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Capitolo 6

Mistero? Quale mistero si cela fra queste mura?

Ren è sempre più incuriosito dalla stranezza degli abitanti del Castello; lo intriga soprattutto la figura della Signora Madre. Una donna anziana che, pur sembrando fragile e malata, probabilmente è la persona più forte in un quel maniero.
Il giovane continua a scrutarla, cercando di capire che persona sia, ma quella vecchietta dagli occhiali spessi non lascia trapelare nulla. Il suo volto, anche se increspato di rughe, rimane immobile, imperscrutabile agli occhi attenti ed analitici del giovane.

Nulla.. Il suo viso è.. Una pagina bianca.. Sembra quasi che lei non ci sia..

《Ehm..》La voce, ormai familiare, di Robert interrompe il contatto visivo fra i due. L'uomo e' un po' perplesso, ma decide saggiamente di non fare domande《In punto di morte, il vecchio signore ha detto "Lascio il mio tesoro più grande a chi risolverà il mistero di questo castello.."》

《E mia figlia? Oggi torna, vero?》domanda la Signora Madre, con tono curioso e pieno d'aspettativa, diventando improvvisamente una persona totalmente diversa.

《Oh.. Beh..》Si vede lontano un miglio che il povero Robert non sa che pesci pigliare. Lui è un giardiniere mica un geriatra!

《L'aspetto nella mia stanza!》ribatte eccitata la Signora Madre, iniziando a spingere la sedia a rotelle verso una porta alla sinistra del gruppo《Non vedo l'ora!》E ridacchia come una bambina in attesa del Natale.

Solo quando l'enigmatica donna scompare, inghiottita dal Castello, Juliette riprende a respirare; quella nonnina l'inquieta parecchio e si augura di non incontrarla mai più.

《Mi scusi..》Il tono pacato di Renard si contrappone al nervosismo della sorella《C'e una stanza dove si possa vedere la scacchiera dall'alto?》domanda, pensieroso, al giardiniere.

Quella vecchia è strana, ma.. Per ora è meglio lasciar perdere.. Per risolvere il mistero mi servono altri indizi..

《Sì, certo.. Dovrebbe vedersi bene dalla biblioteca..》risponde Robert, perplesso dalla quasi mancanza di reazioni del giovane biondino. La sorella sembra quasi che voglia scappare mentre lui è così.. distaccato..

Renard lo guarda di rimando come per fargli capire che è ora di andare e Robert arrossisce un poco.

Beccato!

Ritrovando la sua tranquillità, accompagna i due ragazzi al piano di sopra che si compone di un bagno, lussuosamente arredato -da quel poco che aveva visto i rubinetti sono d'oro!-, uno studio, in cui la servitù non ha il permesso di accedere, la biblioteca, oltre a varie altre stanze che, però, Robert non conosce né ha mai visto.

Durante il breve tour, gli occhi di Ren studiano attenti ogni minimo particolare mentre la svagata Juliette ammira i ricchi arredi e le costose suppellettili.
I due fratelli sembrano proprio uno l'opposto dell'altra.

Giunti, finalmente, in biblioteca, Robert lascia i due giovani perché deve finire un lavoro iniziato quella mattina e così si accomiata dai fratelli, seppur con visibile riluttanza.

La biblioteca è enorme e fa brillare gli occhi di Ren, il quale apprezza sempre un buon libro, anche se ultimamente non ha avuto tempo per leggere; è stato troppo impegnato a far la guerra al padre per coltivare i suoi hobby.
Le pareti sono stracolme di volumi di ogni genere, anche se per lo più si tratta di antichi testi di storia, mitologia e religione, il giovanotto ne scova alcuni che parlano di scacchi, a riprova del fatto che il vecchio padrone fosse un amante di tale gioco.

《Ren! Vieni qui!》La voce acuta della sorella lo distoglie dall'esaminare il resto dei libri.

Juliette è alla finestra che saltella eccitata, il fratello la raggiunge e finalmente capisce il motivo della sua emozione. Da lì la scacchiera si vede benissimo ed entrambi notano che le pedine nere sono state posizionate sull'erba in una maniera alquanto strana, infatti esse formano una lettera dell'alfabeto: la G. Quelle poche pedine bianche, invece, sembrano messe a casaccio per confondere le idee di chi guarda.
Ren si fruga nelle tasche, sperando di trovare il suo piccolo taccuino nero da cui raramente si separa.

Lo sapevo!

Raggiante, lo apre e trascrive freneticamente la disposizione delle pedine sulle piccole pagine bianche, ma neppure riportare lo strano schema su carta lo aiuta ad arrivare ad una soluzione.

Mi manca qualcosa..
Ma cosa?

《Ren! Si vede anche da qui!》sente chiamare dalla sorella.

Allora alza la testa dal disegno appena trascritto e rimane perplesso; Juliette non si trova più lì con lui.

《Ma.. Dove sei?》chiede a voce alta. Di sicuro la ragazza è nelle vicinanze, non se l'è sognata!
D'un tratto la bionda testolina di Juliette fa capolino da uno scaffale.

Ma che diavolo..?

《Sono qua.. Vieni!》gli ordina prima di scomparire nuovamente.

Renard si alza da terra, dove si era seduto per riflettere, e, con qualche falcata raggiunge lo scaffale dove ha visto la sorella. Appena lo trova nota subito che è finto, infatti, non è una parete piena di libri bensì una porta, completamente coperta di carta da parati, così da confondersi con gli scaffali reali, se non si conosce la sua ubicazione. L'apre senza alcun timore e finisce in un'altra biblioteca, rimanendo perplesso.

Addirittura due..?

La sua attenzione viene subito attirata dalla mano di Juliette che si sta muovendo come un'ape impazzita. La ragazza è alla finestra, con un gomito appoggiato al davanzale, la testa rivolta all'aperto e la mano che invita Ren ad avvicinarsi.
Il ragazzo accetta l'invito e la raggiunge, sporgendosi dalla finestra, e notando che, in effetti, c'è una buona visuale anche da quella stanza.

Gli occhi chiari come il cielo si focalizzano su un particolare: guardando fuori, infatti, Ren nota che la finestra è in una strana posizione. Dentro è troppo vicino alla parete mentre, se la si vede da fuori, sembra che la distanza tra le finestre delle due biblioteche sia normale.

Qualcosa non quadra..

Renard scruta attento la stanza; sa che la risposta ai suoi dubbi è lì, nascosta da qualche parte.

Ed io la troverò!

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