Capitolo 7
La seconda biblioteca è più piccola della prima; ha una parete senza libri dov'è appeso solamente un orologio antico, in tono con lo stile del castello, un paio di scaffali colmi di volumi, dall'aria antica e dai titoli esotici, ed un piccolo angolo studio, con una scrivania in legno massiccio.
La finestra è nel punto sbagliato..
Quindi..
Ren si lascia guidare dalle sue sensazione e dal suo intuito mentre batte le nocche su diversi punti della parete totalmente bianca. Solo quando sente un rumore sordo, vuoto, gli si illumina il viso e le labbra gli si aprono in un sorriso pieno di soddisfazione; non fa nemmeno più caso a sua sorella, ancora affacciata alla finestra, tanta è la sua eccitazione.
Alza lo sguardo e scopre di trovarsi esattamente sotto l'orologio antico.
E se..?
Per capire se ha ragione, se davvero quello che pensa corrisponde alla realtà, deve solo prendere una sedia.
A passi decisi si dirige verso l'angolo studio per appropriarsi della sedia, in legno chiaro, ma appena arriva alla scrivania nota che sopra di essa ci sono numerosi giornali dall'aria vecchia e vissuta. La sua innata curiosità viene subito risvegliata, ma il giovane non cede al fascino di questo nuovo mistero.
Una cosa per volta..
Prima scopro cosa si nasconde dietro quella parete poi penserò ai quotidiani..
Seppur a malincuore, si allontana con la sedia fra le braccia, determinato a scoprire cosa cela quella bianca parete.
Posiziona la sedia sotto l'orologio antico, anzi pendola antica, si toglie le scarpe da ginnastica, anche se non sono per nulla sporche, e sale sopra quello che spera non essere un pezzo pregiato od unico.
La pendola è un bell'oggetto d'antiquariato, interamente costruita in legno con il batacchio dorato, attira di sicuro l'attenzione dei collezionisti; ma a Ren questo non interessa, quello che i suoi occhi scovano è un dettaglio apparentemente insignificante.
L'orologio segna l'ora sbagliata.
Vediamo se così..
Con dita tremanti dall'emozione di risolvere il mistero, Renard gira le lancette, un poco arruginite, finché, appena arrivano sul numero 12, la parete si apre e lui cade all'interno come uno sprovveduto.
Tutto avviene nel giro di pochi secondi: prima è lì, in piedi su una sedia, probabilmente pregiata, a girare le lancette di un orologio antico mentre ora..
Ora si trova in un luogo buio ed umido, che non riconosce.
Dev'essere un passaggio segreto.. Molti castelli ne hanno, anche se chi ci abita non sempre ne conosce l'esistenza..
L'oscurità è opprimente, tanto che Ren non riesce neppure più ad orientarsi. Quando la parete si è chiusa, lui è stato praticamente sigillato all'interno di quel passaggio angusto ed umido.
Calma.. Non devo farmi prendere dal panico..
Chiude gli occhi, anche se è superfluo nel buio totale in cui si trova immerso, e fa un paio di respiri profondi, per calmare il suo cuore, messo sempre a dura prova dalla sua morbosa curiosità.
Ecco.. Così va meglio..
Ancora seduto a terra, si fruga nelle tasche in cerca di qualcosa di utile e, ringraziando il cielo, trova una piccola torcia nera, un vecchio regalo di suo padre.
Bei tempi quelli..
Stringendola fra le dita, ritorna con la mente al momento in cui l'ha ricevuta in dono, ossia il giorno del suo decimo compleanno.
Probabilmente è stata l'unica volta in cui suo padre gli ha regalato qualcosa che desiderava dal profondo; dopotutto non si può mai sapere quando si ha bisogno di una torcia.
Ora io ne ho un estremo bisogno!
Appena la luce fioca illumina il passaggio, Ren inizia a respirare normalmente, maledicendosi in silenzio per la sua mancata pacatezza. Si trova in un corridoio, stretto e pieno di ragnatele; indietro non può tornare quindi..
Si va avanti!
La piccola torcia è una manna dal cielo per il giovane detective, infatti, lo aiuta a trovare delle scale; infatti il passaggio prosegue dritto per qualche metro per poi scendere nelle profondità del castello.
A Ren sembra di camminare su quei dannati gradini in roccia per ore, anche se probabilmente sono solamente passati poco più di 10 minuti, quando trova qualcosa di così inaspettato da fargli abbassare la guardia.
È perso nei suoi pensieri quando lo trova, che per poco non c'inciampa sopra.
《Dannaz..》Si ferma a metà parola mentre punta la luce fioca della torcia sul fagotto che l'ha fatto quasi cadere a terra.
Ma questo è...?
No.. Non è possibile...
Ren allunga un dito tremante, dallo sconcerto e dalla sorpresa, per capire se i suoi occhi lo ingannano.
Non mi sbaglio.. È proprio..
La pelle è scura e ha la consistenza del cuoio, le ossa sporgono dalla cute tirata, mentre il teschio sogghigna sinistramente al giovane; ciocche argentate sono ancora attaccate al cuoio capelluto mentre brandelli di abiti scuri vestono lo scheletro ben conservato.
Basandomi sulle ossa del bacino direi che si tratta di una donna, che ha partorito almeno una volta..
Ma..
Questo vuol dire che..
Un'ombra scura s' innalza dietro al povero curiosone che non riesce ad evitare il colpo inferto con paura e rabbia.
Dannato ragazzo!!
L'ultimo pensiero di Renard, prima di sprofondare nelle nebbia scure dell'incoscienza, va alla sorella, ignara del fatto che un assassino gira libero per il maniero.
Ju.. liette..
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