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CAPITOLO 8.

Siamo tutti seduti a tavola a mangiare il sushi.

Continuo a mangiarne uno dopo l'altro, li gusto lentamente per far sì che il sapore non abbandoni il mio palato.

-Mamma mia che bontà- dice Vicky ad un certo punto con gli occhi chiusi mentre gusta ogni boccone come se fosse in estasi -è troppo buono, hai avuto un'idea fantastica Leo-

Lui la guarda con occhi sbarrati bloccandosi con un boccone a mezz'aria.

Immagino sia sconvolto dalla sua reazione, ma io la conosco bene non lo fa apposta, lei è così, spontanea, divertente non lo fa per provocare, anzi neanche se ne rende conto.

-Tranquillo non ti stupire, lo fa sempre con il sushi, anzi non interrompere il loro momento- gli dico con tono scherzoso

-Uhm..o-okay, comunque grazie Vicky, sai io ho sempre idee geniali- risponde lui vantandosi e continuando a mangiare

-Si ammetto che questa sia stata geniale ma quella del "Matica" non tanto- ribatte Vicky

-Intanto è Mamacita ed è una festa pazzesca, e poi non sai nemmeno come si pronuncia figuriamoci se puoi sapere se ti divertirai o no- ribatte lui con tono provocatorio

-È un evento in discoteca, mica i Mondiali di calcio!- ribatte ironica

Lui la guarda facendo finta di aver ricevuto un colpo al cuore

-Non mi toccare i Mondiali e poi chi ne ha parlato hai fatto tutto da sola- risponde ovvio facendo segno con le mani.

-Era una battuta ironica se non l'hai capito...tss che te lo spiego a fare-

Noi tre nel frattempo ci godiamo divertite il botta e risposta tra loro due spostando lo sguardo da l'uno all'altra.

Lucia li guarda pensierosa con un mezzo sorriso come per dire "Questi finiranno per mettersi insieme".

E non ha tutti i torti, il modo in cui si stuzzicano a vicenda, gli sguardi che si lanciano per non parlare dei sorrisi che spuntano spontaneamente sulle loro labbra, sono fatti per stare insieme punto.

-Ehm ehm- tossisce Lucia di proposito -scusate se interrompo questo interessante dibattito, ma non vorrei che si faccia troppo tardi, dovete ancora prepararvi-

-Si infatti, sbrighiamoci su- incita Cecilia.

Vicky e Leonardo subito si ammutoliscono imbarazzati e finiscono di mangiare la loro porzione.

-Ehm...Già sbrighiamoci ragazze la festa inizia alle 23, l'ingresso è gratuito quindi ci sarà un casino vi avverto, è meglio arrivare leggermente in anticipo- dice Leonardo con tono serio

Finiscono tutti di mangiare tranne me, mi restano ancora tre bocconi e mi fissano come per incitarmi a sbrigarmi ma il mio ritmo nel nutrirmi è quello, non riesco ad ingozzarmi.

Una volta finito mi rivolgono uno sguardo del tipo "Alleluia".

-Si lo so che sono lentissima ma lo faccio per il mio stomaco, mangiando piano digerisco anche più in fretta. Neanche chi mi conosce da tempo mi sopporta, sono sempre l'ultima a finire di mangiare- mi giustifico.

"Giuro che ci ho provato a mangiare in fretta ma poi mi fa male lo stomaco, quindi sopportate la mia lentezza se non volete le mie lamentele".

Sparecchiamo e subito ci precipitiamo su per le scale per raggiungere la camera e prepararci.

-Non so cosa mettermi- dice Vicky con tono infantile facendo il broncio.

-Dai avrai qualcosa in valigia che possa andar bene- rispondo frettolosamente mentre prendo l'unico vestito che avevo portato in caso ci fosse stata un'occasione del genere.

Vicky mi guarda facendo spallucce.
-Dammi qua, fammi vedere- prendo la sua valigia e cerco all'interno qualcosa che possa andare.

Trovo prima un pantalone nero in pelle e poi continuando a cercare trovo una camicetta bianca che si abbina perfettamente.

Li prendo entrambi e glieli porgo.

-Ma ma, io li ho guardati per mezz'ora e non ci ho pensato ad abbinarli, come hai fatto?!- mi guarda con occhi sorpresi.

-Boh, Magia- dico ironica muovendo le mani a mo di maga.

-Ahahah...Ti adoro- dice e poi mi abbraccia ed io non posso far altro che sorridere ed abbracciarla a mia volta.

Iniziamo a vestirci mentre Cecilia già è pronta e deve solo truccarsi, ha scelto una gonna nera larga che arriva sopra il ginocchio, calze nere, una maglietta con una fantasia floreale e uno stivaletto nero corto e con un tacco basso, perché è già abbastanza alta e non ha bisogno di essere slanciata ulteriormente.

Una volta vestite, andiamo a truccarci anche io e Vicky, una cosa semplice, fondotinta, mascara e rossetto.

Non esagero perché non vorrei sembrare un panda con tutto il trucco colato a causa del calore nel locale, mentre i capelli li lego in una mezza coda alta lasciando scendere le onde ricciolute sulle spalle.

Una volta pronte prendiamo le borse e scendiamo velocemente le scale che portano al piano inferiore.

Leonardo ci stava aspettando seduto sul divano mentre picchiettava impaziente la mano sul bracciolo e controllava il cellulare.

Non appena ci sente arrivare si volta
-Finalmente!- ironizza alzandosi di scatto dal divano.

Indossa una camicia bianca sopra dei jeans neri non troppo aderenti, Vans nere e bianche ai piedi e i capelli pettinati all'indietro.

-Vi ci vogliono ore per prepararvi a voi ragazze, mi sono venute le rughe a furia di aspetta...- non finisce la frase perché si blocca a guardare tutte e tre ma soprattutto si sofferma su Vicky, fissandola dalla testa ai piedi come imbambolato e lei lo guarda a sua volta.

Ma poi quando alza lo sguardo verso i suoi occhi fissi su di lei sorride imbarazzata ma allo stesso tempo non perde occasione di rispondere alla sua battuta precedente.

-Già infatti notavo qualcosa di diverso nel tuo sguardo, devono essere quelle due pieghe che hai sotto gli occhi- ribatte prontamente Vicky.

-Mh, beh potresti anche smettere di fissare i miei bellissimi occhi, sempre se ci riesci però- risponde lui con un ghigno divertito.

"Ahia 1-0 per Vicky".

-Chi ti dice che li guardo?- chiede infastidita.

Lui subito alza un sopracciglio e verrebbe da farlo anche a me sinceramente ma non posso tradirla.

-Non c'è bisogno di parole, contano i fatti, ti becco spesso a fissarmi- risponde ovvio.

A quel punto non sapendo più cosa rispondere Vicky si zittisce, allora subito mi intrometto per non farla sentire in imbarazzo.

-Ma non eravamo in ritardo?! Sbrighiamoci su-

-Si infatti muoviamoci, non perdiamo altro tempo- concorda Cecilia.

-Avete ragione andiamo- conclude lui frettolosamente mentre prende le chiavi della macchina e urla alla madre che stavamo per uscire.

Lucia subito si precipita al piano inferiore, sicuramente non ci lascerà andare senza qualche raccomandazione.

-Mi raccomando fate attenzione, state sempre vicine e non vi isolate, tu non lasciarle sole neanche un attimo- indica il figlio ma poi ci scruta un attimo sorpresa -ragazze ma siete bellissime- dice stupita -farete colpo senza dubbio signorine- continua lanciandoci un'occhiata maliziosa.

Alla fine Vicky ha messo un tacco 12 nero e ha lasciato i capelli sciolti dato che li aveva piastrati prima di venire a Milano; io invece ho messo un vestito col corpetto argentato aderente e la gonna nera che scende lenta sopra il ginocchio, le calze color carne e uno stivale di velluto nero che arriva fino a metà coscia con un tacco non troppo alto.

Anche Cecilia alla fine ha scelto un trucco leggero e ha lasciato i suoi ricci ribelli sciolti.

Imbarazzate ringraziamo Lucia per i complimenti e scherziamo sulla sua ultima frase.

"Io personalmente ho preso già abbastanza colpi oggi, quindi passo".

Prendiamo le giacche e le indossiamo, lo stesso fa Leonardo poi salutiamo Lucia tranquillizzandola sulla serata e usciamo chiudendo la porta alle nostre spalle.

Raggiungiamo in fretta il vialetto dove è parcheggiata l'auto e subito entriamo, dato il freddo gelido che si percepisce fuori.

-I miei amici sono già arrivati, ci aspettano dentro, fortuna che l'ingresso è gratuito quindi saltiamo la fila sennò saremmo entrati domani mattina- dice spazientito mentre mette in moto la macchina ed esce dal cancello automatico di casa dopo averlo aperto col telecomando.

Prova a non andare troppo veloce dato che ha la vita di tre persone più la sua nelle mani, quindi guida responsabilmente nonostante la fretta.

Arriviamo al locale, sentiamo già il volume alto della musica e notiamo molte persone fuori con sigarette o bicchieri pieni di alcool in mano anzi alcuni già vuoti.

Leonardo cerca un posto nel parcheggio strapieno di fronte il locale e appena lo trova parcheggia l'auto.

Scendiamo tutti e quattro, mentre lui chiude la macchina io faccio un respiro profondo per eliminare l'insicurezza e far posto alla spensieratezza.

Ci avviamo verso l'entrata del locale e una volta dentro lasciamo le giacche nel guardaroba mentre le borse le teniamo.

Si percepisce subito la puzza di alcool, la musica ad alto volume che pompa nelle casse, si vede la folla di gente che balla e le luci colorate che si riflettono per tutto il locale.

Leonardo inizia a cercare i suoi amici muovendosi tra la folla di gente che balla e ragazze che gli rivolgono sguardi languidi mentre lo fissano dalla testa ai piedi; lui le ignora completamente e continua a camminare con noi tre al seguito, peggio di tre segugi.

-Leonà finalmente- urla un ragazzo per sovrastare il volume della musica
-ti stavamo aspettando ma dov'è che eri finito?- continua un altro sempre urlando.

Ci giriamo verso le due voci e noto un ragazzo moro con gli occhi scuri e accanto un ragazzo biondo con gli occhi chiari, seduti su un divanetto in pelle di fronte ad un tavolo, entrambi indossano una maglietta a maniche corte semplice, un paio di jeans non troppo aderenti e sneakers.

-Ehi ragazzi- urla Leo a sua volta mentre batte il cinque ai suoi amici
-cosa vuoi che succeda, stavo aspettando che queste tre signorine finissero di prepararsi- continua indicandoci e spostandosi di lato.

I suoi amici ci guardano e sorridono, poi subito si presentano.
-Io sono Diego- dice uno di loro mentre indica se stesso -e lui è Alessio- continua indicando il suo amico.

-Piacere di conoscervi ragazze, voi come vi chiamate?- dice l'altro.

-Io sono Mary, lei è Vicky e lei è Cecilia- dico con un sorriso gentile indicandole una per volta, che a loro volta sorridono.

-Bene abbiamo fatto le presentazioni, dove sono gli altri?- chiede Leonardo.

-Sono in mezzo alla pista a ballare, non li hai visti?- risponde il biondo.

-Non ci ho fatto caso, vabbè. Ragazze allora che ne dite andiamo a scatenarci oppure preferite prima bere un drink e sedervi?-

-Direi che prima ci vuole un drink e poi possiamo buttarci in mezzo alla mischia a ballare- dice Cecilia prontamente.

-Concordo perfettamente- rispondo.

-Anch'io- urla Vicky alzando una mano.

-Ok andiamo!- dice Leonardo mentre con la mano ci invita a seguirlo.

Raggiungiamo il piano bar e ordiniamo i drink, una volta preparati il barman li poggia sul bancone già bagnato da altri alcolici e dal ghiaccio sciolto.

Paghiamo e poi prendo la mia vodka alla fragola mentre le mie amiche hanno preso due Cosmopolitan e Leonardo un Mojito.

Con i nostri drink freddi tra le mani ci dirigiamo verso il tavolo cercando di non scontrarci con gli altri mentre passiamo al centro della pista da ballo posta davanti la postazione del DJ.

Arriviamo al tavolo senza subire danni o urti e ci sediamo.

Iniziamo a chiacchierare per conoscerci meglio, tra domande e risate finiamo i nostri drink e siamo pronti per scatenarci.

Andiamo in mezzo la pista, formiamo una specie di cerchio e a ritmo di "Reggaeton Lento" iniziamo a ballare.

Io prima inizio a muovermi lentamente seguendo il ritmo della musica, adoro la musica latina e quella spagnola tra cui proprio il reggaeton, mi lascio andare e comincio a muovere le anche e il bacino all'aumentare del ritmo.

Sento qualcuno vicino fischiare o esultare con commenti che lascio solo immaginare, li ignoro perché non mi interessava attirare attenzione ma semplicemente volevo sentire la testa, il cuore e l'anima leggeri, abbandonando tutta la pesantezza dei problemi e dei pensieri.

Ognuno continua a ballare a modo suo sempre rimanendo in cerchio, ad un tratto una ragazza mora dagli occhi scuri si avvicina ai ragazzi che erano di spalle, picchietta un dito sulla spalla di Leonardo e posso notare subito lo sguardo di Vicky assottigliarsi e fulminare quella ragazza.

Leonardo si gira di scatto e colto di sorpresa la saluta con un abbraccio affettuoso.

-Alice eccoti, ti stavo cercando prima- dice con tono allegro.

-Ti ho aspettato per mezz'ora poi ho visto che non arrivavi e sono andata a ballare con Nico- urla con voce leggermente stridula.

-Ah quindi c'è anche lui! E dov'è che è andato?- chiede Leo.

-Non lo so, era dietro di me- dice voltandosi a cercare il ragazzo in questione -ma a quanto pare si è fermato da qualche parte- dice distrattamente mentre si gira di nuovo verso Leo e gli altri.

-Ah Alice volevo presentarti- inizia Leo indicandoci e lei automaticamente guarda verso di noi -mia cugina e le sue amiche- continua lui e lei ci rivolge un sorriso gentile poi stringe la mano ad ognuna presentandosi e noi ci comportiamo di conseguenza.

Vicky continua a guardarla irritata e quando le si presenta le fa un sorriso finto.

È chiaro, non la sopporta perché sta troppo vicina a Leonardo, è così istintiva che non si domanda nemmeno quale legame ci sia fra di loro, alla fine si sono scambiati solo un abbraccio e un saluto niente di più.

Anche questa volta mi intrometto per aiutarla ad uscire da quella situazione.

-Vabene noi andiamo a prenderci un altro giro di drink, è stato un piacere conoscerti Alice- prendo Vicky per mano e la porto via sotto lo sguardo confuso di Leonardo.

-È stato un piacere anche per me!-sento Alice urlare prima che ci allontanassimo troppo.

-Ragazze io per ora passo, ho bisogno di sedermi un attimo- dice Cecilia
tornando verso gli altri che stavano andando al tavolo.

Arriviamo al bancone e ci sediamo sugli sgabelli, ordiniamo i drink, io prendo lo stesso di prima mentre lei un Mojito; paghiamo e restiamo lì a parlare.

Devo farla tranquillizzare sennò potrebbe non rispondere delle sue azioni e l'alcool di certo non aiuterebbe.

-Io quella non la sopporto, hai visto come gli stava appiccicata?!- inizia gesticolando e bevendo il primo sorso di Mojito -e poi si dà tutte quelle arie da perfettina con quel pantoloncino che non le copre neanche l'inguine, quella maglia scollata che mette in mostra tutto quello che ha- beve un altro sorso -e poi quei capelli?! Li sventolava peggio di una bandiera al vento, cioè abbiamo capito che hai un bel fisico e sei perfetta ma non c'è bisogno che ti vanti così tanto?!- beve un altro sorso, io la lascio sfogare e continuo ad ascoltarla ma poi la interrompo.

-Allora, si vede lontano un miglio che stai impazzendo di gelosia perché stai riempiendo di insulti quella ragazza senza nemmeno conoscerla- non mi fa continuare che subito mi interrompe.

-Scusa ma tu da che parte stai? La difendi anche?! Sono io la tua migliore amica eh!- urla stizzita.

-Senti calmati e smettila di bere- le tolgo il bicchiere quasi vuoto di mano.

-È ovvio che sto dalla tua parte ed è per questo che capisco questa tua rabbia insensata, ma quella ragazza non ha fatto niente di male anzi a me è sembrata così cordiale e non si è data arie, diciamo che ti sta antipatica a prescindere che è diverso- provo a farla ragionare senza perdere la pazienza.

-Ma-ma hai visto come lo abbracciava?! E lui?! Tutto contento, non vedeva l'ora!-

-Si sono abbracciati come semplici amici, io non ci ho visto niente di male- dico ovvia -stai esagerando Vicky, mica siete fidanzati? Si vede che vi piacete, e non lo nego ma ancora non è successo niente.
Mica ti ha tradita?!- dico perdendo leggermente la pazienza.

-Già, hai ragione- dice sconsolata guardandomi con tristezza.

-Ehi tranquilla, ciò non vuol dire che non potrà esserci niente tra di voi.

Siamo solo da due giorni a Milano e guarda quante cose sono successe? E poi- continuo rivolgendole uno sguardo provocatorio -tu hai avuto la fortuna di vederlo in slip, dubito che lei l'abbia avuta-

-Oddio ahahah, hai ragione- mette una mano davanti la bocca per coprire la sua risata chiassosa.

-ahahha tu sì che sai come farmi tornare il sorriso-

-Modestamente- dico dandomi finte arie -dai ora che ti sei calmata torniamo dagli altri, basta fare le asociali-

Finiamo i drink e ci addentriamo tra la gente per raggiungere il nostro tavolo.

Attraversiamo la pista da ballo stando attente a non urtare nessuno, quando ad un tratto uno si gira di scatto e per scansarlo non vedo il piede di una ragazza e ci inciampo sopra, chiudo d'istinto gli occhi mettendo le mani avanti sicura di star per dare un abbraccio al pavimento ma invece finisco tra due braccia robuste e forti che prontamente mi sorreggono e mi tirano a sé.

Ancora con gli occhi chiusi mi scontro con un petto muscoloso, poi apro gli occhi e noto che la mia testa arriva giusto sotto il mento del ragazzo, a quel punto recupero l'equilibrio col mio corpo da imbranata patentata cercando di non pensare alla figuraccia appena fatta e poi alzo lo sguardo verso il mio salvatore mentre le mie mani inconsapevolmente sono ancora strette delicatamente sulle sue braccia.

Alla vista di chi ho di fronte, spalanco gli occhi incredula.

Non può essere...

Spazio autrice.
Salvee miei cari readers and dreamers❤️
Vi avevo promesso che presto sarei tornata con un nuovo capitolo, ed eccomi qua! Che ne dite? Secondo voi come andrà a finire tra Vicky e Leonardo? Vicky smetterà di "odiare" Alice? Ma soprattutto, chi sarà il misterioso salvatore della nostra protagonista Mary?
Come al solito lascio a voi i commenti e se vi è piaciuto il capitolo stellinate senza paura.
Il prossimo capitolo arriverà presto, e sarà pieno di colpi di scena, preparatevi!😉
Un bacio, Maryanne🎶

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