- Non posso credere che ci siano riusciti davvero...- disse a denti stretti.
Coprì la fotografia con una smorfia disgustata.
- Sei stata tu a crearlo, è colpa tua se non sono riuscito a cresciurlo bene... Guarda come ci ha ridotti- aggiunse sistemandosi il papillon a puois.
Sospirò guardandosi allo specchio. Per quanto si vestisse colorato, il suo cuore rimaneva nero, avvolto dalle tenebre più nere. Da quando lei se n'era andata nulla era stato più come prima, il treno era rimasto l'unica cosa che aveva.
Aveva perso l'amore della sua vita, suo figlio, e ora stava rischiando di perdere tutto.
Non avrebbe permesso che i sopravvissuti si impadronissero del suo mondo, piccolo e severamente controllato.
Come Capotreno, avrebbe protetto i suoi Passeggeri ad ogni costo.
Ora il treno si stava fermando, suo figlio era probabilmente morto e lui avrebbe dovuto affrontare le conseguenze delle sue azioni.
Doveva fare attenzione.
Il suo potere stava vacillando, non poteva permetterselo.
Uscì dalla sua cabina indossando un sorriso cordiale come ogni giorno.
La vita nella prima sezione era tornata la stessa, tutti lavoravano, avvolti dalla solita quiete, anche lui avrebbe atteso ai suoi doveri, come ogni mattina.
Guardò fuori dalla finestra e strinse i denti.
Poteva contare i fili d'erba, il treno stava andando troppo lentamente.

Ebbene, signori e signore, siamo giunti alla fine di questa breve storia. Devo ammettere che non mi ci sono impegnata troppo e chiedo perdono per questo.
Prometto che nelle revisioni metterò a posto tutto;)
Voi d'altra parte commentate così mi posso migliorare ancora di più.
Scrivete tutto che vi passa per la testa su questo breve racconto:):3
Grazie per essere arrivati alla fine,

Backtowherebelong:3