Il collega innamorato
Il risveglio è stato migliore della prima volta con Drew ma dovevo correre a lavoro quindi mi alzo e mi vesto in fretta e furia per non arrivare in ritardo. Una volta vestita con il mio solito tajer, Drew si alza e mi trascina sedendosi sul bordo del letto.
- Devo svelarti un segreto, la mattina ho più voglia della sera quindi perché non...- si avvicina alle mie labbra palpandomi il sedere ma mi allontano lasciando un bacio a fior di labbra.
- Mi dispiace ma sono in ritardo. Ci sentiamo -
Esco lasciando il mio scopamico molto sexy ed eccitato sul letto e posso dirvi che ho fatto una fatica enorme per non tornare lì e divertirmi fregandomene del mio lavoro, ma al pensiero che il mio portafoglio chiede pietà, sto correndo per le scale pregando di non incontrare la signora Lerman.
Fortunatamente non la trovo e per un secondo mi passa il pensiero che gli fosse successa qualcosa. Per sfortuna/fortuna sono in ritardo e la mia cara vicina può attendere.
Arrivata in ufficio mi scontro con il mio caro collega, si quello che è innamorato di me il cui nome è per me sconosciuto.
-Oh scusami- mi aveva afferrato evitando di essere derisa da tutti e mi regala un sorriso che tutto sommato non è niente male.
-Di niente Cloe- La conferma che sia innamorato di me è proprio questa, conosce il mio nome anche se non abbiamo mai parlato io e lui.
Raggiungo la mia scrivania e oggi ho due appuntamenti,uno con una coppia pronta a sposarsi e l'altro con un gruppo di amici che vorrebbe passare un fine settimana in un luogo esotico.
Preparo la mia postazione con tutto quello che può servirmi e vengo chiamata dal capo.
Giuro che se mi propone di fare sesso con lui mi licenzio.
- Signorina Gordovan, volevo solo informarla che la sua richiesta è stata esaudita- ottimo così posso pagare la signora Lerman.
-La ringrazio- mi giro e sono pronta ad uscire scontrandomi contro qualcosa o meglio contro qualcuno.
-Brian entra ti stavo aspettando- il nome del mio corteggiatore segreto è Brian.
Guardo la scena ancora sconvolta dall'intesa di quei due senza capire cosa ci fosse sotto.
Mi alzo dopo aver concluso positivamente i due incontri di oggi e aspetto l'arrivo dell'ascensore. Brian spunta accanto a me e inizia a balbettare qualcosa.
-Cosa scusa?- lo guardo con viso interrogativo.
-Dicevo..si insomma ti andrebbe di pranzare insieme?- spinge con un dito gli occhiali sul naso guardando il pavimento.
-Va bene- mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite sorpreso dalla mia risposta e per poco non saltella per tutto l'ufficio, se l'avrebbe fatto mi sarei dileguata negando fino alla morte di aver accettato il suo invito.
Mi porta in un posticino tranquillo, ''La veranda della nonna'' o una cosa simile. Il luogo sembrava accogliente e confortevole, il menù aveva piatti italiani e di quanto potevo notare dalle persone sedute vicino a noi, erano pure abbondanti.
Decido di prendere le stesse cose di Brian e in attesa che arrivi il nostro ordine apro argomento dato che il ragazzo è molto timido.
-Allora? Cosa voleva il capo oggi?- mi guarda strano come se avessi detto qualcosa di eclatante ed io inizio a sorseggiare un po' d'acqua.
-Come? Non lo sai?-
-Cosa dovrei sapere?-
-Beh....- aveva ampliato il suo sorriso quasi in una risata divertita - E' mio padre-
- C...- tossisco e credo di essere diventata viola in viso. Suo padre? Quel porco è suo padre? Ma sono due persone opposte, probabilmente il figlio è pure vergine.
- Dici sul serio?- riesco a dire.
-Si, siamo così diversi?- dopo la mia figuraccia si sentiva più rilassato, si vedeva dal suo viso che non faceva altro che mostrare i denti divertito.
- Oh tesoro siete uno l'opposto dell'altro- muovo una mano in aria come per far capire meglio l'abisso di differenza che c'è tra di loro.
Non risponde ma è evidente la sua contentezza nel sapere di non essere come suo padre.
La cameriera arriva e ci lascia un bel piatto di pasta al sugo con tre polpette giganti al centro. Altro che posti lussuosi il cui piatto è una porzione microscopica.
- Non conoscevo questo posto ma il cibo è strepitoso- dico mangiando l'ultima polpetta rimasta.
- Sei...- allunga una mano quasi intimorito - Sei sporca- ritira la mano.
- Dove?- dico iniziando a far girare la lingua intorno alle labbra.
- Qui- avvicina la mano e caccia il sugo depositato all'angolo della bocca.
-Grazie- stavolta quella imbarazzata sono io. Due gaffe nel giro di pochi minuti e quella impacciata adesso sono proprio io.
-Tranquilla...è capitato anche a me-
Usciamo da questo posto meraviglioso e inizia finalmente a parlare.
- Mio padre parla molto spesso di te. Dice che sei la sua dipendente preferita- Ci credo, oltre i soldi che faccio entrare all'azienda, si diverte anche a squadrarmi in attesa che mi conceda a lui.
-Ah, non lo sapevo- mento per non comunicare al figlio quanto il padre sia squallido.
-In realtà ho analizzato il tuo lavoro e non ha tutti i torti, anzi penso che dovresti gestire tu i dipendenti per insegnarli come si lavora-
Facciamo il quadro della situazione prima di rispondere. Il padre mi sbava dietro e chiede servizietti in cambio del mio stipendio, il figlio è innamorato e mi propone di gestire i miei compagni di ufficio? Spero che non si aspetti dopo questa proposta che vada a letto con lui o addirittura che tra noi stia nascendo qualcosa perché è proprio fuori strada.
- Cosa ne pensi?- mi stava guardando speranzoso.
- Penso che ne dovresti parlare con tuo padre prima, giusto per sapere se condivide la tua idea- mi sposto una ciocca dietro l'orecchio.
- Ho già parlato con lui ed è pienamente d'accordo - Quest'uscita mi sta sfuggendo di mano. Forse sto semplicemente dormendo o siamo su scherzi a parte e stanno aspettando solo che accetti la proposta per uscire il cartello con la scritta ''Scherzi a parte''.
- Potrei pensarci? - lo guardo e si era tolto gli occhiali iniziandoli a pulire sulla maglietta.
- Si direi proprio di si. Vorrei solo avvisarti che lo stipendio aumenterà. Guadagnerai il doppio ovviamente- Forse dovrei rispondere subito senza pensarci, potrebbe tornare a casa e rimangiarsi tutto.
-Sai che ti dico? Accetto- mi guarda soddisfatto e mentre si rimette gli occhiali noto un particolare nei suoi occhi. -Scusa?- non do il tempo al mio collega di appoggiarli che li caccio squadrando i suoi occhi.
-Wow, non avevo mai visto una cosa del genere-
-Cosa...cosa ho?- si tocca il viso preoccupato.
-Hai due occhi meravigliosi. Ti sei mai accorto di avere una piccola macchia castana ?- aveva gli occhi azzurri e questa macchietta castana che era così strana ma bella.
Inizia a ridere rimettendo gli occhiali. -Direi proprio di si-
-Dovresti metterli in risalto con le lentine , saresti più attraente- L'avevo detto davvero? E lui sta confermando la mia teoria? Forse è meglio se concludo l'uscita tornando a casa prima che le cose degenerino.
- Comunque vado a casa che la mia amica mi sta aspettando- sistemo la borsa sulla spalla e lo saluto con un semplice gesto della mano.
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