Accetta il mostro che sei
12.ACCETTA IL MOSTRO CHE SEI
La mattina dopo i ragazzi devono andare a scuola e controvoglia lasciano Kira con lo Sceriffo Stilinski. Saliti sulla jeep di Stiles incontrano Isaac che sta pedalando veloce sotto la pioggia... Scott è concentrato a ripassare le cose studiate per l'esame di veterinaria dunque non vede il compagno. Lydia saluta Isaac con la mano dal finestrino e lui si ferma. Stiles sospira irritato intanto accende lo stereo; per non sentire quella sua voce sempre allegra.
Lydia abbassa il finestrino e l'amico sbuffa.
"Ti sei ripreso vedo. Eh? Isaac... cosa facevi in ospedale? Non avevi una cicatrice sulla guancia fino a tre giorni fa? Mi hai fatto impazzire quel giorno. Lydia, sta diluviando. Dobbiamo andare. Ci sarà traffico. Vi salutate a scuola."ordina Stles asfissiato dalla presenza del compagno avviando l'auto.
"Per favore... mi fai salire? Sono fradicio. E devo pedalare ancora sotto la pioggia per altri 15 minuti. Ho dimenticato i vestiti asciutti a casa... se torno indietro arriverò alla terza ora."supplica piagnucolando Isaac, pur di non sentirlo Stiles sbuffa aprendogli la portiera della jeep facendolo salire, intanto Scott carica nel bagagliao il ciclo. Giunti nel parcheggio Lydia bacia Isaac sorprendendolo, all'inizio non sa come comportarsi poi si rilassa lasciandosi andare.
"Fate queste cose fuori dalla mia jeep! Non è l'auto degli appuntamenti! Hai capito?! Lydia?! Fuori! Scendete! E Isaac prendi la tua bici! Veloce!"ordina disgustato il ragazzo fissandoli dallo specchietto. Quelli però finché non finiscono continuano a baciarsi ignorando le occhiatacce storte del compagno. Il gruppo sceso dalla jeep si separa andando ognuno nelle proprie classi. Gli studenti assonnati aprono i libri, con questo tempaccio avrebbero voluto stare a casa al calduccio. Stiles e Scott persi nei loro pensieri fissano il bosco dalla finestra. È talmente buio da sembrare già notte e invece sono le 08.46.
"Ragazzi... su. Svegliatevi. Dobbiamo leggere questo capitolo sul DNA. Concentratevi. Basta fissare il vuoto. Ci mancava solo questa mosca fastidiosa."ordina irritato l'insegnante scacciando l'insetto con la mano.
"Scott... ho dimenticato la merenda a casa. Hai un panino in più da darmi? E sono senza soldi quindi niente focacce, pizzette e macchinette... non voglio disturbare mio padre per questa cosa."mormora annoiato fissando la mosca volare su e giù.
"Stilinski! Devi smetterla di parlare! Immediatamente! Non voglio più sentire la tua voce fino alla fine della lezione! Ricominciamo! E voi state attenti!"ordina ostile l'uomo. Stiles segue con lo sguardo l'insetto ma non vedendolo più ritorna a fissare il bosco... sente pungere sulla pelle e si gratta.
"Fammi entrare. Stiles... accetta il mostro che sei. È l'unica possibilità per sopravvivere. Non hai alternative. Ucciderai Derek in questo modo... e Lydia come farà senza il suo amico?"dice una voce metallica facendogli gelare il sangue nelle vene. Per pochi istanti i compagni sono senza bocca e lui li guarda terrificato... si alza dalla sedia sotto lo sguardo dei ragazzi perplessi.
"Posso andare in bagno? Un attimo... faro così. È meglio. Devo andare... voi eravate... senza bocca e non potevate parlare. Una voce indemoniata mi parlava. Spaventosa... metallica."
"Sì. Stiles, esci e non tornare fino alla fine della lezione. Dopo questa stupidata possiamo continuare. Se riusciamo... a leggere una pagina è già tanto."risponde infastidito l'uomo riprendendo a scrivere sulla lavagna. Stiles sconvolto esce dalla classe correndo e va in bagno. Guarda il suo riflesso nello specchio premendosi le tempie con i palmi delle mani.
Ansima e sente i battiti del cuore accelerati provocandogli male al petto... è straziante.
Si vede come un mostro perché ha delle occhiaie profonde nere... quasi fosse truccato. Lava la faccia per provare a calmarsi... ma inutilmente perché tanto non riesce. Ha una crisi di panico e vorrebbe tanto che Derek fosse là con lui a rassicurarlo.
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