31 ~ Mia piccola principessa
Coruscant, appartamento di Takké, ore 00:00 della notte, qualche tempo prima
Leia si svegliò di soprassalto, con il fiato corto e una strana sensazione ad opprimerle il petto, alla quale però non sapeva dare un nome.
Era stata una giornata impegnativa in Senato, con sua madre e suo fratello.
Padmé Amidala era una donna straordinaria, una politica incredibile, voleva imparare il massimo da lei.
La ragazza si girò sul fianco sperando di riuscire a riaddormentarsi, ma presto le fu chiaro che non ci sarebbe riuscita.
Suo fratello dormiva nella stanza di fianco, e Leia era felice che, almeno una volta, era Luke a dormire e non lei, visto che, in tutte le loro missioni, era sempre lui a vegliare quando dormiva.
Un'ombra si mosse lungo il corridoio facendo tendere i sensi della principessa.
L'unica persona insonne era suo padre e Leia sentiva che non era per niente tranquillo.
La principessa si mise a pensare se avesse dovuto andare da lui o se era meglio svegliare suo fratello e dirgli di parlare con loro padre, ma da una parte, Leia sentiva di dover affrontare Anakin una volta per tutte.
Non pensava di riuscire a cambiare idea su di lui, certo Darth Fener era stato un assassino spietato, ma Anakin Skywalker era diverso, tanto diverso da poter essere considerato l'altro lato della medaglia.
Leia aveva imparato alcune cose su suo padre, mentre era su Naboo, per via delle visioni che aveva avuto, ma anche grazie ai diari che Ahsoka le aveva affidato appena erano giunti su Coruscant.
Erano i diari di sua nonna Shmi Skywalker, la mamma di Anakin, colei che l'aveva cresciuto, fino ai nove anni, quando lui aveva lasciato Tatooine per diventare uno Jedi.
Non si erano rivisti per anni, ma lei aveva continuato ad amare suo figlio, perché, secondo la donna, il suo Ani era la persona più buona del mondo e, forse Leia iniziava a capirlo.
Ma ci sarebbe voluto del tempo.
Passarono ancora alcuni minuti prima che la ragazza si decidesse a gettare alle ortiche tutto il suo raziocigno e ad alzarsi.
Si buttò sulle spalle un mantello coprendo la camicia da notte e si diresse nel salone.
Suo padre era seduto sul bracciolo del divano con le spalle coperte da una vestaglia e fissava il paesaggio fuori dalla finestra, ovvero il traffico perenne di Coruscant.
Leia si appoggiò allo stipite della porta continuando ad osservare la schiena del padre, i capelli color miele che gli ricadevano morbidi sul collo, il portamento regale che sarebbe stato degno di un re. Guardandolo la principessa capiva come mai sua madre si fosse innamorata così perdutamente di lui.
Anakin aveva un fascino particolare, difficile dire quale fosse la vera caratteristica che attirava, non solo era un bellissimo uomo, ma era una persona che si sarebbe gettato nel fuoco pur di proteggere le persone a lui care.
La ragazza non sapeva se entrare o se tornare a letto e fingere di non aver visto niente oppure se avvicinarsi e cercare di capire cosa avesse Anakin.
Tuttavia, per la prima volta in vita sua, Leia non riusciva decidere cosa fare, poteva stare lì in attesa, ma non sapeva in attesa di cosa.
La testa di Anakin si mosse impercettibilmente verso sinistra, come se avesse captato la presenza di Leia.
La principessa forse pensava che suo padre non si fosse accorto della sua presenza.
-Leia, non riesci a dormire?
-Non sono l'unica, vedo - affermò la ragazza avvicinandosi.
-Hai ragione - se Anakin voleva aggiungere altro decise di tacere.
Leia si avvicinò rimanendo però a distanza.
Istintivamente avrebbe voluto abbracciare suo padre, tuttavia ancora non le veniva così naturale come avrebbe dovuto essere tra un padre e una figlia.
Eppure suo padre aveva un disperato bisogno di essere ascoltato e forse lei era lì proprio per questo.
Aveva bisogno di sfogarsi di dire a qualcuno quello che lo tormentava.
La principessa in un certo senso sentiva il richiamo silenzioso che proveniva dal suo genitore naturale, un richiamo che forse solo Luke poteva sentire oltre a lei, perché loro erano i figli di Anakin Skywalker, il Grande Eroe senza Paura.
-Papà cosa ti tormenta? - ecco aveva trovato il coraggio di porre quella domanda.
Si sorprese che quello era il primo vero passo che faceva in direzione del padre, forse stava veramente iniziando a capire.
-Sono solo i pensieri di un vecchio - rispose lui, forse desideroso di cambiare discorso.
Ma Leia non era disposta a cedere di un passo. Suo padre si stava chiudendo a riccio e lei voleva dimostrare che di sua figlia poteva fidarsi.
-Ho letto i diari della nonna - dichiarò la principessa sedendosi di fianco al padre.
Anakin avrebbe voluto cingerle le spalle, ma non lo fece.
-E ho capito tante cose, su come doveva essere la vita di uno schiavo, non è stato per niente semplice, vero? - domandò la principessa.
-No, principessina, non lo è stato per niente. Per tutta la vita ho desiderato essere libero, senza accorgermi che la vera libertà era saper prendere una decisione definitiva. Da giovane non ero in grado, perché volevo essere a tutti i costi un Jedi, ma al tempo stesso amavo tua madre più della vita. Se allora non fossi stato così ingenuo, magari Padmé si sarebbe salvata e la vita della nostra famiglia sarebbe stata diversa. Ora sto cercando di fare quello che a me in gioventù non è stato permesso. Ovvero sapere a cosa andavo incontro scegliedo il lato oscuro. - dichiarò Anakin passandosi una mano tra i capelli dorati.
Leia osservò attentamente il genitore, dando conferma della sua prima impressione appena era entrata nel salotto.
Suo padre aveva veramente il portamento e la maestà dei re, un genere di maestà che Palpatine se la sognava.
Non era mai stato un buon sovrano, Palpatine, anzi era un tiranno. Un tiranno della peggior specie.
-Non ho mai desiderato veramente il comando, piccola mia, era il delirio di onnipotenza in cui ero caduto che mi faceva credere che sarei stato capace di governare la galassia, in realtà non avevo capacità di comando, penso che sarei stato un pessimo imperatore. - dichiarò Anakin ridendo.
-Sssh! Svegli Luke! - lo ribeccò immediatamente la principessa.
-Ops, non mi perdonerei mai se tuo fratello si svegliasse perché io faccio rumore -
-È sempre stato il tuo preferito - dichiarò Leia senza sapere esattamente perché.
-Non è vero! Come potrei preferire uno all'altro! - si difese l'uomo.
Come poteva Leia pensare che lui potesse volere meno bene ad uno dei suoi figli piuttosto che all'altro?
Anakin li amava entrambi al medesimo modo, certo era leggermente più protettivo nei confronti di Leia, perché era la figlia femmina e un padre è sempre più protettivo nei confronti delle figlie femmine, ma amava incondizionatamente anche Luke, senza di lui non sarebbe mai riuscito a liberarsi del lato oscuro e di Palpatine.
-Lui ti ha perdonato subito, io no, ci ho messo un sacco di tempo per cercare di superare il mio odio per te. - dichiarò Leia.
-Non posso darti torto Leia. Ti ho fatto soffrire più di quanto un essere umano può soffrire, ti ho costretta a guardare il tuo pianeta mentre veniva distrutto, non posso essere considerato un buon padre. Merito tutto il tuo odio e non posso che ringraziare la Forza se ora mi parli senza l'istinto di spararmi in faccia. Tu mi somigli, mia piccola principessa, noi non siamo inclini al perdono, soprattutto verso noi stessi. Luke invece è come tua madre, in grado di vedere il bene in chiunque, anche in chi non riesce a vederlo nemmeno in se stesso. - sospirò Anakin.
Leia a quel punto si avvicinò ancora di più arrivando direttamente alle spalle di suo padre.
La barba lo rendeva più maturo, ma, in realtà, era più o meno lo stesso ragazzo con il quale lei e Luke avevano parlato la sera dell'attentato a loro padre.
La ragazza pensò che se Palpatine avesse provato ancora a fare del male a suo padre se la sarebbe vista con lei e lei non era molto clemente con chi faceva del male alla sua famiglia.
-Dovresti provare a dormire, sarai sa
esausta - dichiarò Anakin accennando un sorriso.
La principessa a quel punto ai sedette di fianco a lui appoggiando la testa alla spalla del padre.
Anakin le sfiorò i lunghi capelli castani lasciati sciolti sulle spalle, e non poté non notare quanto bella fosse sua figlia.
Nessuno avrebbe fatto del male ai suoi figli, non più, non finché ci sarebbe stato Anakin a proteggerli.
Leia si sentiva, stranamente al sicuro, tra le braccia di colui che era suo padre, la persona senza la quale lei non sarebbe venuta al mondo.
Chiuse gli occhi godendosi il tocco del padre tra i capelli e addormentandosi poco dopo.
Appena notò che la figlia si era addormentata, Anakin la prese in braccio e la riportò nella sua stanza.
La poggiò sul letto e le baciò la fronte.
-Fai bei sogni, mia piccola principessa.
Detto questo uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo, un po' più sdolcinato rispetto ai precedenti, ma questo era in bozza già da tempo e non sapevo a che punto della storia metterlo, penso che questo sia il punto migliore :) cosa ne pensate di questa scena tra Leia e Anakin? 😉 Tranquilli non mi sono scordata di Luke lo vedremo presto :) per il momento, ma solo per il momento, vi saluto :)
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