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La mia vita sentimentale

Da quando la mia coinquilina nonché migliore amica Pamela ha lasciato l'appartamento, non faccio altro che deprimermi davanti la TV, con commedie noiose e poco interessanti.

Negli ultimi giorni si presentava in casa solo per prendere un cambio da utilizzare il giorno successivo dopo una nottata di sesso con il suo compagno Bill. Un gran figo.

La mia vita sentimentale è piatta come il mare in estate. Niente relazioni, niente baci e niente sesso da ben tre mesi. Motivo? Cerco il ragazzo perfetto che sembra non esistere. Una noia mortale vedere sempre i classici fighi che hanno mille ragazze ai loro piedi. La mia vita prima di questa decisione era piena di ragazzi che facevano la fila per andare a letto con me e mi trovavo a fare la selezione con Pam per chi sarebbe stato il fortunato della serata. Niente impegni, niente chiamate il giorno dopo, solo e puro sesso.

Pam era totalmente in disaccordo con me, si lamentava tutti i santi giorni delle urla di piacere che non la facevano dormire.

Nonostante gli innumerevoli lamenti mattutini da ''Da quanto urli ormai ho capito anche quando fingi gli orgasmi'' si presentava ogni mattina con un baby doll diverso tanto per vedere la faccia imbambolata di tutti i ragazzi che mi portavo a letto. La mia cara amica non portava mai ragazzi in casa ma se li scopava dentro al locale, io flirtavo e lei andava dritta al sodo. Sosteneva che era più divertente non conoscere la tua preda che iniziare ad avere un rapporto. ''E se poi te ne innamori?'' Non aveva tutti i torti ma io preferivo divertirmi a 160°.

Le sue ipotesi erano fondate, infatti, qualche mese fa abbiamo conosciuto due ragazzi che gentilmente ci hanno offerto da bere. Siamo finiti in casa nostra alternandoci in un concerto di piacere. La mattina dopo Pam sosteneva di provare qualcosa per lui. Colpo di fulmine? Semplice cotta? Adesso stanno insieme e dicono di essere follemente innamorati. Beati orgasmi.

Vorrei avere la stessa fortuna della mia amica e incontrare il ragazzo perfetto ma cupido sbaglia a lanciare la sua freccia. Sfiga assurda. Ho perso anche la fantasia di portarmi i ragazzi in casa e passo le mie serate a navigare su internet o a guardare la TV con una pizza o un bel panino del Mac.

L'appartamento è enorme per una persona sola e sto pensando di prendere un gatto o un cane o forse meglio un porcellino d'india ma ogni volta che arrivo nel negozio di animali mi rendo conto che sto finendo peggio di mia zia Gina, zitella e senza un bel fusto dentro al letto.

Le mie giornate si articolano con una bella doccia rigenerante dopo una serata di sfrenato zapping tra i canali, abuffamento con classiche schifezze da fast food e un corri corri nella speranza di non arrivare tardi a lavoro. Si lavoro in un agenzia di viaggi. Nonostante sappia a memoria ogni offerta e ogni vantaggio giornaliero che ripeto ad ogni persona che chiama per avere informazioni, non sono mai partita alla ricerca del divertimento.

Sono le 8:00 e come sempre corro per le scale indossando il mio tacco 12 con diverse contorsioni a causa della gonna fino al ginocchio.

-Maledizione- fortunatamente non sono mai caduta nelle favolose scale a chiocciola che si trovano all'interno del palazzo ma la mia padrona di casa nonché vicina del piano di sotto, mi aspetta tutti i giorni davanti alla porta.

-Salve signora Lerman-

-Ciao cara, ti ricordo...- la blocco continuando a scendere e sistemando la giacca.

-Lo so l'affitto, domani o forse dopo domani avrà i suoi soldi...buona giornata- dico di fretta già arrivata al piano di sotto.

Era una vera zecca, sembrava aver registrato ogni mio movimento, esco o entro di casa e lei è sempre lì ad aspettarmi. Secondo me non ha fatto mettere l'ascensore per torturarmi tutti i giorni.

Arrivo in ufficio con la mia auto che ancora sto finendo di pagare e trovo tutti già nelle loro postazioni. Raggiungo il mio capo che si rifiuta di darmi il mio stipendio, il motivo è semplice, vuole un servizietto in cambio. Vi garantisco che ci starei pure se fosse un bell'uomo ma ha 60 anni e quel pelo che esce dal naso associato alla camicia che a momenti scoppia, mi fa un certo ribrezzo.

-Salve capo-

-Ohhh...chi si vede, Signorina Gordovan cosa la porta qui?- si sistema sulla sedia cercando di non respirare per rientrare il suo enorme pancione ma con scarsi risultati.

-Volevo sapere se posso avere il mio stipendio, la padrona di casa mi sfratta se non ha i suoi soldi entro il fine settimana- cerco di accavallare le gambe in modo sexy e provocatorio.

-Signorina, lei sa invece cosa voglio io in cambio non è vero?- un bravo dietologo?

-Sono una ragazza professionale e non potrei mai fare ciò che ha chiesto ma non perché lei non mi piaccia, ma per tenere alta la mia professionalità, lei capisce vero?- mento gentilmente.

Il mio caro e pervertito capo finge di avere da fare con le carte e non avere il tempo di sentire la sua povera dipendente che ha bisogno del suo stipendio meritatissimo. L'unica cosa che lo spaventa è che io me ne vada. La mia parlantina con i clienti aumenta le entrate e sa cosa perderebbe se il mio stipendio non è in banca per la data prestabilita.

- Capisco ma...- mi guarda da cima a piedi mordendosi il labbro ed io sto per vomitare. Secondo lui è sexy o robe simili, per me e riluttante.

- Volevo ricordarle le innumerevoli richieste di avermi in altre agenzie, lei sa che basta che io schiocchi le dita per avere un altro lavoro vero?- mi ero alzata facendo passi verso la scrivania e aumentando la sua agitazione portandolo ad inghiottire rumorosamente.

- Avrà il suo stipendio domani- dice ormai sconfitto.

-Mi piace fare affari con lei, adesso torno al mio lavoro-

Questa scenetta la metto in atto ogni mese ed ogni mese dopo il colloquio con il capo devo correre in bagno per spruzzare un po' di profumo e non vomitare davanti ai colleghi.

Sono alla decima chiamata ed ho portato a termine 5 viaggi. Tre crociere e due viaggi all'estero. La mia undicesima chiamata sembra familiare e dopo qualche secondo inizio a pensare che Pam se le inventa tutte.

-Pam puoi smettere di recitare, ho capito che sei tu-

-Potevi anche starmi al gioco, mi stavo divertendo-

-Se vuoi continuo anche se sarebbe poco divertente- mordicchio una matita e mi accorgo del collega con gli occhiali e il volto da classico secchione del liceo che mi fissa. Tutti sostengono che abbia una cotta per me. Accenno un sorriso ed un saluto con la mano e lui torna a lavorare imbarazzato.

- Mi stai ascoltando?-

-Oh si dicevi?- dico tranquilla mentre lei si innervosisce dall'altra parte della cornetta.

- Stai facendo ancora la zitella in casa? -

-Em... no-

- Mia cara ti conosco e poi ho visto il tuo ultimo accesso su WhatsApp, tu eri a casa a deprimerti come una zitella-

-Ma cosa fai mi spii?Non hai una tua vita sentimentale?-

- Penso sempre alle amiche ricordatelo, anche se ho un gran figo nel letto-

- Sei molto di conforto vedo- apro la giacca presa da una vampata di calore.

- Potrei presentarti un'amico di Bill, questa sera- ci penso un po' e sinceramente non ho niente da fare quindi accetto.

-Graaaandiosoooo- per poco non perdo l'udito a causa delle sue urla di gioia e chiudo la cornetta pronta a tornare a casa.

Spazio autrice

Cari lettori, nuova storia.

Se il primo capitolo vi piace lasciate una stellina o un commento.

Ciaooooo ❤️❤️❤️

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