrontare il passato. Devo concedermi il permesso di elaborare il dolore che ho dentro di me avendo la mia vendetta.
Così mi faccio una doccia calda per scacciare via il pensiero di Alya dalla mia testa.
Mi vesto velocemente per andare al solito posto dove mi incontro con Sam. Questa sera pare ci sia un incontro illegale di quelli tosti, spero di trovare qualche indizio che mi faccia scoprire qualcosa riguardo all'attentato che ha ucciso mia moglie e mia figlia.
Mi avventuro nel buio della notte, in un vicolo misterioso e sinistro. Il suono delle mie scarpe che battono sull'asfalto risuona nell'aria silenziosa. Il cuore batte veloce nel petto, mentre mi avvicino sempre di più al luogo dell'incontro.
Ad un tratto, noto un'ombra appoggiata ad un muro, con il cappuccio tirato sulla testa. È Sam, il mio contatto nel mondo dell'illegalità. Nonostante il suo aspetto trasandato, è un uomo che conosce tutto e tutti in questa città oscura.
Mi avvicino a lui. "Amico hai qualche novità? Hai scoperto qualcosa di più mentre non c'ero." Gli chiedo con voce
ferma e carica di ansia.
Sam mi lancia uno sguardo strano, come se stesse ponderando le parole da dirmi. "Brent, ho qualche informazione che potrebbe interessarti", risponde mentre abbassa il cappuccio, lasciandomi osservare il suo volto segnato dalla vita dura che ha scelto.
Mi spiega che ha sentito delle voci che girano per il sottobosco criminale riguardo all'attentato che ha colpito la mia famiglia. Sembra che ci sia un'organizzazione segreta, di cui molti ignorano l'esistenza, coinvolta in questo tragico evento. Un'organizzazione con le mani in pasta in molti affari sporchi della città.
"Non so quanto sia vero, Brent, ma se c'è qualcuno che potrebbe aiutarti a scoprire la verità, quello sei tu," mi dice Sam, fissandomi negli occhi. Lo ringrazio per il suo supporto e gli prometto che farò di tutto per scoprire la verità e ottenere giustizia per la mia famiglia.
Continuiamo a camminare verso l'incontro illegale di pugilato, entrambi preoccupati per quello che potremmo scoprire. Non abbiamo idea di cosa ci aspetti, ma siamo determinati ad andare avanti. La tensione che si diffonde nell'aria è palpabile, ma siamo pronti ad affrontarla.
Arriviamo al luogo dell'incontro e vediamo una folla di persone radunate intorno al ring improvvisato. L'energia è elettrizzante, tutti gli occhi sono fissi sulle due figure che si stanno preparando all'incontro. Sam e io ci guardiamo l'un l'altro, rispecchiando il mix di eccitazione e tensione che proviamo entrambi.
Mentre ci avviciniamo al ring, sentiamo gli spettatori urlare di eccitazione e siamo travolti dall'atmosfera carica di adrenalina. Le luci al neon illuminano l'arena, creando un'atmosfera quasi surreale. Le grida degli spettatori si fondono in un ruggito assordante, mentre i pugili entrano nel ring.
Mi avvicino al bordo del ring, con Sam al mio fianco, mentre lo sguardo si fissa sui due pugili che si affrontano. La tensione si diffonde in tutto il mio corpo, mentre osservo la precisione dei loro movimenti, la forza con cui colpiscono. È come se tutto il resto intorno a me svanisse, e sono completamente immerso in questo spettacolo violento.
Ogni pugno che colpisce il bersaglio, ogni schivata perfetta, mi fa battere il cuore a mille all'ora. Sento un brivido di eccitazione, sapendo che sto assistendo a qualcosa di unico, qualcosa che va oltre il semplice sport. È una lotta all'ultimo sangue, dove la sopravvivenza è l'unico obiettivo.
Ma a volte, in mezzo a tanta adrenalina e violenza, l'autocontrollo può venire meno. E questa sera, nel bel mezzo di uno scambio di colpi brutale, qualcosa va storto. Uno dei pugili si lascia trascinare dalle emozioni, oltrepassa il limite e colpisce l'avversario con un colpo basso.
L'arena si riempie di un silenzio improvviso e pesante. Gli spettatori si bloccano nella loro estasi, mentre io e Sam ci precipitiamo verso il ring. Vediamo il pugile più giovane gemere, protendendosi in avanti e stringendosi il basso ventre. La folla intorno a noi inizia a discutere e a lanciare commenti di disapprovazione, mentre mi avvicino al pugile ferito.
"Sei pazzo?! È vietato colpire sotto la cintura!" urla Sam al pugile che ha commesso l'infrazione, mentre mi appresto ad aiutare il pugile colpito a rialzarsi.
Mentre mi inginocchio al suo fianco, mi accorgo che è un ragazzino. Sono sorpreso di vederlo qui, coinvolto in questo incontro illegale, sarà sicuramente minorenne. La sua espressione è un misto di dolore e frustrazione, e anche io mi sento arrabbiato per quello che è successo.
"Ti senti bene?" gli chiedo preoccupato, cercando di valutare la gravità della sua condizione. Lui annuisce dolorante, ma vedo il suo sguardo colmo di determinazione. Mi chiede di non fermare l'incontro, perché non vuole deludere il suo allenatore e dimostrare la sua forza.
Mi sento diviso. Da un lato, capisco la passione e la determinazione del ragazzo, ma dall'altro, non posso ignorare il fatto che sia stato colpito in modo scorretto e che la sua incolumità sia in pericolo. Mi rendo conto che devo agire rapidamente.
Mi alzo e mi dirigo verso il centro del ring, facendo segno all'arbitro di fermare l'incontro. La folla inizia a bofonchiare e a protestare, ma ignoro le loro reazioni mentre alzo la voce per fare sentire la mia decisione. Racconto all'arbitro ciò che è successo, sottolineando l'infrazione commessa dal pugile che aveva colpito sotto la cintura. Insisto sul fatto che la sicurezza dei pugili deve essere prioritaria e che non permetterò che questo genere di comportamenti vengano ignorati.
L'arbitro, dopo un momento di esitazione, acconsente alla mia richiesta e interrompe l'incontro. La folla protesta ancora di più, ma mi faccio strada verso la corda del ring e mi assicuro che il giovane pugile ferito venga soccorso adeguatamente. Mi preoccupo anche di parlare con l'allenatore del ragazzo, spiegandogli che dobbiamo essere responsabili della sicurezza dei partecipanti anche se si tratta di incontri illegali. Mentre faccio di tutto per soccorrere il giovane ragazzo ferito ecco che la mia mente mi gioca un bruttissimo scherzo, lontano tra la folla mi sembra di vedere Alya per un secondo. Ora ho anche le allucinazioni, la sua immagine e di nuovo nei miei pensieri, costante come un pensiero fisso.
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