CAPITOLO 9.
Non può essere...
Di nuovo quegli occhi che stavo provando a dimenticare.
Di nuovo quel profumo, l'unico che riesco a sentire tra tutti gli odori nel locale.
Continuo a guardare incredula il ragazzo di fronte a me, con la sua camicia azzurra in un paio di jeans neri non troppo aderenti e quegli anfibi che non potrebbero mai mancare.
"Adoro quando si veste così, gli dona quell'aria da bravo ragazzo ma poi basta guardare il suo viso, non so perché ma ha una faccia da schiaffi e poi quello sguardo continuamente provocatorio".
I capelli lisci ma arruffati e senza un verso con quel ciuffo che gli ricade disordinato sulla fronte.
È di nuovo qui, di fronte a me.
I miei occhi ancora immersi nei suoi.
Il mio cuore conta mille battiti al minuto, lo sento quasi uscire dal petto.
I suoi occhi azzurri fissi nei miei mi portano indietro di qualche ora, mi sembra di rivivere quel momento e di provare ancora le stesse emozioni e sensazioni, come se fossi nel pieno di un flash-back e tutto ciò che è intorno non esistesse più.
Ma poi il mio sguardo si lascia distrarre dal sorriso divertito che compare sulle sue labbra e ritorno alla realtà, realizzando il posto in cui mi trovo, la musica ad alto volume, le persone che continuano a ballare come se non fosse accaduto nulla e io che mi ricordo improvvisamente cosa è successo pochi minuti prima.
-Ci incontriamo sempre così io e te?- chiede con tono divertito ad un millimetro dal mio viso.
-Già...S-scusa, cioè volevo dire
g-grazie- balbetto guardando in basso imbarazzata.
Mi rendo conto di avere ancora le mie mani poggiate sulle sue braccia e subito le stacco come se avessi appena preso la scossa e mi allontano quanto basta per riprendere fiato.
-Ahah, prego e tranquilla non c'è bisogno che ti scusi- alzo lo sguardo di nuovo e gli sorrido gentilmente.
I nostri visi sono di nuovo vicini e anche le nostre labbra, mi allontano leggermente, il mio cuore riprende a battere regolarmente.
Cerco di pensare ad una frase giusta da dire per non fare la figura della scema che se ne sta lì impalata senza dir nulla.
-No davvero, grazie- inizio facendomi coraggio e guardandolo di nuovo
-se non fosse stato per te avrei dato una botta alla testa che non avrei dimenticato per il resto della mia vita-
-Questo è vero!- si gratta la testa come in imbarazzo poi fa un mezzo sorriso e continua a parlare guardandomi intensamente negli occhi.
-Beh a quanto pare mi trovo sempre nel posto giusto al momento giusto-
"Colpita e affondata parte due" penso tra me e me.
-Fortuna, perché se fosse per me non ci beccherei mai e probabilmente a quest'ora avrei un bernoccolo enorme da sembrare un unicorno- dico ironicamente.
-Ahahah, questa era bella, mi è piaciuta, ahahah un unicorno- dice continuando a ridere con una risata così contagiosa da coinvolgere anche me.
A vederci sembriamo ubriachi ma io non lo sono e lui, lui non saprei ma dubito sennò a quest'ora non sarei in piedi a ridere.
Ci riprendiamo dalla ridarella e a quel punto sento dietro di me la voce preoccupata di Vicky.
-Tutto bene Mary?-
Mi volto a guardarla.
-Sisi tutto bene, ma dov'eri finita? Non eri dietro di me?- le chiedo confusa.
-Ehm non proprio, fino ad un certo punto si, ma poi tu hai girato da una parte e io sono andata dall'altra, il problema è che non ti ho vista risbucare tra la folla e sono tornata indietro- poi rivolge lo sguardo oltre le mie spalle e torna a guardarmi.
-Ma non è Riki quello dietro di te?- chiede stranita.
-Si e se non fosse stato per lui a quest'ora sarei stesa a terra-
-Che? Perché che è successo?!-
-Sono inciampata sul piede di una e stavo per cadere ma invece sono finita tra le sue braccia che sembravano essere lì pronte a sorreggermi- dico sbalordita.
Lei subito spalanca gli occhi divertita ed è pronta a ridere e a commentare ma subito la blocco.
-Non dire nulla, i commenti risparmiali per dopo dato che è qui dietro, ho già fatto abbastanza figure di merda da sola non ti ci aggiungere anche tu-
Lei subito alza le mani in segno di innocenza e fa segno di cucirsi la bocca ma il suo sguardo dice già tutto.
Mi rigiro verso di lui che ci stava guardando confuso.
-Scusa ma la mia migliore amica si era preoccupata per me, ti ricordi di lei no?- gli chiedo indicandola.
-Ma certo che mi ricordo, ciao!- risponde lui sorridendole.
-Ciao!- dice Vicky con voce timida.
Ad un tratto ci raggiunge Leonardo e da una pacca sulla spalla a Riccardo.
"Aspetta, non mi dire che si conoscono".
-Oh finalmente zio, dov'eri?- chiede Leo rivolgendosi a Riccardo.
-Oh, ero qui in giro, tu piuttosto dov'eri? Hai fatto tardi- risponde serio.
-Già, ma non per causa mia. Ho dovuto aspettare tre signorine che si stavano preparando- dice ironico rivolgendosi a noi.
Riccardo ci guarda e sorride divertito.
-Lo ammetto è colpa nostra- dico leggermente imbarazzata mettendo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Oddio che scemo!- dice improvvisamente Leo -loro sono, Vicky- non finisce di parlare che Riccardo lo interrompe
-E Mary- dice indicandomi.
-Già ci siamo conosciuti- continua sorridendo.
-Ehm- Leo ci guarda confuso
-vi siete conosciuti stasera?- chiede grattandosi il mento.
-Non proprio- rispondo.
-E quando? Dove vi siete incontrati?- continua a domandare Leo curioso.
-Ci siamo incrociati oggi pomeriggio in centro e diciamo che tra una cosa e l'altra ci siamo conosciuti- tenta di spiegare Riccardo.
-Uhm, continuo a non capire-
-Allora, intanto noi già lo conosciamo per la sua fama da cantante- inizio io.
-Ahhh capisco tutto allora- risponde Leo prontamente.
-No aspetta, non hai capito- continuo ponendo una mano davanti a lui
-poi noi ci siamo avvicinate, vabbè abbiamo fatto delle foto e poi abbiamo eseguito una scommessa che avevamo fatto tra noi ragazze-
-Cosa cosa cosa?! Una scommessa? Che tipo di scommessa?- chiede Leo curioso e ridendo leggermente dopo aver lanciato uno sguardo furtivo a Vicky.
-Ehm, ahaha in poche parole dovevamo ascoltare una canzone io e lei- indica se stesso e poi me
-guardandoci negli occhi senza distogliere mai lo sguardo-
-Ah, figo! Strano ma figo. E come è andata a finire?-
Io e Riccardo ci guardiamo per un attimo come se nessuno dei due sapesse cosa rispondere ma decido di troncare lì la situazione.
-Niente, finita la canzone ci siamo salutati e ognuno è andato per la propria strada- dico velocemente facendo finta che non sia successo nulla e che non sono scoppiata a piangere senza una ragione apparente e poi corsa via.
Vicky mi guarda con occhi sbarrati, come a dire 'Che cosa stai dicendo?! È successo tutt'altro!'.
Mi giro e vedo anche Riccardo rivolgermi uno sguardo interrogativo.
Cerco di ignorarlo e torno a guardare Leonardo che nel frattempo interrompe quella situazione imbarazzante parlando.
-Beh bel modo di conoscersi, è divertente-
"Eh sapessi quante risate ci siamo fatti".
-Torniamo dagli altri, che dite?- chiede Leonardo.
-Si torniamo dagli altri va- dice Riccardo aspettando che Leonardo e Vicky vadano avanti per avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare.
-Noi due dobbiamo parlare- a quelle semplici parole sento un brivido percorrermi la schiena.
Mi volto a guardarlo senza dargli alcuna risposta ma i miei occhi probabilmente staranno dicendo più parole di quante sarei in grado di dire con la bocca.
Lui ricambia il mio sguardo e poi raggiunge i suoi amici seduti al tavolo.
"Di cosa vuole parlare? Di oggi pomeriggio? Beh non c'è niente da dire, è successo quello che è successo. Non c'è una spiegazione basta."
Mi siedo accanto a Cecilia che vedendo Riccardo subito rivolge lo sguardo a me con il sorriso di chi la sa lunga.
-Ohoh guarda chi c'è! Il mondo è proprio piccolo- sussurra Cecilia al mio orecchio per non farsi sentire dagli altri.
Sorrido leggermente perché sono contenta di averlo rivisto ma non riesco a smettere di pensare a quello che vorrà dirmi dopo.
E poi pensandoci, dopo quando? Quando saremo talmente storditi da riuscire a malapena a salutarci?!
Boh chissà che passa per la testa di questo ragazzo.
Nel frattempo arriva Alice piuttosto stordita che non riesce a camminare dritta ma barcolla leggermente.
Leonardo notandola si alza e la aiuta a sedersi senza che cada addosso a nessuno e senza che rovesci il bicchiere che aveva in mano, poi si mette tra Riccardo e Leonardo.
Ci sorride e inizia a sorseggiare il suo drink, o meglio il suo terzo drink se non sbaglio, ma vuole bere fino a dimenticarsi come si chiama?
Mi giro verso Vicky che sembra infastidita dal comportamento protettivo di Leonardo ma allo stesso tempo non può fare a meno di far comparire un sorriso compiaciuto e divertito sulle labbra alla scena di Alice che non riusciva a stare in equilibrio.
Le do una leggera gomitata e le faccio un cenno con la testa per farla smettere, al ché lei si copre la bocca con la mano per non farsi notare.
Alzo gli occhi al cielo prospettando già un proseguimento "serata" pieno di risatine e occhiate malefiche.
Ad un tratto sento la mia borsa vibrare. Chi mai può cercarmi alle 1:30? Incuriosita prendo il telefono e vedo la notifica di un nuovo messaggio: VODAFONE.
Che vita sociale del cacchio! Mai una gioia, l'unica che mi caga è la Vodafone con le sue offerte infinite che ti danno tempo fino all'oltretomba.
Sta cercando di riconquistarmi da quando l'ho tradita con un altro gestore telefonico.
Questo è vero amore: non arrendersi mai anche quando ogni speranza sembra svanita.
Rimetto il telefono in borsa e mi unisco a chiacchierare con gli altri.
-Ragazzi vi va di fare il gioco della bottiglia?- propone ad un tratto Diego sventolando la bottiglia di birra vuota che aveva tra le mani.
"Oh no, odio questo gioco non mi piace, non è per niente divertente, crea solo problemi ".
-Io ci sto!- accetta Riccardo seguito subito da Leonardo e dall'altro amico; Alice si limita ad un cenno del capo in segno di consenso.
Anche Cecilia e Vicky si buttano entusiaste.
Al ché resto solo io, tutti rivolgono lo sguardo verso di me, noto Riccardo che è di fronte a me guardarmi provocatoriamente alzando un sopracciglio.
Ricambio il suo sguardo di sfida assottigliando gli occhi.
-Accetto anch'io- dico convinta continuando a reggere il suo sguardo, lui di tutta risposta fa un mezzo sorriso divertito.
-Bene allora inizio io!- dice Diego posizionando la bottiglia di birra al centro del tavolo e facendola girare.
Il tappo della bottiglia punta verso Cecilia, e Diego subito le domanda
-Obbligo o verità?-
-Devo dire per forza obbligo, ci conosciamo da nemmeno 3 ore che verità vorresti mai sapere- risponde Cecilia.
-Non è detto, puoi scegliere anche verità, mica devi raccontarci chissà che cosa- continua Diego.
-Vabene, allora Verità-
-Ok, dai all'inizio ci vado piano, non voglio metterti in imbarazzo con qualche domanda troppo personale, ehm, sei fidanzata?- chiede incuriosito.
-N-no! Fortuna che non facevi domande personali eh, ahaha- risponde Cecilia con tono divertito.
È il turno di Alessio di girare la bottiglia e finisce per puntare me.
-Obbligo o verità?- mi chiede Alessio.
-Ehm, vai con la verità-
-Tsk..Ti pareva- mormora Riccardo facendosi una risatina, lo ignoro e aspetto la domanda di Alessio.
-Allora, ti piace qualcuno dei quattro ragazzi seduti a questo tavolo?- chiede alludendo probabilmente a Riccardo e agli sguardi che ci scambiamo.
-Direi di no, però sai ho qualche dubbio- faccio finta di essere pensierosa.
Mi guardano tutti perplessi
-Su chi?- chiede Alessio.
-Su di lui- indico Riccardo che mi guarda sbalordito ma poi continuo.
-siamo sicuri che sia un ragazzo?- chiedo con tono ironico.
Si alza un "wooo" generale.
-Questa scotta Riccà- dice Leo.
-Non più di tanto, la signorina vuole solo che glielo dimostri- mi provoca di nuovo con lo sguardo.
Io con nonchalance la butto sul ridere.
-Come sei permaloso, era solo una battuta, è inutile che ti scaldi-
Di tutta risposta lui serra la mascella e mi rivolge uno sguardo vendicativo.
-Tocca a me ragà-dice Leonardo.
Gira la bottiglia e quest'ultima rallenta esattamente su Vicky.
Lei subito mi guarda preoccupata.
-Obbligo o verità?-
-Verità- risponde imbarazzata.
-Ok, sei innamorata di qualcuno?- le chiede tutto d'un fiato.
-Ehm, sinceramente? Non lo so, forse sì- risponde insicura.
-Capito- si gratta leggermente la fronte -quindi c'è qualcuno- dice mormorando la frase finale.
-Ok! Tocca a te Riccà- dice Alessio.
Subito gira la bottiglia che inizia a girare veloce fino a rallentare nella direzione di Vicky ma purtroppo la supera di poco e punta giusto verso di me.
"Vabbè MAI UNA GIOIA proprio".
-Bene bene, obbligo o verità?- chiede lui divertito.
-Verità- rispondo con un sorriso finto
-Non puoi scegliere due volte di seguito verità, devi cambiare- dice Diego.
-E chi l'ha messa questa regola?!- domando incredula.
-È il gioco, mi dispiace Mary ma dovrai scegliere obbligo- risponde Riccardo facendo un mezzo sorriso.
"Perfetto sono fregata, questo non vede l'ora di vendicarsi, ci manca solo che mi chiede di ballare sopra il tavolo"
-Fammi pensare un po', quale potrebbe essere un obbligo giusto per te- mette la mano sul mento pensieroso -Non voglio metterti in imbarazzo con qualche richiesta strana, uhm quindi semplicemente devi farti un ballo con me- sorride.
"Che cos..? Serio?!"
-Dai non puoi dire sul serio, che obbligo è?- chiedo stranita.
-Hai paura di non saper ballare?- mi provoca.
-Ahhh- urlo esasperata.
-Andiamo a farci questo ballo va!- dico alzandomi di scatto.
-Voi intanto continuate il gioco- dice Riccardo alzandosi e seguendomi verso la pista da ballo.
-Divertitevi- dicono gli altri seduti al tavolino.
Raggiungiamo il centro della pista, siamo l'uno di fronte l'altra.
Sulle note di Dangerous Night dei Thirty Seconds To Mars lui mi guarda sorridendo e inizia a muoversi, improvvisando una coreografia hip hop tutta sua.
Io metto da parte la mia timidezza e passato l'imbarazzo iniziale mi muovo con lui, non imitandolo perché probabilmente se ne uscirebbe con qualche frase provocatoria, facendomi innervosire come solo lui riesce a fare.
-Adoro questa canzone- urlo per farmi sentire da lui.
-Io invece adoro il tuo vestito, non ti avevo notata bene prima- urla guardandomi lentamente dalla testa ai piedi -ti sta davvero bene- continua stupito e ammaliato.
Io completamente in imbarazzo cerco di sdrammatizzare.
-Grazie per la considerazione...ahaha- continuo a muovermi a ritmo di musica.
-Riccardo Marcuzzo che mi fa un complimento, suona strano- scherzo rivolgendogli un'occhiata provocatoria.
-Ahaha sempre pronto a stupirti- dice con tono scherzoso -comunque ti ho chiesto di ballare perché volevo chiederti di oggi. Perché hai pianto e sei scappata via?-
A quelle domande mi blocco e cerco di mascherare il mio imbarazzo riprendendo a ballare ed evitando di rispondere ma poi mi decido, è meglio finirla con tutti questi "misteri".
-Te lo dico sinceramente, non lo so. Non ho idea neanche io di cosa mi sia preso ma avevo bisogno di allontanarmi da quella situazione, mi sentivo, boh non lo so, strana- sospiro leggermente -possiamo non parlarne più? Godiamoci questa canzone e questo ballo-
-Si, uhm hai ragione- dice non troppo convinto.
Poi sembra pensare a qualcosa.
Alza lo sguardo verso di me e inaspettatamente mette le sue mani sui miei fianchi e si avvicina pericolosamente al mio viso.
Io mi ritraggo leggermente, lui se ne rende conto e si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi.
-Devo dire che balli proprio bene- lo guardo ed è ancora troppo vicino al mio viso che sta andando a fuoco per l'imbarazzo.
-Ahah, c-comunque anche tu te la cavi- balbetto, lui sorride alla mia affermazione e mi allontana leggermente, con le mani sempre fisse sui miei fianchi, per poi farmi fare un giro su me stessa tenendo delicatamente la mia mano.
Mi giro e ritrovo di nuovo il suo viso a pochi centimetri dal mio, mette una mano dietro la mia schiena e mi spinge verso di lui facendo scontrare i nostri corpi.
Mi guarda negli occhi, e sembra indeciso o insicuro su cosa vuole fare.
Certo che è proprio strano.
Poi passa il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e quando si sta avvicinando abbasso lo sguardo e il viso intimorita.
Lui mi alza il viso che prende tra le sue mani, accarezza la mia guancia destra e sposta i miei capelli dietro la schiena per poi tornare a guardarmi intensamente negli occhi, come per cercare un consenso.
Reggo a malapena lo sguardo perché sono concentrata sulle nostre labbra così vicine.
Non so se sia il caso di lasciarmi andare, non mi sembra una buona idea.
I miei pensieri però vengono interrotti dalle sue labbra che si uniscono alle mie in un bacio lento, dolce e capace di farti provare quelle emozioni che hai sempre desiderato.
Sento lo stomaco girarsi sotto sopra, attorcigliarsi, non riesco a capire.
Forse saranno le famose farfalle nello stomaco.
Ma non dovrebbero essere una bella sensazione? Io sento solo crampi.
Il nostro bacio dura pochi secondi che a me sembrano una vita.
Ci stacchiamo, riapro gli occhi e di fronte mi ritrovo i suoi azzurri fissi nei miei.
Mi ci vuole qualche minuto per assimilare quello che è appena successo.
Subito mi assalgono i sensi di colpa ma ormai è troppo tardi per tornare indietro e impedire ciò che è accaduto.
Probabilmente domani a quest'ora me ne starò nel mio letto, ormai troppo distante da lui, e sicuramente mi girerò tormentata non riuscendo a dimenticare questo momento che mi tornerà sempre alla mente, come il sapore dolce e delicato delle sue labbra.
"Cosa mi hai fatto Marcuzzo? Mannaggia a te, nel giro di un giorno sei riuscito a mettere a soqquadro la mia mente, la mia vita dubito che sarà come prima, vorrò tornare sempre qui a godermi questo momento e a provare le stesse emozioni a ripetizione. E ritrovare il sapore di questo dolce bacio."
Continuiamo a guardarci negli occhi senza dire nulla, non ce n'è bisogno, lui ancora mi tiene per i fianchi e io sono aggrappata alle sue spalle, ci godiamo il momento abbandonandoci alle emozioni e ballando uniti l'uno all'altra come se ci fosse un filo a legarci insieme.
Poi improvvisamente mi viene da pormi una domanda 'È successo veramente o è solo un sogno?'.
A volte perdo il contatto con la realtà e mi riesce difficile distinguere i sogni dalla vita reale, e penso sia accaduto veramente.
Lo guardo seriamente negli occhi e lui mi guarda interrogativo.
-Devo chiederti un favore- dico.
-Qualsiasi cosa- risponde altrettanto serio ma leggermente confuso.
-Dammi un pizzicotto sul braccio-
-Perché?- chiede sorridendo incredulo.
-Non farti strane idee non sono masochista, sono successe troppe cose strane oggi, voglio essere sicura di non star sognando- continuo ancora incredula per quello che è successo.
Mi da un pizzico sul braccio facendomi male.
-Cacchio mica così forte! Mi hai fatto male- dico toccando il punto dolorante.
-Almeno sei sicura che non sia un sogno- risponde sorridendo.
-Ah ah ah simpatico- dico ironica.
Lui nel frattempo mi prende delicatamente il braccio e avvicina alle sue labbra il punto in cui mi ha dato il pizzico, lasciando un bacio dolce.
-Ora va meglio?- chiede guardandomi divertito.
-Sì, ma poteva andare ancora meglio- rispondo ironica.
Lui di tutta risposta ride.
Certo che siamo proprio strani, due secondi fa eravamo così presi da un bacio romantico e ora?
La magia di poco fa è svanita e ci stiamo già stuzzicando a vicenda.
-Torniamo dagli altri, la canzone ormai è finita da un pezzo- continuo voltandomi e iniziando a camminare per uscire dalla folla.
Lui mi segue e mi "accompagna" poggiando una mano dietro la mia schiena.
Provando a far finta di niente torniamo al tavolo con gli altri giusto in tempo per assistere ad una scena a dir poco romantica.
Leonardo che si avvicina a Vicky e le da un bacio a stampo, poi la guarda negli occhi e si blocca un attimo per poi riprendere a baciarla più intensamente, lasciandosi andare ad un bacio tutt'altro che casto.
Che cosa succede qui? Che mi sono persa?
Spazio autrice.
Miei cari readers and dreamers💕 eccomi di nuovo qui, con un nuovo "emozionante" capitolo. Che ne dite? Come lo vedete questo continuo battibecco tra Mary e Riccardo? Vi è piaciuta l'idea del ballo e il BACIO? O magari preferite Vicky e Leonardo e il loro "bacetto"?
Stellinate e commentate, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
A presto, un bacio😘
Maryanne🎶
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