Rinchiusa con lui
Stavo correndo con un ritardo pazzesco al locale. Ho perso 1 ora e 20 per riprendermi dal sesso e sistemarmi per la serata.
Con l'acido lattico alle gambe arrivo con il respiro corto.
- Salve gente- mi piego con le mani sulle ginocchia sotto lo sguardo preoccupato di tutti.
- Stai bene?- Penelope si avvicina e sorrido come per dire, tranquilla.
- Vado a cambiarmi- cammino a passo lento sentendo ancora il corpo in fiamme e con solo l'intimo addosso sento la porta scricchiolare.
- Ehi..- si siede sul divano e mi guarda osservando ogni piccola parte del mio corpo, come se non l'avesse già visto 2 ore prima.
- Cosa c'è?-
- Stai bene? Sei venuta correndo. È successo qualcosa?-
- No, tutto ok. Ero semplicemente in ritardo e mi sono fatta qualche chilometro correndo.
- Potevo venirti a prendere o...- e lo bloccai. Mancava solo il passaggio a lavoro per superare la linea invalicabile.
- Tranquillo- si alzó capendo che oggi le parole non sono il mio forte.
- Ok, ti lascio sistemare. A dopo- chiude la porta e mi sento un'idiota.
Il sesso era stato rigenerante, lo ammetto, ma sentivo di aver fatto qualcosa di sbagliato sia verso il mio amico che verso Chris. Anche se la coscienza mi stava martellando il cervello con la storia del ragazzo che si scopa chiunque.
Era un periodo di schifo con Chris che non vede l'ora di parlare, Pam che lo difende, ora Stive e le scopate amichevoli, i due lavori. Ho bisogno di relax.
Una volta pronta esco e raggiungo gli altri euforica.
- Ho un'idea!- strillo. Stive mi guarda come per darmi della pazza.
- Andiamo in vacanza. Il fine settimana. Cosa dite?- passo gli occhi su ognuno di loro aspettando una conferma ma continuando ciò che stavano facendo risposero un secco NO.
- Come no è daiiii!!!! Ho bisogno di riposo e voi sareste le persone adatte. Vi pregoooo- misi tutto l'impegno possibile per pregarli con occhi da cucciolo.
Si guardarono come se avessero il potere di comunicare con il pensiero.
- Come facciamo con il locale?- disse Mason.
- Chiuso per lutto o roba simile- i ragazzi si toccarono i gioielli mentre Penelope raggiunse il ferro più vicino con l'indice ed il mignolo tesi più che mai.
Scoppiai a ridere piegandomi in due.
- E dai ragazzi era solo una scusa- Risi ancora e alla fine accettarono.
Prima di aprire il locale ognuno diceva la sua su dove andare e cosa fare. Stive mi faceva occhiate provocatorie come per dire, noi dormiamo insieme.
Optammo per una casa in montagna. Avremmo sciato o robe simili.
- Comunque io preferivo il mare- Penelope si stava vestendo e sbuffava di continuo. - E poi non ho neanche il vestiario-
- Andremo insieme a comprarlo, anche io ne sono sprovvista-
Sono le 4:00 e sono distrutta. Non vedo l'ora di toccare il letto e sprofondare in un sonno rigenerante.
Usciamo dal locale ridendo. La risata si bloccò trovando quattro occhi fissarmi.
- Ti accompagno?- Stive mi mise un braccio intorno al collo e mi respirava vicino al viso.
- Tranquillo. Ci vediamo domani- seguì il mio sguardo e capì tutto.
Pam e Chris mi stavano aspettando a braccia conserte. Che palle.
- Andiamo- furono le uniche parole di Pam.
E mi innervosisce a prescindere questo discorso di comandarmi a suo piacimento.
-Dove?- avevano già incominciato a camminare ma io ero rimasta esattamente nello stesso punto di prima con le braccia conserte.
- Tu cammina e inizia a spiegarmi perché cazzo hai cambiato la chiave dell'appartamento-
- Numero uno se voglio camminare cammino sennò non lo faccio. Numero due è il mio appartamento e faccio quello che cazzo mi pare-
- Stai esagerando e lo sai anche tu- mi punta un dito contro. Ma ora questa che cavolo vuole?
- Dobbiamo parlare quindi se ti decidi a muovere il culo oppure parlo qui senza problemi, anche perché lo sto già facendo- Chris in tutto questo stava a guardarci senza proferire parola.
- Parliamo qui. Poi non capisco perché non parla da solo dato che ha chiamato l'avvocato difensore delle cause perse- lo guardo e lei mi guarda.
- Perché con te c'è bisogno di una donna con le palle. Hai gli ormoni a mille ultimamente quindi c'è bisogno di un aiuto dall'alto- e cosa cazzo stava dicendo? Aveva bevuto probabilmente.
- Allora vattene che ce la vediamo noi. Non ho bisogno di terze persone che mi dicano ciò che mi dovrebbe dire lui. E tu... riportami a casa- indicai il vicino senza palle e congedai la mia ex amica.
Entrai in macchina e guardai fuori dal finestrino. Se aveva qualcosa da dire lo doveva fare adesso. Adesso che mi ritrovo rinchiusa in una maledettissima macchina con lui.
- Em...- fece finta di tossire e roteai gli occhi.
- Ti piace?- questa volta lo guardai senza capire.
- Chi?- cambiai stazione nella speranza di trovare qualcosa di più interessante di Celentano alle prese con le canzoni di mia nonna.
- Quel tipo, ti piace?-
- È un tipo apposto-
- Ti piace più di quanto ti piaccia io?- strinse le mani intorno al volante guardando il semaforo rosso.
- Tu non mi piaci Chris ok? Non mi sei mai piaciuto quindi puoi continuare la tua vita senza rompere le scatole a me-
- Non mentire piccola. Ti sciogli quando ti guardo, arrossisci se ti dico qualcosa e fino a qualche giorno fa volevi scopare con me-
- Esatto. Volevo. Adesso mi è passata tranquillo. Un peso in meno- mi alzo leggermente dal sedile e quel viaggio mi sembró più lungo del solito. Mi accorsi subito dopo che quella non era la strada di casa. Maledizione.
- Chris? Dove stiamo andando?- dissi sconfitta.
- In un posto meraviglioso-
- Ma sono le 4:30 ed io tra poche ore devo lavorare. Maledizione a me. Torniamo indietro-
- Prima guardi questa cosa e poi vai dove ti pare- e sprofondai nel sedile ormai arresa al fatto che non avrei dormito per niente quel giorno.
- Ti odio!-
- Anche io piccola-
- E piantala di chiamarmi piccola. Idiota-
- Si, anche io ti voglio bene- lo guardo e lui si gira a guardarmi facendomi subito dopo l'occhiolino.
- Ci vuole?- guardai la strada e non capivo dove mi stava portando. Vedevo solo campi verdi e il nulla.
- Se mi vuoi uccidere fammi prima chiamare i miei amici più cari. Un ultimo saluto me lo devi- rise e si fermò subito dopo.
- Scendi spiritosa- aspettai qualche secondo e aprì lo sportello.
- Vieni- mi prese la mano che guardai mentre mi portava in un dirupo. Lo tirai impaurita, questo mi vuole buttare di sotto davvero.
- Devi solo guardare. Non aver paura- qualche passo ancora ed era stupendo. Le luci della città erano ancora aperte e le case buie. Il sole stava per fare la sua comparsa ed era così... romantico.
Mi abbracció solo quando l'alba mi fece perdere le parole.
- Ti piace? L'alba intendo- e mi limitai solo a muovere la testa in un si.
- Senti Cloe... ci sei andata a letto? Sono giorni che mi faccio questa domanda- come rovinare un bel momento. Bravo Chris. Bravo.
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