Capitolo 2
Ovviamente, appena uscita di casa, dopo aver messo nemmeno un piede dopo l'altro, sono riuscita a cadere. Peró per fortuna stavolta qualcuno mi ha presa in tempo. Non ho nemmeno visto in faccia chi era. Dovrebbe essere Harry, perché le braccia, che ancora mi tengono in equilibrio, a poca distanza dal pavimento , sono molto robuste e muscolose.
Cosí alzai lo sguardo da terra e mi ritrovai davanti un volto sconosciuto. Devo dire che questo ragazzo é molto carino: ha degli occhi stupendi, azzurri come il cielo, dei capelli biondi disordinati, ma che gli danno un aspetto da 'bravo ragazzo'.
Indossa una t-shirt con i colori della bandiera irlandese, che in me suscitó curiositá: forse era uno dei ragazzi che sono partiti insieme ai miei amici. Non ne avevo idea, comunque la maglietta era molto attillata e quindi si poteva notare quanto fosse in forma. I pantaloni invece erano dei comunissimi jeans. Del suo abbigliamento mi piacevano molto le scarpe: delle Nike bianche. Anche lui mi osservó e mi fece un sorriso meraviglioso, che a dire la veritá mi mise subito di buon umore, non so esattamente il motivo, ma mi sentivo al sicuro. Era strano da pensare la prima volta che vedi una persona, peró mi dava quell'impressione. Cercavo di rimettermi in piedi, perché ormai era da un paio di minuti che ci fissavamo. Lui mi aiutó ancora una volta e alla fine io iniziai a presentarmi:
-Ehm, ciao, io sono Jessica, grazie per l'aiuto... il tuo nome sarebbe?- Ero un pó imbarazzata, e nemmeno ce ne sarebbe il motivo! É lui che si trova davanti alla porta di casa mia.
-Oh, hai ragione, non mi sono ancora presentato. Io sono Niall Horan, piacere di conoscerti- Niall. É un nome molto strano, ma allo stesso tempo mi piace pronunciare quel nome cosí semplice.
-Piacere mio Niall, io sono Jessica Tomlinson- Detto questo mi strinse la mano per non farmi perdere di nuovo l'equilibrio, e ci decidemmo a uscire. Ci ritrovammo davanti Harry e Sofia che ci fissavano.
-Vedo che tu e Niall vi siete conosciuti...- Osservó Sofia con un sorrisetto sulle labbra. Misi fine io a quell' imbarazzo e mi ricordai che avevo dimenticato il telefono in camera mia.
-Scusatemi, ma io devo andare a prendere il mio cellulare- Lasciai la mano dello sconosciuto e mi voltai.
-Okay Jess, noi ti aspettiamo qui. Questa volta peró fa attenzione a dove metti i piedi. Non c'é sempre Niall a prenderti- Disse Harry con tono di rimprovero. Mi faceva ridere quando si comportava da 'fratello maggiore', era cosí buffo, dato che avevamo la stessa etá.
Chissá quanti anni ha Niall?
Mi sorpresi della mia curiositá, ma ripresi subito a salire le scale. Svoltai a destra: proprio infondo al corridoio c'era la mia stanza. Aprii la porta e velocemente presi il cellulare. Andai un attimo in bagno e mi guardai allo specchio. Avevo il bisogno di accertarmi di essere almeno con i capelli in ordine.
-Dai, su, sbrigati Jessy. Non abbiamo tutta la mattinata!-
-Eccomi, arrivo. Fatemi scendere le scale con calma, non mi va di ritrovarmi per terra, un' altra volta!- Risposi a Sofia con voce divertita. Amavo farli irritare.
-Sono arrivata sana e salva- Canticchiai mentre uscivo nel giardino davanti casa.
-Sono contento- Aggiunse Harry ridacchiando. Non so bene il perché, ma Sofia disse a disagio:
-Ehm, potremmo anche andare adesso? O dobbiamo rimanere imbalsamati, davanti alla porta, per sempre?- Lei spostó il peso da una gamba all'altra e sorrise, per non far apparire ció che avevo già intuito.
-Hai ragione Sofy, andiamo!- La chiamavo 'Sofy' solo quando la volevo calmare e addolcire un pó.
Mentre camminavamo senza una meta, proposi un'idea che a me apparve divertente:
-Ci dirigiamo verso il centro commerciale? Cosí io e Sofia possiamo parlare un pó, poi ci incontriamo all'uscita di quel negozio di abbigliamento fantastico!- Proposi io agli altri tre ragazzi.
-Perfetto, allora a dopo- Rispose Harry a nome di tutti. Ho notato che Niall non ha piú spiccicato parola da quando ci siamo presentati. Lo trovo un ragazzo davvero molto carino, ma se non parliamo nemmeno non so se potremmo diventare lo stesso amici. Ora peró voglio solo rilassarmi e chiacchierare anche con la mia migliore amica; ha tanto da raccontare. Una volta che i ragazzi si sono allontanati, io e Sofia cominciammo a parlare e io subito gli feci delle domande:
-Allora? Tu e Harry?- Mi rivolsi a lei con uno sguardo malizioso.
-Sí, io e Harry...lo so che sei anche un pó arrabbiata con noi perché, soprattutto io, non ti ho detto niente delle mie emozioni, ma ti giuro che io non sapevo nemmeno di provare queste sensazioni nei suoi confronti. Ma poi ero così nervosa quando stavamo su quella panchina: lui si é avvicinato e mi a dato quel bacio, che mi ha stravolto. Comunque passiamo a un altro discorso. Mi trovo ancora in imbarazzo a parlare di questo argomento!- Concluse lei con aria veramente nervosa e per niente tranquilla, ma potevo capire che diceva sul serio, perché descriveva questi momenti con aria incantata e un sorriso sulle labbra, che credo che gli sia venuto spontaneamente parlando di Harry.
Io non ero arrabbiata alla fin dei conti, anzi ero felice per loro, forse anche un pó invidiosa di Sofia che aveva trovato qualcuno che l'ami per la ragazza dolce che é! Se lo merita, e spero che questa relazione duri il piú a lungo possibile. Inconsciamente sul mio volto si accese un sorriso per i miei pensieri, e la mia amica se ne accorse, tanto che disse:
-Bhé?! A cosa, o meglio a chi, pensi? A Niall forse? O visto che vi tenevate per mano quando siete usciti...- Insinuó lei.
-Cosa? Oh no... veramente lui mi ha preso per mano solo per tenermi in equilibrio. Hai visto come sono sbadata! - Risposi dicendo la veritá.
-Certo...come no! Amica mia, si vede che ancora non capisci che io ho sempre ragione! Almeno in questo! Vi siete guardati per un'eternitá-
-Ma era solo perché ero confusa e non capivo chi fosse.- Mi giustificai.
-Resta il fatto che entrambi vi guardavate in un modo molto intenso. Quasi come se uno sguardo potesse dire piú delle parole.- Se ne stava ferma, in un negozio pieno di persone che andavano da una parte all'altra per i fatti loro, con quell'aria da sapientina, che a me dava l'impressione solo di essere ridicola.
Non voglio che nessuno mi metta in testa cose improbabili. Non dopo quello che mi é capitato. La prima volta, se ti fa soffrire qualcuno é colpa sua, la seconda é invece tua. Perché per esserci una 'seconda volta', tu lo devi aver perdonato. E una persona che ti fa stare male non se lo merita.
-Okay, pensala come ti pare. Comunque finché non ci conosciamo meglio, non capisco come tu possa dirlo. Non siamo mica amici come io e Harry, non puoi giudicare. - La ripresi con aria di scherno, cercando di trattenere la mia solita aciditá.
Tornando al nostro discorso, mi soffermai su una mia riflessione: io non avevo mai creduto molto nelle amicizie speciali tra maschi e femmine, perché si sa che alla fine ci si innamora l'uno dell'altro. A me peró non é successo, cioé si, ma questo amore non é stato ricambiato. Quindi ho solo le idee confuse su questo argomento.
-Va bene, fai come ti pare.- Mi rispose co aria di finta stanchezza. - Adesso peró concentriamoci sullo shopping. É da tanto che non ti consiglio in fatto di moda!-
-Mi sei mancata molto, sappilo!- Sorrisi, ricordandomi tutti gli episodi delle nostre 'avventure' in questo anno.
NIALL'S POV.
Io e Harry stavamo camminando per i corridoi del gigante negozio. Penso che avrei potuto perdermi lá dentro. Mi sentivo spaesato in quel mondo cosí diverso dall'Irlanda. L'Italia é come ti aspetti che fosse: uno splendido paese. Il mio Paese invece era distante, e mi manca. Sono uno spirito patriottico e, poi, come non mi potrebbero non mancare i miei genitori?
Tornai con i piedi per terra quando andai a sbattere contro la schiena del riccio. Lui si giró e mi domandó con aria interrogativa:
-Ehi amico, tutto apposto?- Doveva aver notato che ero soprapensiero.
-Sí, certo- Dissi secco. Tornai subito alle mie riflessioni, quando nella mia mente mi ricordai della ragazza con cui mi ero scontrato. Sorrisi involontariamente. Era abbastanza sbadata e a me faceva tenerezza. Era inoltre molto bella, con un corpo perfetto e due iridi color nocciola. Sono semplici, ma hanno un luccichio particolare che mi ha destabilizzato per alcuni secondi.
-Tu e Jessica siete amici?- Quella domanda mi era venuta cosí, di punto in bianco e la dissi prima ancora di averci pensato. Non potevo trattenere la curiositá, quella ragazza mi interessa.
-Sí, molto. Lei é la mia migliore amica. Siamo inseparabili. Le voglio molto bene e ci tengo a lei, perché?- Sapevo che le era molto a cuore, l'ho notato da come si preoccupa.
-No, cosí. Sai sono molto impiccione.- Risposi un pó in difficoltá, grattandomi il collo.
-Okay. Ora che ne dici di andare lí davanti, per vedere se le ragazze hanno finito di fare shopping?- Mi propose Harry, indicandomi l'entrata del negozio dove avevano detto di starle ad aspettare.
-Perfetto, mi sono un pó stancato di girare a vuoto!- Sul serio mi ero stufato, mi domando come fanno le ragazze a divertirsi cosí.
JESSY'S POV.
-Ah, eccoli. Stanno arrivando!- In confronto alle altre volte in cui abbiamo fatto shopping, stavolta ci abbiamo messo molto poco. Peró mi sono comprata un vestitino davvero bello: é bianco, con una cintura verde aqua; una scollatura a cuore e delle bratelline trasparenti, che lo rendevano molto sexy, ma elegante allo stesso tempo. Era ottimo per occasioni speciali.
-Pensavamo che dovevamo aspettarvi per non so quanto altro tempo!- Disse Niall in tono sarcastico, cominciando a ridere. La sua risata mi travolse, che suono adorabile.
-Harry perché non andiamo in quel negozio che mi piace tanto? Jess, tu e Niall potete aspettarci alla caffetteria, qua all'angolo. Potete anche andare a fare una passeggiata, noi ci metteremo un bel pó..." Sofia e la sua testardaggine. Anche se alla fine non mi dispiaceva passare un pó di tempo con il biondino.
-Ehm...okay, naturalmente se anche a te va bene, Niall- Fottuti 'ehm'. Mi sentivo in imbarazzo.
Non sono stata in grado di decifrare la sua espressione, speravo davvero che lui volesse conoscermi. Alla fine rispose solo con un cenno della testa.
Lo presi per una mano e lo portai davanti alla caffetteria. Lui preso alla sprovvista, non fece resistenza. Ci sedemmo e aspettammo il cameriere. Il primo che inizió il discorso fu lui:
-Allora Jessica, abiti da sempre qua a Roma?- Mi sorrise. Ero incantata a guardarlo che non feci caso nemmemo che fosse arrivato il cameriere. Dovevo sembrare un'ebete.
-Prendiamo due cappuccini- Rispose lui anche per me, dato che ero ipnotizzata.
-Tutto bene?- Mi domandó.
-Oh, sí certo. Scusa. Comunque mi puoi chiamare Jess, ormai siamo amici, no?- Risi, ero a disagio per la figura imbarazzante. Quindi per sorvolarla risposi alla sua domanda.
-Sí, da sempre. Almeno da quanto ne ho memoria. E tu invece da dove vieni? Non so proprio niente di te.-
-Io vengo dall'Irlanda, ho incontrato i tuoi due migliori amici e siccome mi sarei trasferito qua a Roma tra poco, gli ho chiesto se potevo partire con loro. Hanno accettato ed eccomi qui, i miei genitori invece si trasferiranno qui al piú presto. Devo solo trovarmi una sistemazione- Mi riferí molte informazioni. Prima che, peró, possa fermare le mie parole, la proposta uscì da sé:
-Potresti stare da me. Mio fratello Luois si trova all'Universitá, quindi c'é la sua stanza. Devo solo domandare a mia madre e mio padre se sono d'accordo. Ovviamente se ti va...-
-Certo che mi va. Cioé grazie. Spero solo di non creare troppo disturbo!-
- Oh no, non ti preoccupare!- Lo tranquillizzai con un sorriso. Io invece mi chiedevo mentalmente da dove mi fosse venuta questa brillante idea. Ora chi lo dice ai miei?
Finimmo il cappuccino e ci alzammo. Niall pagó anche per me, era davvero dolce. Solo che non volevo pagasse lui la mia parte, quindi ero anche irritata.
-Ora ti porto in un posto fantastico!- Glielo dissi con un tale entusiasmo che lui non fece a meno di ricambiare il sorriso e io mi riincantai a guardarlo. Mi fece un cenno con la mano per svegliarmi dal mio stato di trance e aggiunse:
-Perché ti blocchi sempre a fissarmi? Lo so che sono molto bello, ma cosí mi consumi!- Scoppiai a ridere, anche per cercare di nascondere l'imbarazzo.
-Non ridere! Sono serio!- Disse scoppiando a ridere insieme a me. Il suono delle nostre risate era unico. Ammetto che stavo proprio bene insieme al biondino.
-Okay, ora mi fermo. Adesso peró andiamo!- Gli ordinai, tornando seria.
Lo trascinai anche stavolta, fino al Parco delle Speranze. Il cancello d'entrata era aperto per fortuna e cosí entrammo. Senza esitazioni andai sotto la quercia gigante, dove venivo solo con Harry. Ci sedemmo sull'erba verde fresca e io chiusi gli occhi per ascoltare il vento su di me, che non mi faceva piú pensare a niente.
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