Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 14.

OLIMPO.

"Quegli insulsi idioti hanno lasciato scappare il mago più potente mai esistito!" Ancora una volta, l'ira funesta di Kokou desiderava trovare la sua vendetta. Ma adesso, tutti i suoi piani sarebbero andati in fumo con l'anima di Tradamar libera.
"Aput!"
Il povero messaggero degli dei, ormai ridotto all'osso e pieno di lividi, giunse ai piedi del suo padrone con lentezza e di malavoglia. 

"Si, mio signore." Arreso ormai alla sua sorte, aspettava soltanto uno dei suoi soliti incarichi. 
"Perlustra tutta Ilang! Trovami Tradamar!"
"Certo, mio signore." Non aveva nemmeno più la forza di volare, ma non c'era altra scelta. Si fiondò su Ilang, passando tra gli alberi storpi e la terra arida. Non vide nessuno. O forse non voleva vedere nessuno. Se l'anima di Tradamar era scappata, significava soltanto una cosa: qualcuno l'aveva richiamato dall'oltretomba per risorgere. Ma chi poteva desiderare che un mago, tanto potente, tornasse alla vita? 

ILANG.

"Signor Ocram, c'è una visita per lei." Gerdra aprì la porta dell'ufficio di Ocram e gli porse un leggero inchino. 
"Fallo entrare." Dalla porta sbucò un uomo tarchiato, magro e con una folta barba. I capelli erano lunghi versione Silente di Harry Potter, la veste copriva l'intero corpo del vecchio e veniva leggermente stretta all'altezza dei fianchi da un cinturino di corda. Portava le mani giunte e non appena entrò nell'ufficio, per rispetto, si inchinò davanti ad Ocram. Quest'ultimo lo guardò sorpreso, fece cenno a Gerdra di chiudere la porta ed invitò l'uomo a sedersi.
"Rao, qual buon vento ti porta qui? Mi sembra che sia trascorso un bel po' di tempo dall'ultima volta che sei apparso ad Ilang. Quanti sono adesso? 104 anni?"
"Sono 105 se dobbiamo essere sinceri."
"Bhè, li porti molto bene."
"Non credo che tu mi abbia conosciuto prima, se non per fama. Comunque, sono qui per una questione delicata."
"Facciamo una cosa, dico a Gerdra di portare un tè e mi racconti tutto dall'inizio." 
Poco dopo arrivarono due tazze di tè fumante e qualche biscotto, mentre i due continuavano a stare seduti nel grande ufficio di Ocram.
"Allora, raccontami tutto."
"Come ben sai, quando ancora su questa terra regnava la pace e l'armonia, la magia non era permessa. Io fui scoperto, mentre cercavo di usarla a fin di bene. Stavo curando un giovane che aveva contratto una strana malattia; i medici di Ilang, radunatisi in consiglio non trovarono alcuna spiegazione. Quel ragazzo aveva la febbre sempre alta, continui attacchi isterici come se fosse posseduto. Pensarono, allora, che fosse una stregoneria e tali problemi si possono curare solo con altra magia a loro dire. Fui chiamato in segreto da uno di loro che conosceva bene le mie doti; mi supplicò di fare qualcosa e se fossi riuscito a salvarlo mi avrebbe fatto avere la gloria che meritavo. Tuttavia, non andò nulla per il verso giusto. La mia magia, a quel tempo, non era abbastanza potente da salvarlo e il giovane morì durante l'incantesimo. Fui accusato non solo di stregoneria, incolpato di aver fatto ammalare un giovane, ma persino di averlo ucciso. Fu quel mio amico, quel medico a portarmi per primo alla gogna. Io scappai, mi rifugiai più lontano possibile; ero innocente, preferivo vivere da vigliacco piuttosto che non vivere affatto. Scappai di terra in terra, soffermandomi solo il tempo per riprendere l'energie necessarie ad affrontare un nuovo viaggio."
Il vecchio, affaticato, sorseggiò l'ultima goccia di tè rimasta nella sua tazza; proseguì, così, il suo racconto. 
"Dopo mesi e mesi di vagabondaggio, convinto di essere abbastanza lontano da Ilang, mi stabilizzai definitivamente su un isolotto disabitato, in prossimità del mare Mrak. Dopo giorni di perlustrazioni, ormai convinto di essere praticamente l'unico abitante di quell'isola, mi accorsi che più a nord del fumo inondava il cielo azzurro di quella giornata. Ero giovane all'epoca e riuscii a correre incontro al mio probabile coinquilino. Giunsi in prossimità di una casupola perfettamente costruita; il tetto spiovente sorreggeva il comignolo dal quale fuoriusciva il fumo che avevo avvistato poco prima. La porta era interamente costruita in legno e le piccole finestre davano l'impressione di un sommario equilibrio nell'intera struttura. Mi stupii di come qualcuno, su quell'isola, potesse avere tali abilità da costruttore; a dirla tutta mi sarebbe stato molto utile qualcuno capace di costruire case. Io abitavo dentro una capanna fatta di canne e foglie intrecciate; non volevo usare la magia e non potevo perciò, mi dovetti arrangiare.

Andai verso la porta e bussai; pochi millesimi di secondo dopo, apparve sulla soglia un uomo barbuto e gobbo annunciato dal cigolio delle cinghie della porta. 
Lui mi chiese chi fossi, stupito forse più di me dell'esistenza di un altro essere umano su quell'isola.
Ovviamente non fui così stupido da dire la mia terra di origine ma, lo fui abbastanza da dire il mio vero nome. Tuttavia, nella mia stupidità ebbi fortuna. 
Lui si presentò con il nome di Tradamar; la sua voce tremante trasmetteva un forte autorità. 
Entrai in quella casa e da quel momento, trovai un amico ed un maestro. Scoprii, infatti, che anche lui era un mago fuggito alle grinfie dei suoi aguzzini ma più che per codardia, come la mia, lo fece per amore. Era stato "salvato" dalla donna che amava. Quest'ultima si assunse tutta la colpa degli eventi a lui accaduti e fu messa alla gogna; lo fece per salvarlo e lui da quel momento continuò a vivere per quella donna. Come sai noi maghi, abbiamo una esistenza molto longeva, tuttavia quell'uomo fu portato via alla vita precocemente. Kokou l'aveva richiamato nel regno dei morti. Una mattina, infatti, corsi verso casa di Tradamar per svolgere le nostre consuete lezioni di magia ma lo trovai accasciato al suolo. Le pareti erano imbrattate del suo sangue e padroneggiava la scritta : UNA VITA PER LA SALVEZZA ETERNA. K." Non capivo, non riuscivo a capire. Feci un incantesimo sul corpo di Tradamar per scoprire quali fossero state le ultime scene da lui vissute e scoprii che Kokou, il dio degli inferi, aveva deciso di mettere a soqquadro Ilang e che per mettere in atto i suoi piani malefici, aveva bisogno che il mago più potente di tutte le terre fosse fuori dai giochi. Avevo vissuto fino ad allora con un mago di tale portata, capisci quale onore fu per me?  
Mi decisi a mettere in atto un po' della magia oscura che Tradamar mi aveva mostrato; conservai il suo corpo, in modo che il tempo non lo scalfisse e isolai quell'isola da tutto e da tutti, perfino da Kokou. In tutti questi anni, ho cercato di riportarlo alla vita. Ma gli incantesimi di resurrezione non sempre funzionano e sono difficili da compiere. Dopo innumerevoli prove, sono riuscito a portare a termine il mio piano. Ho fatto scappare la sua anima prigioniera dall'Olimpo e l'ho riportata nel corpo di Tradamar. Era finalmente risorto."
"Rao, perché mi stai portando a conoscenza di questa tua impresa? Cosa vuoi? Che ti nasconda?"
"No. Non ho bisogno della protezione di nessuno, sono abbastanza potente da passare inosservato davanti agli occhi di un dio. Sono qui per offrirti una possibilità contro quel mostro."
"Spiegati". Ocram iniziava a preoccuparsi; Rao non aveva la nomina del buon samaritano, c'era sempre un prezzo da pagare. 
"So della ragazza, dei suoi poteri e che si sta allenando proprio in questo luogo." Fece roteare l'indice della mano destra. "Sono qui perché posso aiutarla a conoscere il suo destino; Tradamar può farlo."
"E tu cosa ci guadagni?"
"Tradamar ancora non è del tutto lucido; perché la resurrezione sia completa ho bisogno del sangue della ragazza. Poche gocce dritte nella gola di lui e Tradamar tornerà trionfante su questa terra. Ti chiedo di concedermi la possibilità di parlarle."
"Non mi fido di te, ma ti darò questa possibilità. Sarà lei a prendere una decisione."
"Grazie Ocram, te ne sono veramente grato."
"E' presto per ringraziare. Seguimi."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro