Capitolo 2 Alya Peterson
Capitolo 2 - Alya
Mi chiamo Alya Peterson, ho 27 anni.
Vivo a Sidney, dove lavoro per un'importante azienda sportiva. Mi piace il mio lavoro, ma mi manca la mia famiglia. Sono lontana dalla mia città natale, Londra, dove mio padre è il capo di una losca criminale. Non ho mai voluto farne parte, ma ho sempre saputo che era lì che si trovava la mia famiglia.
Un giorno, decido di tornare a Londra per vedere mio padre. Non lo vedo da anni e mi manca nonostante tutto. Quando arrivo, mi rendo conto che le cose sono cambiate. Mio padre è ancora il capo della sua cricca, ma ora fa parte anche dei combattimenti illegali. L'ho scoperto grazie a mio cugino Jamal. Non so cosa fare, ma decido di restare e vedere cosa succede.
Mentre osservo mio padre comandare dei ragazzi sul ring, con una feroce determinazione negli occhi, un mix di emozioni mi assale. Da un lato, sono felice di vederlo ancora in piedi e dominante, ma dall'altro, sono preoccupata per lui e per la vita che ha scelto.
Decido di avvicinarmi al recentemente rinnovato nascondiglio della cricca di mio padre. La scena che mi si presenta è caotica, uomini in tuta d'allenamento si allontanano dai sacchi da boxe sudati, mentre altri discutono animatamente attorno a un tavolo coperto di carte da gioco. L'atmosfera è carica di tensione e un senso di paranoia permea l'aria.
Cerco mio padre tra la confusione dei suoi uomini, ma non riesco a trovarlo.
Eppure qualche attimo fa era su quel ring.
Decido di cercare qualcuno che possa darmi informazioni su di lui e su ciò che è successo in mia assenza. Mi avvicino a Connor, uno dei fedelissimi di mio padre, che sembra essere nel mezzo di una discussione animata con un altro membro della cricca.
"Connor, sono Alya. Hai notizie di mio padre?" chiedo, cercando di trattenere l'ansia che mi attanaglia il petto.
Connor mi guarda sorpreso per un istante e poi il suo sguardo si addolcisce. "Alya, finalmente sei tornata. Tuo padre è un uomo molto impegnato ultimamente, ma credo che sia nel suo ufficio. Sei sicura di volerlo vedere?" mi avverte, la preoccupazione chiara nella sua voce.
Ascolto attentamente le sue parole, ma la curiosità supera ogni dubbio. So di non poter ignorare più a lungo la realtà dietro la vita di mio padre. Mi dirigo verso l'ufficio, una stanza appartata e misteriosa posta al piano superiore del nascondiglio.
Mentre salgo le scale, i ricordi dell'infanzia mi assalgono, le volte in cui seguivo mio padre tra le strade strette di Londra, i suoi racconti segreti e le sigarette nascoste che fumava durante le sue pause. Ero convinta che potessi cambiare il suo destino, che potessi trascinarlo fuori da tutto ciò. Ma ora, sono qui per affrontare la realtà che tanto ho evitato.
Arrivo alla porta dell'ufficio e riesco a sentire uno scambio di voci provenire dall'interno. Respiro profondamente per calmare i nervi e poi, con un gesto deciso, spingo la porta aprendola.
Mio padre, seduto dietro la scrivania, si alza bruscamente all'apparire improvviso della sua unica figlia. I suoi occhi, una volta orgogliosi e premurosi, brillano ora di sorpresa e una leggera traccia di pentimento.
"Alya... cosa ci fai qui?" domanda mio padre, cercando di nascondere le sue emozioni dietro a un sorriso.
"Sono venuta per vedere come stai e cosa sta succedendo, papà. Sono stata troppo a lungo lontana e ho bisogno di capire", dico, cercando di suonare sicura e determinata.
Mio padre mi guarda con un misto di affetto e tristezza. "Non è sicuro per te qui, figlia. Questo non è il mondo in cui
avrei voluto che tu crescessi", mi risponde con voce stanca.
Mi avvicino alla scrivania, prendendo posto sulla sedia di fronte a lui. "Sono qui per te, papà. Voglio proteggerti e aiutarti a uscire da tutto questo", dichiaro con fermezza.
Mio padre mi guarda, il suo sguardo colmo di un mix di gioia e tristezza. "Hai un cuore generoso, Alya. Ma il mio cammino è tracciato. E ho già scelto la mia strada. Adesso devo solo prendermi cura di te, più di quanto abbia mai fatto."
Mentre lacrime silenziose scendono lentamente sul mio volto, mi rendo conto di quanto amore e sacrificio ci siano dietro la scelta di mio padre. In quel momento, realizzo che la mia missione non sarà solo salvare mio padre da un destino incerto, ma anche cercare di bilanciare il mio legame con lui e la mia sete di giustizia.
Dopo aver passato un po' di tempo a cercare di capire quella strana e pericolosa realtà in cui mio padre era coinvolto, mi resi conto che c'erano ancora molte cose che non sapevo. Decisi quindi di chiamare mio zio, Luis, per cercare di saperne di più sulla vita di mio padre prima che diventasse il capo di una cricca criminale.
"Zio, c'è qualcosa che devi dirmi su papà?" chiesi, cercando di nascondere la mia ansia.
C'è un breve silenzio dall'altro capo della linea. Poi, la voce di mio zio si fa sentire, piena di preoccupazione. "Alya, pensavo che tu non volessi più sapere nulla di tuo padre. Perché hai cambiato idea?"
"È vero che non volevo più avere nulla a che fare con la criminalità di mio padre, ma ora mi rendo conto che devo sapere la verità. Ho bisogno di capire come sia arrivato a questo punto e se c'è una possibilità per me di aiutarlo", risposi con determinazione.
"Mia cara, tuo padre ha avuto una vita difficile fin da giovane. È cresciuto in una zona difficile di Londra ed è stato coinvolto in piccoli crimini fin da adolescente. Ma poi, qualcosa è cambiato. Ha conosciuto mia sorella, tua madre e ha iniziato a cercare una vita migliore per voi. Ha lavorato sodo ed è riuscito a costruire un impero fuori dal mondo criminale. Ma tutto è cambiato quando tua madre è morta", spiegò mio zio con un filo di voce commossa.
"Mio padre è stato distrutto dalla morte di mia madre", risposi, la voce tremante.
"Sì, Alya. Quella tragedia lo ha cambiato. Ha perso speranza e si è perso di nuovo nel mondo criminale. Ma tu puoi fare la differenza. Puoi riportare la speranza nella sua vita", disse mio zio, incoraggiandomi.
Mi sentii un misto di gratitudine e paura. Avevo davanti a me un compito difficile, quello di portare mio padre fuori dal buio in cui si era perso. Ma sapevo che dovevo tentare, perché lui era e sarebbe sempre stato mio padre.
"Dove posso iniziare, zio?" chiesi, ansiosa di fare qualcosa.
"Prima di tutto, devi farti strada tra gli uomini della tua sorellastra, la figlia della nuova moglie di tuo padre, che ora controllano gran parte delle operazioni criminali. Dovrai dimostrare la tua forza e la tua determinazione per guadagnarti il rispetto e il potere necessari per aiutare tuo padre", rispose mio zio con voce seria.
"Ma come farò a guadagnarmi il loro rispetto?" chiesi, preoccupata.
"Devi dimostrare di essere disposta a fare ciò che serve, senza esitazione. Partecipa a qualche combattimento illegale, dimostra la tua abilità e la tua intelligenza. In questo mondo, la fiducia e il rispetto si guadagnano con le azioni, non con le parole", mi consigliò mio zio.
Prendendo le sue parole a cuore, mi impegnai a prepararmi per la mia nuova sfida. Mi allenai duramente, cercando di migliorare le mie abilità di combattimento e allo stesso tempo studiando strategie per affrontare i rivali della mia sorellastra, se così potevo definirla. Avevo bisogno di essere pronta a dimostrare il mio valore e a far rispettare il nome di mio padre.
Man mano che mi infiltravo sempre di più nel mondo criminale della mia sorellastra, iniziai a scoprire segreti e tradimenti all'interno della cricca. Mi resi conto che la situazione era più complessa di quanto avessi mai immaginato. Dovevo fare attenzione di chi potevo davvero fidarmi e di chi no.
Un giorno, mentre ero impegnata in un combattimento illegale, ricevetti una chiamata da mio padre. Era preoccupato per me, ma allo stesso tempo orgoglioso della mia determinazione. Mi disse di stare attenta e di non abbassare la guardia, ma mi incoraggiò a continuare nella mia missione di riportare speranza nella sua vita e nel mondo criminale.
Mentre cercavo di fondermi sempre di più con la cricca della mia sorellastra, conobbi un uomo misterioso di nome Luke.
Era un esperto hacker e aveva un passato oscuro simile al mio. Condividemmo le nostre storie e i nostri obiettivi, e ci unimmo per combattere l'ingiustizia e cercare una via d'uscita dal mondo del crimine.
Insieme, pianificammo un'operazione per smascherare i traditori all'interno della cricca, e poter mettere in sicurezza mio padre e cercando di riportare ordine e giustizia nel sottobosco criminale di Londra e proteggere coloro che erano vittime delle attività illegali. Ci infiltrammo nei circoli più oscuri e nei punti di incontro della cricca, raccogliendo prove contro i traditori e organizzando incontri segreti con coloro che volevano uscire da quel mondo.
Il nostro piano era rischioso e ogni passo doveva essere calcolato attentamente. Ma eravamo determinati a riportare l'ordine e la pace nella vita di mio padre e nella città di Londra. Avevamo un'alleanza solida e la fiducia reciproca ci dava la forza di andare avanti nonostante le difficoltà.
Mentre portavamo avanti la nostra missione, scoprimmo segreti inquietanti sulla cricca e sui suoi alleati. Era una rete intricata di potere e corruzione. E ho avuto tanta paura che forse non avrei mai potuto salvare mio padre, dopo aver scoperto di cosa era stato capace in passato.
Mi resi conto che il percorso sarebbe stato ancora più difficile di quanto avessi immaginato, ma non potevo arrendermi. Avevo promesso a mio padre che sarei stata lì per lui, e avrei fatto tutto il possibile per proteggerlo e aiutarlo a redimersi.
Continuammo a raccogliere prove e ad infiltrarci nei luoghi più pericolosi, rischiando la nostra vita ogni giorno per portare alla luce la verità e smantellare la rete di potere criminale.
Durante una delle nostre missioni, scoprimmo un segreto che avrebbe potuto distruggere tutto.
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