Gli amanti
L'era nivea la sua pelle, lattea e marmorea
Osservai a lungo chel dorso, le sue brulle natiche
Fissai con calura il suo volto compiaciuto
Le piaceva mirarmi giacché beato di ghiribizzi la scrutavo in tutte le sue traviate nudità
Chel vespro istante restammo giacenti sul talamo
Ci baciammo sforniti nel consumare alcun peccato
Rimanemmo nudi, raccolti e asciutti
Con urla nascoste che sciorinavano lo sfizio acuto nel voler copulare
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