Capitolo 24.
Dopo aver raccontato ciò che era riuscita a vedere, notò che Tradamar si fece pensieroso e Rao non fu da meno.
"Credo non ci sia nulla da aggiungere, che ne pensi Rao?"
"Si. Hai ragione. La visione è molto chiara."
"Scusate, esistiamo!" Intervenne Aria con tono saccente.
"Aspettate, quindi ha funzionato?" Akram era quasi stupito; si girò verso Navir con un sorriso che aleggiava sul volto ma, per tutta risposta, ottenne solamente che la ragazza abbassasse lo sguardo.
"Si, ha funzionato egregiamente direi. Preparate i bagagli, si va all'inferno." Il tono di Tradamar era serio, cupo e tenebroso. La visione di Navir era stata abbastanza chiara; non c'era altra scelta che andare dritti nell'antro di Kokou.
Ai ragazzi fu spiegato che ciò che la ragazza aveva visto era la porta degli inferi. Da molto tempo, non si recava più nessuno da quelle parti e sicuramente l'area circostante sarà stata abbandonata a se stessa. Ci sarebbero voluti pochi secondi per arrivare ad Ilang, ma non si sarebbero potuti avvicinare alla zona di interesse con la magia. Dovevano agire in silenzio e i due maghi avevano già un piano.
"Ragazzi, il piano è questo." Tradamar li fece sedere intorno al tavolo della cucina, sul quale, con la magia, aveva creato una mappa di Ilang in 3D. Ogni elemento sembrava una miniatura della città originale, compresi gli alberi storti che si incontravano per le vie. Con il dito raggrinzito per l'età, indicò un punto preciso; vi erano disegnati dei piccoli alberi e tutta la zona era colorata di verde. Sulla mappa vi era rappresentato un vecchio ponte e poco dopo, una porta gigantesca. "Come potete vedere, al di sotto di questo burrone" indicò una specie di dirupo in prossimità della palude, "si trova la palude infernale. Come capite, il nome è già un chiaro indicatore di quello che troveremo in prossimità della zona, a pochi passi. Infatti, oltre questa area c'è la porta degli inferi. Un tempo la palude era ben curata e protetta, ora è stata abbandonata a se stessa, come tutta Ilang del resto. Noi domani andremo ad Ilang, esattamente giungeremo in questa zona." Indicò una sorta di piazza a forma di triangolo. "Questa è la vecchia piazza di Ilang a forma di triangolo. Si dice che fosse stata creata dove prima sorgeva la fattoria delle tre sorelle. Una volta arrivati, dovremmo camminare per almeno mezz'ora prima di giungere nei pressi del burrone."
"A che ora pensavate di partire?" Akram prese la parola.
"All'alba. Non possiamo perdere altro tempo."
"D'accordo. E una volta arrivati davanti le porte degli inferi?" Navir si stava agitando, le mani le sudavano e iniziò a sentire caldo. Si stava facendo buio e fuori soffiava una leggera brezza. Tuttavia, per la giovane semidea era come se il sole cocente le battesse sulla pelle.
"Quando saremo lì, niente magia e niente fiati inopportuni; Kokou potrebbe percepire la nostra presenza. Dobbiamo cercare di confonderci tra i gironi dell'inferno."
" L'inferno di Kokou è lo stesso di cui parlava Dante Alighieri?" Navir vide che, i volti di tutti quelli intorno a lei, erano perplessi. "È una cosa terrestre. Niente, fate finta di nulla".
Rao prese a spiegare. "Non so chi sia questo Dante, ma l'inferno di Kokou si dice che abbia 4 gironi. Il primo è quello delle anime dormienti, il secondo quello degli assassini e criminali, il terzo delle anime dei giovani e il quarto è il girone delle tre sorelle. Questo è il più difficile da raggiungere."
"Chi sono i dormienti?" Chiese Aria curiosa.
"I dormienti sono tutte quelle anime, la cui morte è stata silenziosa, indolore o impercettibile."
" E perché il girone delle tre sorelle è il più difficile?" Chiese Akram, anticipando Navir e ottenendo una occhiataccia.
"Perché è quello dove sono state rinchiuse le tre donne, insieme ai fili d'oro. A proteggere il girone delle tre sorelle, c'è l'anima di un drago a quattro teste. È pericoloso proprio perché è immortale e sputa fiamme infuocate da bruciare intere città in un soffio solo. Ovviamente non potremmo usare la magia, altrimenti Kokou percepirà la nostra presenza; dunque, dovremmo combattere. Una volta sconfitto il drago, andremo dritti dalle tre sorelle."
"Certo, detto così sembra facile." Akram scrollò le spalle.
"Non sarà per nulla facile. Chissà cos'altro troveremo lì dentro che noi nemmeno immaginiamo."
"D'accordo, ma in tutto questo Kokou dove si trova?"
"Al momento è sull'Olimpo; è convinto di essere il sovrano dei cieli e della terra, dunque ha spostato la sua sede su quello che una volta era il regno dei cieli. Adesso, lo si potrebbe scambiare per gli inferi se non fosse per la posizione elevata."
"Ma una volta arrivati ad Ilang, lui percepirà la nostra presenza. Zia Oyà mi ha raccontato che, dall'Olimpo, si ha una vista completa sul mondo."
"Si, per questo creeremo dei cloni. Li manderemo nella direzione opposta, mentre noi saremo protetti da un incantesimo di oblio. Questo è l'unico che possiamo permetterci di usare."
"Bene. Allora io vado a letto. Ho bisogno di forze!" Aria sbadigliò e, dopo aver dato la buonanotte a tutti, si diresse verso la sua camera. I due maghi la seguirono poco dopo, lasciando Navir e Akram soli.
Navir, dal canto suo, non se ne rese nemmeno conto; stava pensando a sua zia, a Paraalang e a ciò che le sarebbe aspettato da domani e nei giorni a seguire. Era giunto il momento di confrontarsi direttamente con il suo più grande nemico. Era giunto il momento di scontrarsi con Kokou e di vedere se la premonizione dei fili d'oro si sarebbe avverata.
Giocava con uno dei legnetti sottili del camino, mentre Akram si sedette di fianco a lei.
"Ci hanno lasciati soli, hai notato?"
Navir si risvegliò dai suoi pensieri e si guardò intorno. "Ah."
"Navir, non credi che dobbiamo parlare?"
"Non credo ci sia nulla da dire, Akram."
"Tu non credi, io si. Te ne sei andata come se avessi fatto chissà che mostruosità nei tuoi confronti e, per di più, non mi hai rivolto la parola nemmeno una volta in questo mese."
"Non ho voglia di parlare."
Akram stava iniziando ad arrabbiarsi. "Tu adesso mi dici cosa succede!"
Navir non aveva mai visto quel ragazzo così arrabbiato e si allontanò, innervosendosi per la reazione di lui.
"Cosa vuoi detto? Che ti ho visto sempre scherzare con miliardi di ragazze a Paraalang e che io non voglio essere una delle tante? Che ho paura di troppe cose al momento che non ho voglia di aver paura di perderti? Questo volevi sentirti dire?"
"Navir..." La voce di Akram si addolcì; fece per alzarsi ma fu bloccato da un gesto della mano della ragazza.
"Navir un corno. Vado a dormire. Buonanotte Akram."
Lanciò il pezzo di legno nel camino e salì le scale per la sua stanza. Non sapeva se avesse fatto bene a non ascoltare la risposta di Akram, ma la verità era che non ne aveva voglia. Voleva avere la mente lucida, non poteva pensare ai suoi sentimenti per quel ragazzo. Non ce la faceva a sopportare altro. Era stanca, troppo stanca.
Quando poggiò la testa sul cuscino, stranamente si assopì.
------------------------------------------------------------
Un leone ruggiva davanti a Navir; grande, grosso e possente. Non voleva farle paura, ma soltanto avvertirla.
"Cosa devo fare?"
" Nulla mia cara, tutto diventerà chiaro." L' immagine nitida della bestia si stava trasformando in un disegno lontano e sfocato.
" Aspetta."
"Aspetta"
L'eco della sua voce era l'unica cosa rimasta.
Navir si alzò di scatto. Cosa significava quel sogno? Chi era quel leone?
*Spazio autrice* ❤✨
Cari lettori e care lettrici, siamo giunti alla fine della nostra prima avventura insieme. Spero che le pagine virtuali di questa opera abbiano, in qualche modo, captato e colpito voi e la vostra attenzione. Spero tanto di iniziare al più presto il secondo volume, successivamente ad una attenta revisione dell'intero libro.
Intanto, spero che possiate scrivermi un commento 👇 , per farmi sapere se questo era il finale che vi aspettavate.
Resto in attesa ❤
Grazie per ogni momento ❤💕🎇🎇
𝓛𝓮 𝓒𝓻𝓸𝓷𝓪𝓬𝓱𝓮 𝓭𝓲 𝟏𝟑.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro