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Lutto


-Uccidili, uccidili tutti- Sono  loro la feccia che ha reso la tua vita un inferno e meritano solo la morte - Fui soggiogata da quel richiamo e mi diressi al villaggio come in trance ,desiderosa di riprovare quella euforia omicida . Nel villaggio la gente stava svolgendo la sua vita pigramente ,non sapendo che da li a pochi minuti sarebbe morta . Alcune donne stavano andando al mercato, per comprare ciò che gli serviva per il pranzo di quel dì, pranzo che non ci sarebbe mai stato, i bambini attaccati alle gonne delle madri, timorosi di quella cacofonia che avevano attorno. Poi non ci fu più niente  di tutto questo ,solo il mio inebriante piacere. Mi piacque il loro sangue caldo sulle mani, le loro urla di terrore che imploravano pietà ,però in un piccolo angolo del mio animo ci fu un barlume di clemenza  per quella gente  e mi fermai . Le persone che sopravvissero  furono per la maggior parte  bambini. Comunque  i sopravvissuti divennero i miei servi e sarebbero state le uniche persone  che avrebbero pianto la mia morte . 


Erano passati quattro anni ormai da allora , ed io non mi ero più fermata , percorrevo la mia strada di sangue e morte ,anzi la portai anche negli altri mondi e , pian piano stavo distruggendo tutto inseguendo , una folle vendetta scaturita da una mente annebbiata dal male . Un  giorno tornata  dopo mesi di guerra e saccheggi negli altri mondi ed, avendo lasciato i  miei uomini al villaggio. Pensai di tornare per qualche tempo alla mia dimora . Quando entrai in casa trovai le donne della servitù che piangevano - Donne , perché piangete , cos é accaduto nella mia casa ? - chiesi allarmata  ed , una  delle donne  si fece avanti con il volto rigato dalle lacrime - Signora é accaduta una grave disgrazia in questa casa , vostro marito Zar è morto tre giorni fa e , se  vi state domandando perché non  vi abbiamo informato in alcun modo, vi rispondo che questo e stato l' ultimo desiderio di vostro marito. Le sue ultime parole sono state queste : prendetevi cura della piccola Kilis e di non informate quel demonio, di mia moglie della mia dipartita - Se ti può consolare , é morto senza soffrire , Kellsandra  - mi disse  dura come  sempre ,la vecchia  Mery Beth che  era l' unica che avesse il fegato di chiamarmi per nome  e proprio per questo mi piaceva . Le chiesi dove avessero seppellito Zar , poi salii al piano superiore della casa , dirigendomi verso la stanza che un tempo era stata mia e di Zar .  Non c' erano né mobilia ne suppellettili e l' unica cosa che era rimasta  era un quadernino di cuoio . Ero stata fortunata  che non avessero distrutto  quel diario, dato che  evidentemente  avevano bruciato tutto per la paura del contagio . Tuttavia  niente aveva importanza  per me in quel frangente , solo quel quadernino che, avevo regalato a mio marito nel periodo in cui eravamo fidanzati , all' epoca  in cui sembrava  che niente  potesse andare male per noi . Era  il mio uomo ,il mio amore  e ora  non sarebbe  più stato accanto a me  non, avrei più sentito la sua voce , non avrei più sentito la sua voce  , non avrei più visto i suoi occhi che mi dicevano ti amo. Le sue braccia non avrebbero più sfiorato le mie . M i sentivo distrutta, tuttavia qualcuno altro stava soffrendo per questa perdita , mia figlia Kilis . Aveva otto anni e purtroppo aveva ereditato la malattia del padre , il mio piccolo scricciolo , l' unica ancora di salvezza che mi era rimasta . Mi buttai sul letto a peso morto e piansi tutte le lacrime che avevo, in seguito mi addormentai ed al mio risveglio era ormai notte fonda . Sgusciai fuori da quel letto, mi accostai alle imposte della finestra  e guardai la luna bianca e pallida su nel celo  e pensai a come ero cambiata . Chiedendomi, ero mutata  tanto radicalmente da far paura ? A questa domanda avevo la risposta sotto hai miei occhi, però la mia mente si rifiutava di vederla. Quindi decisi che appena sarebbe spuntati i primi raggi di sole sarei andata a parlare con Kilis , a vedere come aveva preso la notizia della morte del padre . Quando entrai  nella sua camera , lei mi getto addosso un portaritratti di pelle. Io ,lo schivai per un soffio, dopo di che guardai la mia piccina diritta negli occhi - Provi odio per me , vorresti che non fossi io tua madre , anzi preferiresti non essere mai nata , vero?.. Pensi che io la responsabile di tutto quello che ti è successo , che sia una punizione divina per le mie colpe?! Persino della morte di tuo padre . - prendendo un lungo sospiro - So che diresti questo, se solo tu potessi ancora parlare , però intuisci nel profondo del tuo cuoricino  che anche la mamma sta soffrendo per tutto, per  papà , per te  piccola mia- dissi, appoggiandomi al suo lettino cadendo in ginocchio, accarezzandole teneramente il capo . Come una stupida cominciai a piangere davanti a lei , stringendola forte a me . Lei con le sue braccine cerco di contra cambiare quel abbraccio , però era troppo debole perfino per un semplice abbraccio. E singhiozzando ancora più forte  mi tenevo stretta al mio piccolo scricciolo . Alla fine fu lei a consolare me .Buffo vero?. Volevo dimenticare, volevo solo dimenticare tutto , per non provare più un dolore simile , volevo annullarmi . L' amarezza per la scomparsa di Zar fu insopportabile e  presi decisioni dettate dalla disperazione, ma realizzai tutto questo solo dopo la morte di mia figlia.


A quel tempo , mi trovavo in un altro mondo , chiamato Caleodora. Impegnata in una dura battaglia contro il re di quel posto . Combattere  e distruggere mondi  era diventata la mia unica ragione di vita ed avevo dimenticato quello che veramente contava . Quella campagna fu molto estenuante  e ardua da vincere, però, dopo tre giorni di scontri interrotti, l' avevamo avuta vinta  contro Leon ;Il sovrano di quel regno . Per un caso fortuito del destino o della disgrazia , dipende da come se la volesse leggere . Mentre  ci stavamo affrontando in sella ai nostri destrieri il cavalo del mi0 nemico s'impenno. E non capi con precisione cosa accade . Il cavallo  del mio avversario  si imbizzarrì di colpo e Leon cadde battendo la testa contro una roccia . Morì subito  . Dopo, ovviamente per il trauma subito dal colpo ed i suoi uomini , trovatosi senza il loro leader, fuggirono per ogni dove e provando  di darsi alla macchia per salvare la loro vita  , però ciò non servi a niente . Li sterminarono tutti uno a uno e facemmo un fallo . I miei guerrieri quella notte  si diedero  alla pazza gioia, scolandosi litri di birra  ed idromele, mentre io ero seduta vicino al fuoco ad osservare le lingue di fuoco della pira che guizzavano alte nel cielo . In quell' istante  pensai che tutto quello per cui avevo combattuto era stato inutile, tutto quello che avevo distrutto ,tutta quella gente  che avevo ucciso non c'entrava niente con le mie disgrazie . Non era loro la colpa di ciò che mi era accaduto . E solo in quel momento fui conscia  di quanto le mie mani fossero lorde del sangue di povera gente innocente , che nella mia vendetta contro il mondo non avevano  nulla a che fare... Nulla . Come avevo potuto essere cosi cieca , mi chiesi. Ed ancora oggi me lo chiedo . Quella sera promisi a me stessa che avrei rimediato a tutto il male  che avevo causato; sarei tornata quella di un tempo . Ma purtroppo per compiere questo mio proposito , si sarebbe dovuto attendere ancora  tanto, troppo tempo.

Rimasi per qualche tempo su quel pianeta e, il giorno in cui sarei dovuta partire per tornare su Kellssundra , fu il giorno in cui persi definitamente la speranza di salvare la mia anima  . Stavamo per  metterci in viaggio , il grosso delle truppe si era già avviato avanti , solo io ero rimasta con pochi altri soldati indietro per sistemare  le ultime bisacce sul mio cavallo . Quando arrivo correndo verso di me un ragazzino - S..Siete voi  Kellsandra Devar ? - chiese ansimante  . Col capo gli feci segno di sì e il ragazzo mi consegno una pergamena e poi si defilò in tutta fretta . Sulla lettera vidi il sigillo della mia terra . Avevo paura e presagivo che le notizie contenute nella lettera, non sarebbero state affatto buone . Senza indugi ruppi il sigillo e lessi il suo contenuto . Ciò che vi era scritto  spazzò via l' ultimo barlume di bontà rimasto nel cuore , rendendolo arido e oscuro come le tenebre più nere . Mia figlia era morta .  Durante la mia assenza l' era salita improvvisamente la febbre e nel giro di una settimana , me l' aveva portata via . Alla fine delle lettera c'era un commento di  MeryBett .

 Non avrei mai immaginato, che sareste arrivata a questo punto . Quella povera creatura ha chiesto di voi ,ha pronunciato il vostro nome, fino al suo ultimo soffio di vita . Siete stata imperdonabile e non sperate di ricevere una buona accoglienza al vostro ritorno, perché tutti noi amavamo quel frugoletto, ch'era  una bambina deliziosa , nonostante la sua disgrazia . Voi non la meritavate !.

MerryBeth .

Mi sentivo a pezzi dopo quella notizia . Una volta tornata a casa, mi diressi direttamente da MerryBeth, mi feci accompagnare da lei per farmi vedere dove l' avessero posto il corpo di mia figlia, per il suo ultimo sonno. E per ironia della sorte, nel ultimo luogo dove sarei ritornata, ma cosi ovvio, per una donna pia e devota ,com'era la vecchia governante . Una semplice colona in pietra ,adornata di tanti fiori colorati e tre legnetti d' incenso accessi davanti a esse anneriti fin quasi alla metà . Era stata posta davanti alle scale del tempio del dio della montagna Ama. Avrei voluto dire alla mia serva, "veramente bello scherzo, MeryBeth" ma le dissi solo - Grazie- perché sapevo ,che non l' aveva fatto guidata da nessun sentimento di rivalsa o odio, ma unicamente verso l' amore che aveva avuto per lei. Forse anche più di me , che in quegli anni l' unica cosa a spronarmi e muovermi era stato unicamente l' odio . Resto con me per un pò prima di lasciarci sole io e  la mia bambina , per quel ultimo saluto. Una volta sola davanti a quella pietra liscia e fredda, avrei voluto dire tante di quelle parole, di scuse di perdono. Del mio fallimento di madre, del mio ruolo, dei miei doveri versi di lei ch'erano stati accantonati dimenticati, messi in secondo piano. Tuttavia l' unica cosa che riuscì a fare. fu piangere. Dopo essermi sfogata ,la salutai lasciando un lieve bacio su quella fredda roccia e inseguito non so ne anch'io il perché sali quei scalini che da più di dodici anni non avevo fatto. Centotrentasei scalini da scalare per arrivare in cima , Centro trentasei scalini a cui  ad ogni scalino un pensiero, un ricordo  che fluisce nella mia mente , ma uno più di tutti..  Quando il mio piede poggia sul ultimo scalino, catturo con un unica occhiata l' intero tempio, ormai in decadenza dopo anni di trascuratezza e senza indugi facendo forza con entrambe le braccia spalanco il vecchio portone, dove l' edera stava prendendo lentamente il suo dominio. E decisa attraverso il lungo corridoio in marmo con le anguste statue ai lati nelle loro cappelle scure ,mi scrutavano arcigne. Una volta arrivato infondo mi trovo davanti  una pala d' altare divisa in tre sezioni, raffigurate  tre donne dalle lunghe tonache bianche e i volti celati da spessi veli neri. Presi un lungo respiro per poi gridare - Perché me l' tolta? E non fate finta di non sentire, so che siete la dietro su fatevi vedere?-  E le donne dei quadri si mossero, sollevarono i loro veli e dove avrebbe dovuto esserci la loro faccia c'erano tre globi al cui loro interno si svolgeva un eterna  tempesta . E si udì una voce metallica rinfrangersi sulle mura - E stato il tuo peccato a portarti a questo . Tu nn avresti mai dovuto lasciare questo luogo. Tu eri promessa al dio, non ad un misero mortale- . Restai allibita . Avevo praticamente distrutto mezzo universo e passa, e cosa mi rispondono che la mia vera unica colpa era aver rifiutato il passare una vita intera ad ammuffire in un vecchio tempio decadente ,per un dio che neppure sia certa l' esista.   Una risata amara proruppe dalle mie labbra . - Ma stiamo scherzando. Voi mi avete punita, solo per questo . Mi avete tolto mia figlia, SOLO PER QUESTO!- buttando a terra  gli antichi incensieri . Le sfere non proferirono parola , ed un silenzio innaturale calo nel santa santorum.  Un tuono improvvisamente si riverso nel tempio e con essa una voce imponente - Nessuno di noi, si è intromesso nella tua misera vita Kellssandra . Sei stata tu con le tue scelte a portarti a questo- per poi venire avvolta in una colona di luce e ritrovarmi ai piedi della scalinata ,di fronte alla tomba di mia figlia. Il messaggio era chiaro. Sarebbero passati secoli prima che io tornassi in quel luogo e questa volta da benvenuta, per un bene superiore. Per fino del loro. Ma in quel momento mi sentivo distrutta . La mia ultima colona si era spezzata. E allorquando tornai alla mia dimora liberai tutti i miei schiavi, dando loro un po' di denaro per sopravvivere per i primi tempi, fino a che non si fossero rifatti una vita lontano il più possibile da me . Non m' importava dove, bastava che se ne andassero da lì, lasciandomi sola con il mio dolore . Dopo averli mandati via , diedi fuoco alla casa , perché desideravo cosi cancellare la mia sofferenza , dimenticare i ricordi che mi tenevano legavano a quel luogo . Dopo aver incenerito anche l' ultimo frammento che  mi ricordava il mio tormento, andai al villaggio . Richiamai il mio esercito e ci  spostammo negli altri mondi dove assoldammo le creature più ambigue e temute : Licantropi ,Vampiri e Demoni . Creai il mio nuovo esercito e con esso portai strage distruzione in vari mondi. Dovunque mi chiamavano la morte nera , la mia furia era incontrollabile . Avevo deciso che quel mondo doveva perire , come stavo soccombendo  io dentro . Nessuno sopravviveva alla mia ira omicida , ciò non di meno qualcuno osservava le mie azoni . A mia insaputa e quel qualcuno non mi avrebbe lasciata impunita  a lungo .

Era un giorno d' inverno e io ed i miei uomini ci eravamo rifugiati in una locanda , per ripararci dal freddo e dalla neve. Ci sedemmo ai tavoli più vicini  al focolare per scaldarci ,allorché nella locanda entrarono tre uomini dai mantelli bianchi . I volti coperti dai cappucci dei loro mantelli, si accomodarono ad un tavolo poco distante dal nostro . Non so se ebbi solo io una strana impressione su quei strani individui eppure sembrava che guardassero proprio  verso di loro . Sentivo i loro sguardi su di me, e quando incrociai lo sguardo di uno di quei misteriosi viandanti , mi sembrò che  mi sorridesse. Inseguito fui certa di non essermi sbagliata, lo straniero parlo - Sai Kellssandra  , non è buona educazione fissare la gente  mentre sta mangiando - Io rimasi li imbambolata per qualche secondo poi gli risposi per le rime - Chi sei straniero? Come osi parlarmi in codesto modo, sapendo chi sono? Parla o fai tacere quell' insieme di pezzi non connessi fra loro che hai al posto della bocca ! - Lo straniero scoppiò in una sonora risata . Lui ed i suoi compagni si alzarono dal  loro tavolo, avvicinandosi al mio. Ma solo uno do loro ebbe la sfrontatezza di venire da me ...

Angolo autrice

Salve bella gente , come vi sembra il 2 cap del tempio dei ricordi? Fatte melo sapere nei commenti.  Attendo i tuoi  @Mi_piace_pensare  . come sempre

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