Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap. 13: La strana coppia


-Allora hai trovato un passaggio per me e Isabel sorellina?- le chiese Pasicrate - ci sarebbe un mercante che domani torna nell'Impero, ma...- rispose Elettra - ma?- le fece eco il fratello, lei sospirò così Pasicrate capì che c'era qualcosa che non andava, la conosceva fin troppo bene - cosa c'è? Cosa mi nascondi?Parla!- le ordinò infatti. Elettra guardò suo fratello tristemente poi parlò - non ti si può nascondere niente, vero?E va bene, ti dirò quello che mi preoccupa, ma tieniti pronto perché non ti farà piacere...- disse, quindi incominciò a raccontare - questa mattina ho incontrato un amico fidato, stavo cercando informazioni per te e...lui...lui mi ha detto che Stiriaco è morto. - svuotò il sacco Elettra poi gli disse anche che al suo posto era stato eletto Luciano che ora stava guidando i Ribelli in un'incursione contro l'Impero il quale esercito era stato dimezzato da non molto tempo - è pericoloso tornare adesso, le terre imperiali sono in tumulto - aggiunse poi con una forte apprensione nel tono di voce - non possiamo più aspettare - le disse Pasicrate anche se era visibilmente scosso dalla notizia della morte di Stiriaco - di al mercante che andremo con lui - - se non rischi la pelle non sei contento vero? Non saresti tu - disse Elettra tra l'arrabbiato e il dolce - no, non sarei io. Ora vado a riferire a Isabel la notizia - - diglielo con dolcezza, era un suo amico con molta probabilità...- lo ammonì la sorella - lo farò- promise Pasicrate quindi la salutò e se ne andò. Quando arrivò a casa c'era solo Isabel ad aspettarlo, Aser era ancora in bottega. Le si avvicinò e lei capì subito che qualcosa non andava, lo vedeva dai suoi occhi - cosa c'è?- chiese infatti Isabel. Pasicrate la guardò, fissò i suoi occhi in quelli di lei e cercò di spiegarle nel modo meno brutale possibile quello che la sorella gli aveva riferito. - No, no non è possibile...Stiriaco...non può essere, non può essere! No, non è vero! Lui non può essere morto!- gridò, quindi si lasciò cadere per terra, mentre le lacrime cominciavano, copiose, a scenderle dagli occhi e a rigarle le guancie. Pasicrate si sentì stringere il cuore, si inginocchiò di fianco a lei, le cinse le spalle con un braccio poi le sussurrò all'orecchio - lo vendicheremo. È una promessa.- Per l'ora di cena arrivò anche Aser. Pasicrate riferì anche a lui ciò che aveva appreso da Elettra, sua sorella. Anche lui ci rimase male, non se lo aspettava. -Sembrava fosse un grande guerriero. Mi dispiace molto- disse - lo era, era anche un buon comandante, i suoi uomini lo ammiravano...- non fece in tempo a finire la frase che Isabel scoppiò ancora a piangere, le era successo poche volte di piangere così per un uomo, si sentiva una bambina ma non poteva farne a meno. Aveva voluto molto bene a Stiriaco, si era presa una cotta per lui, per questo la sera in cui Kimberly era arrivata nelle Terre di Nessuno e lo aveva aggredito lei lo aveva percepito, aveva sentito il suo dolore ed era corsa in suo aiuto; ma aveva sottovalutato la sua avversaria e, a dire la verità, non poteva sapere che aveva un drago pronto ad andarle incontro. Quel drago la aveva paralizzata. Ripensò a quella sera e immediatamente un brivido le percorse la schiena, aveva avuto molta paura. Se dovesse succedere nuovamente quel drago non mi spaventerà più. Non ho paura di lui...pensò, poi una volta che l'ultima lacrima le ebbe rigato il viso se ne andò a dormire, infatti non aveva alcuna voglia di mangiare. La mattina fu la voce dolce, quasi fraterna di Pasicrate a svegliarla - dobbiamo andare - le disse. Isabel aprì gli occhi e ne vide altri due, blu come l'oceano, che la fissavano tenebrosi e dolci insieme. Senza volerlo poi, si soffermò sulla sua cicatrice bianca e sottile, l'unica cosa che gli era rimasta del suo vecchio aspetto. Pasicrate se ne accorse, si voltò e le disse che l'aspettava fuori. Quando furono entrambi pronti andarono a incontrare il mercante che li avrebbe dovuti riportare nell'Impero. Li accolse senza tante cerimonie e, una volta che si furono accomodati nella carovana insieme con le merci, partirono. A mezzo giorno si fermarono in un villaggetto. Il mercante chiese espressamente a entrambi di non scendere, ci avrebbe pensato lui a portargli del cibo, era evidente che, anche se l'incantesimo di Aser si sarebbe rotto solo una volta raggiunte le Terre di Nessuno, non voleva rischiare troppo. Alla una tornò con un po' di pane e qualche striscia di carne secca. - In paese ho visto un manifesto- disse - sembra proprio che una certa Isabel sia ricercata. Ti stanno dando la caccia signorina e a farlo a quanto pare sono le migliori: Cleo e Kimberly in persona- - ma noi non ci faremo prendere, vero?- lo incalzò Pasicrate con fare minaccioso - non finché starete sulla mia carovana- disse il mercante indispettito e fece ripartire i cavalli. La mattina dopo, per le nove il mercante era arrivato alla sua destinazione. - Mi dispiace per voi, ma io sono arrivato- disse- da ora in poi dovete cavarvela da soli - -non c'è problema, siamo dei guerrieri infondo. - replicò Pasicrate, quindi saltò giù dalla carovana, porse il braccio destro a Isabel e la aiutò a scendere. Quando anche lei fu a terra salutarono il mercante e si misero in marcia verso le Terre di Nessuno. - Se ci chiedono qualcosa tu sei mia moglie Zaira La Rosa e io Lucas di Semantea e stiamo andando da tua zia Telica a Esmeralda, un paesino non molto lontano dalle Terre di Nessuno - - è la milionesima volta che lo ripeti, è da quando è iniziato il viaggio che ripassiamo le nostre "false vite"- disse annoiata Isabel e continuarono a camminare. La sera si fermarono a dormire in una radura, visto che lungo il loro cammino non avevano incontrato villaggi di nessun genere. Accesero un fuocherello con l'aiuto della magia e si sedettero uno di fianco all'altro. Pasicrate stava per stendersi e dormire quando Isabel gli parlò - non ti sembra strano che Cleo e Kimberly non ci abbiano ancora trovato? Insomma...io ho avuto un contatto con il suo drago e i Guardiani mi avevano insegnato che quando un drago entra, per un qualsiasi motivo, in contatto con la mente di un uomo, è in grado di ritrovarlo in ogni momento e in ogni angolo del mondo, anche il più nascosto- - non ci avevo pensato- ammise Pasicrate, poi aggiunse - l'unica spiegazione possibile, per quanto assurda possa sembrare, è che Kimberly e il suo drago ci stiano proteggendo da Cleo - - o magari ci stanno tendendo una trappola! Stanno aspettando il momento giusto per attaccare!- ribatté Isabel - è più verosimile, ma ragiona! A quest'ora dovremmo già averle addosso, non credi? Siamo soli, in un bosco, lontani da centri abitati... è il momento perfetto per attaccare, ma di loro nessuna traccia. Sono maghe potenti oltre che cavalieri, avremmo percepito la loro energia. Noi possiamo. Siamo diversi dai maghi comuni. - - lo so- disse Isabel - ma se le cose stanno così...- - è probabile che non solo Kimberly sia dalla nostra parte, potrebbero esserlo anche i suoi uomini - la anticipò Pasicrate - questo significherebbe che una parte dell'esercito imperiale non combatte più per l'Impero!- concluse Isabel poi aggiunse - se è veramente così allora dobbiamo sbrigarci a tornare dai Ribelli e riferire tutto a Gherart e gli altri membri del Consiglio.- Pasicrate annuì il suo consenso poi entrambi si stesero e si addormentarono.

Intanto, non molto lontano da lì, Cleo e Kimberly discutevano per l'ennesima volta. - Com'è possibile che non l'abbiamo ancora trovata? Sei sicura che il tuo drago non abbia qualche problema?- gridò Cleo spazientita - Janaly sta benissimo... - si difese Kimberly - l'Impero è grande e la traccia che possiede lei molto piccola- - abbiamo setacciato già metà Impero! Dai villaggetti più sperduti sulle montagne, alle grandi città di mercanti! Abbiamo affisso manifesti dovunque! Com'è possibile che ci sfugga ancora? - gridò nuovamente Cleo più arrabbiata che mai. Era furente e si vedeva. Kimberly era alle strette, non sapeva più che scuse inventarsi, stava facendo un gioco pericoloso, stava scherzando col fuoco e rischiava di bruciarsi da un momento all'altro, lo sapeva; poi Cleo parlò ancora e quasi la fece sbiancare - penserei che sei una Ribelle, una spia, una traditrice se non fossi sicura che in qualità di Cavaliere e soprattutto di Cavaliere di Drago il tatuaggio-sigillo ti impedisce di tradire l'Impero. Se fossi una cospiratrice saresti già morta... ma questo non mi rallegra! L'Imperatore conta su di noi, è stato chiaro!- - la troveremo, la cattureremo e la porteremo a Sua Altezza Imperiale. È una promessa, ma ora calmati ti prego... - mentì Kimberly - si, si la troveremo... - disse Cleo e cercò di calmarsi facendo un bel respiro profondo.

- Kim, Kim- era la dragonessa Janaly che chiamava il suo Cavaliere - Dove sei?- chiese Kimberly sollevata nel sentire la sua voce dolce e amichevole - sopra di voi. Ho sentito quello che diceva Cleo. È ora di fare in modo che voi due troviate Isabel. È qui vicino, non lontano da Esmeralda - rispose Janaly - ma che dici? Sei pazza?- - fidati di me, sappi soltanto che lei non è sola. Ho sentito un'aura molto potente accanto alla sua. - disse semplicemente la dragonessa, nella sua voce c'era una vena di sicurezza che poche volte aveva sentito - va bene- acconsentì Kimberly quindi, una volta che Janaly fu atterrata, con finto entusiasmo diede la "buona notizia" alla sua compagna che diventò immediatamente raggiante, non l'aveva mai vista così! Cleo, la grande guerriera che si esaltava e infiammava tanto facilmente alla notizia che il loro obiettivo era vicino, anzi vicinissimo; Esmeralda si raggiungeva infatti in soli due giorni di cammino da dove erano loro adesso. Speriamo che Janaly abbia un buon piano pensò Kimberly, poi si sedette su un tronco non lontano dalla dragonessa, estrasse la spada e incominciò a pulirla e ad affilarla. Era nervosa. I prossimi giorni sarebbero stati critici e pieni di tensione, se lo sentiva.

-Isabel, Isabel...-
- chi è? Aspetta...Janaly? Sei tu Janaly? Sei la dragonessa di Kimberly?-
- si, sono io. Devo dirti una cosa. È molto importante perciò ascolta attentamente...-

Arrivarono a Esmeralda un giorno che pioveva. - Bene - disse Pasicrate - staremo qui finché non cesserà la pioggia e poi ce ne andremo; non è saggio rimanere troppo, ho sentito da due mercanti che nel sud e nell'ovest sono scoppiate delle rivolte... noi andiamo a nord, ma non si sa mai, soprattutto visto i tempi che corrono. - - dobbiamo cambiare la nostra storiella... in teoria eravamo diretti qui per andare a trovare mia zia Telica, ricordi? - -si, si. Basterà cambiare villaggio - rispose Pasicrate risoluto - che ne dici di Swan? Non è molto lontano da qui - propose Isabel - perfetto- disse il giovane elfo poi la prese per mano e insieme entrarono nella prima taverna in cui si imbatterono. Era rustica e un po' buia ma almeno era calda e offriva un buon riparo per la pioggia, che non accennava a voler smettere. Sempre con Isabel per mano, Pasicrate si avvicinò al bancone e fu proprio in quel momento che le vide con la coda dell'occhio, non c'era dubbio, erano loro. Cleo e Kimberly si trovavano nella loro stessa taverna. Sussultò. - C'è qualcosa che non va amore mio?- chiese Isabel senza far trapelare troppo la sua preoccupazione, anche lei infatti le aveva viste - no tesoro, un banale brivido di freddo... - disse Pasicrate poi con calma chiese all'oste se aveva libero un tavolo per due e una stanza fino a che non avesse finito di piovere - ma certo signore! Accomodatevi dove volete, Phara prenderà immediatamente i vostri ordini! Cuciniamo un ottimo stufato di maiale! Per quanto riguarda la camera nessun problema! Sono tutte libere meno che una!- - una?- chiese Isabel - si signora, l'ho appena affittata a quelle guerriere laggiù per il vostro stesso motivo! Non è fantastico? Di sicuro non vi accadrà nulla di male con delle guerriere che dormono al vostro stesso piano - - si, meraviglioso- disse Isabel, quindi seguita da Pasicrate andò a sedersi al tavolo più lontano da Cleo e Kimberly che trovò. Mentre aspettavano la loro cena iniziarono a discutere. - Non è possibile, non ora, non adesso che abbiamo quasi raggiunto la nostra meta... - si lamentò Pasicrate - non fasciamoci la testa. Sembra che non ci abbiano riconosciuto. E poi... - tentò di rassicurarlo Isabel - poi? - chiese il giovane elfo - non dimentichiamoci che forse Kimberly è dalla nostra parte - rispose lei con sicurezza - non ne siamo sicuri - - in ogni caso stai tranquillo, ok? Andrà tutto bene. - disse Isabel, sorrise, si allungò verso di lui e gli schioccò un bacio sulla guancia - andrà tutto bene- ripeté guardandolo dritto negli occhi. Pasicrate distolse lo sguardo da dove gli viene tanta sicurezza? Pensò, poi arrivarono i piatti che avevano ordinato e cominciarono a mangiare silenziosamente.

-La tua dragonessa ci ha assicurato che sono qui, in questo villaggio, giusto?- si informò Cleo - si. Domani mattina li cercheremo. C'è un solo problema... - disse Kimberly - un problema? Di che tipo? Non possiamo fallire adesso! Siamo così vicine! - si allarmò Cleo e bevve un altro sorso di vino, poi reclinò il capo all'indietro e i suoi capelli rosso sangue caddero sullo schienale della sedia come una cascata. Era esasperata, non ce la faceva più. - Mi dispiace, io sono stanca e frustrata quanto te, non ci possiamo fare niente - disse Kimberly, poi continuò a parlare - Janaly non può entrare nel villaggio, questo è chiaro, ma dall'alto può dirci cosa vede e... giura di non aver visto ne lei ne il suo accompagnatore..- - Isabel non è sola?- domandò Cleo sorpresa - come può esserlo? Deve avere per forza un complice...- rispose Kimberly diamine! Mi sono quasi fatta scoprire! Lei non sa che insieme a quella di Isabel Janaly ha percepito un'altra aura. Un'aura molto potente. - si hai ragione. È forte, ma non così tanto. - - già. Stavo dicendo che non li ha visti eppure percepisce le loro presenze. Che siano protetti da un incantesimo? Magari di camuffamento... - propose Kimberly - vuoi dire che hanno cambiato il loro aspetto? Si, una mossa intelligente. Come li troveremo allora? - domandò Cleo che era ancora preoccupata per la buona riuscita della loro missione - non ti preoccupare. Troveremo un modo - disse Kimberly, poi si alzarono, era tempo di riposare.
Mentre si avviavano su per le scale, dirette alla loro camera, si incrociarono con una strana coppia: un elfo e una donna umana. Si guardarono appena, anche se quella donna aveva uno sguardo che difficilmente si dimentica. Isabel. Era lei ne era certa. Fece finta di niente e lasciò che la coppietta sorpassasse lei e Cleo per andare nella loro stanza, proprio di fianco alla loro. Quando fu davanti alla sua porta, Cleo subito dietro di lei, lanciò uno sguardo a Isabel - buona notte signori - disse - buona notte anche a voi - rispose la donna e insieme all'elfo entrò nella stanzetta e si richiuse dolcemente dietro la porta.

-Pasicrate , credo che mi abbia riconosciuta - disse Isabel lasciandosi cadere sul letto - cosa? Sei sicura? - gli domandò lui andando a sedersi di fianco a lei - si, si ne sono certa - rispose la giovane mettendosi a sedere e portandosi le mani al viso - allora perché non ci ha attaccato? Forse avevi ragione, forse è dalla nostra parte - - già. Perché mi preoccupo tanto? Che stupida che sono! Sarà meglio dormire, domani ce ne andremo e finalmente raggiungeremo i Ribelli! - disse Isabel sollevata - tu raggiungerai i Ribelli - - noi raggiungeremo i Ribelli. Che stai dicendo Pasicrate? - domandò la giovane preoccupata - niente, niente... uno stupido presentimento - rispose lui accarezzandole i capelli - andrà tutto bene - disse lei e per l'ennesima volta lo guardò dritto dritto negli occhi che mi sta succedendo? Lui non può piacermi, siamo così diversi... pensò Isabel sono consapevole che lui prova qualcosa per me, l'ho sentito quando mi ha lasciato scavare nella sua mente ma... io? Siamo troppo diversi, eppure... non posso crederci... - a cosa stai pensando?- le domandò Pasicrate vedendo che era assorta nei suoi pensieri - che siamo diversi - disse lei presa in contropiede - diversi ma uguali - replicò lui, poi senza pensarci le sfiorò le labbra con le dita, le prese il viso tra le mani e la baciò. - Potrei non vederti mai più - disse dopo, aveva ancora fra le mani il volto di lei, che era rimasta di sasso - ma che dici? Perché parli in questo modo? Non voglio perdere anche te...- disse Isabel, non avrebbe mai creduto di poter dire al suo salvatore e compagno di viaggio certe parole - ora pensa a dormire - le sussurrò all'orecchio, le accarezzò i capelli nuovamente e si stese per dormire. Isabel rimase immobile ancora per un po', poi si stese accanto a lui. Non voglio perderti... fu il suo ultimo pensiero prima che tutto diventasse buio e cadesse in un sonno senza sogni.

-Che strana coppia, non ti pare?- domandò Cleo a Kimberly - già- rispose lei sperando che non sospettasse fossero Isabel e il suo compagno di viaggio - sai, in realtà ne avevo sentito parlare - - di cosa? - chiese Kimberly togliendosi l'ultimo pezzo di armatura che le mancava - delle coppie miste. Oramai sembra che sia sempre meno raro che una donna umana sposi un elfo o viceversa - spiegò Cleo buttandosi sul letto - buon per loro. Ora riposiamo. Domani sarà una lunga giornata.- disse l'altra guerriera, poi entrambe si coricarono.

Il mattino li accolse grigio e ventoso, ma senza traccia alcuna di pioggia. Pasicrate fu il primo a svegliarsi, Isabel si alzò subito dopo. Si guardarono, in lei c'era ancora un filo di imbarazzo, lui invece sembrava turbato. - Mi vuoi dire cos'hai?- chiese Isabel - andiamo - disse lui e si avviò verso la porta -no -disse lei prendendolo per il braccio - tu hai qualcosa e non me lo vuoi dire... - - non preoccuparti - le disse Pasicrate e la baciò dolcemente. Isabel si sciolse in quel bacio e non poté far altro che fidarsi di lui, così scesero, pagarono l'oste e se ne andarono. Cleo e Kimberly invece erano già fuori dalla locanda da almeno mezz'ora. Stavano girando per i vicoli quando la voce di Janaly le raggiunse entrambe. L'ho trovata, ma dovete fare presto! È quasi fuori dalla città, cancello nord, però non è sola! Disse la dragonessa come li riconosciamo? Chiese Cleo sono l'unica coppia mista della città: una donna umana e un elfo rispose Janaly sei sicura? Cleo era furente, si sentiva ne sono più che certa disse la dragonessa e si dileguò dalle loro menti. - Li abbiamo avuti sotto il naso per tutta la notte e non ce ne siamo accorte! Com'è possibile? - esclamò Cleo esasperata - ora non pensiamoci! Corri e basta!- disse Kimberly e insieme incominciarono a correre come delle ossesse in direzione del cancello nord. Cleo fu la prima ad avvistarli, dopo li vide anche Kimberly. Erano quasi arrivati ai cancelli. - Non possono sfuggirci!- gridò Cleo poi tirò fuori dalla cintura due coltelli da lancio - che vuoi fare? Sono troppo lontani!- - sono magici, non mancano mai il bersaglio - disse e tirò il primo...

Erano vicinissimi ai cancelli quando si accorse che qualcuno li stava inseguendo. No pensò non è possibile poi ebbe la netta sensazione di un pericolo imminente. Non c'era tempo per voltarsi indietro, fece tutto d'istinto: spinse Isabel di lato e subito dopo inarcò la schiena, un dolore lancinante lo percorse da capo a piedi. Isabel cadde e quando si rialzò capì quello che era appena successo. - No! Pasicrate!- urlò e gli andò in contro, gli tolse il pugnale dalla schiena e lo voltò. Lo guardò spaventata, non sapeva cosa fare, non voleva abbandonarlo. Non poteva. - va via- disse lui - corri!- - no, non ti lascio!- gridò lei - non fare la bambina! Scappa! - disse e slegandosi dalle sue braccia si mise, barcollante, in piedi - che vuoi fare? Ti ammazzeranno!- - va via ho detto! Tu devi tornare dai Ribelli!- le ordinò lui poi le diede il pugnale che portava alla cintola - con questo al tuo fianco il drago non ti seguirà. È il pugnale di mio nonno... l'unica arma che può uccidere quella creatura squamosa e lei lo sa! Non ti seguirà e ora va via! - quindi estrasse la spada. Isabel lo guardò con le lacrime agli occhi, poi corse via. Non doveva finire così Janaly! Non erano questi i piani! Disse rivolta alla dragonessa mi dispiace, non avrei mai potuto prevedere una cosa del genere... si scusò la dragonessa. Intanto Kimberly, che aveva intuito che non tutto era secondo i piani cercò di rimediare - tu occupati dell'elfo! Io inseguo Isabel! L'ho affrontata già una volta! Non sarà difficile affrontarla anche adesso!- propose - va bene!- acconsentì Cleo, così quando la sua compagna si avventò sull'elfo, lei la superò e fu da Isabel, che era già fuori dal villaggio. - Isabel, Isabel aspetta!- la chiamò - sono dalla tua parte! Aspetta!- Isabel si fermò - lo so, so tutto e so anche che doveva andare diversamente! - hai ragione intervenì Janaly ho sottovalutato Cleo, loro dovevano inseguirvi fino fuori il cancello, dove io sarei stata pronta ad aiutarle ma, il pugnale che intelligentemente lui ti ha dato mi avrebbe fermato, avrei fatto finta di impazzire, costringendole a starmi vicino per calmarmi... ho sentito la presenza di quel pugnale maledetto fino dal primo istante in cui ho percepito la tua posizione e quella del tuo accompagnatore, avevo escogitato questo piano nei minimi dettagli... non avrei mai pensato che Cleo... ma prima che la dragonessa finisse Kimberly si intromise nel suo discorso - mi dispiace per il tuo amico- disse- farò in modo che Cleo lo tratti bene, ma ora dobbiamo rendere credibile la tua fuga. Diremo che hai estratto il pugnale, Janaly si è spaventata, è sfuggita al mio controllo e per calmarla ed evitare che distruggesse qualcosa, il villaggio per esempio, ho perso di vista te, che sei riuscita a scappare. Ti prego, arriva sana e salva dai Ribelli e di loro che Kimberly e suoi uomini sono al loro servizio - - lo farò - promise Isabel - ma tu fa in modo che Pasicrate non muoia, non lo sopporterei - disse e corse via. Quando fu abbastanza lontana Kimberly e il suo drago misero in scena la bugia che avrebbe dovuto far credere a Cleo che Isabel era riuscita a salvarsi. Tutto andò per il meglio, lei ci credette e si infuriò, stava per dare il colpo di grazia a Pasicrate quando Kimberly riuscì a convincerla che poteva tornare utile a entrambe. - Ragiona, potrebbe essere a conoscenza di qualche segreto dei Ribelli, potrebbe conoscere il nome di qualche spia... mi dà l'idea di uno che è più utile da vivo che da morto... - disse infatti; Cleo parve convincersi, rinfoderò la spada e disse rivolta a Pasicrate - sei un elfo fortunato. Ti è andata bene.- - da me non saprete niente- - questo lo vedremo- e così dicendo Cleo lo voltò bruscamente e gli legò i polsi. Non sarebbe tornata a casa a mani vuote. Di questo almeno poteva rallegrarsi.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro