Devo dire che sta cosa mi sta piacendo non so perché aahahah. E' come ritornare indietro nel tempo, a ormai un anno fa. Ecco, censurare le scene mi piace meno ma dettagli ahah.

Comunque devo ammettere che un po' hanno avuto ragione ad eliminarmi la storia, insomma in alcune parti ho esagerato ahahah. 

Mi ritrovai così in piedi, appoggiato al muro del corridoio, a baciare il mio preside, incapace di reagire.

Picchiettava la lingua sulle mie labbra chiedendo l'accesso, che gli concessi. Non ero gay, ma non mi dispiaceva farmi baciare da lui. Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, erano tutte sensazioni nuove quelle che mi faceva provare, mai nessuna ragazza con cui ero stato mi aveva fatto sentire nel modo in cui mi stava facendo sentire lui in quel momento. Il bacio stava diventando troppo spinto e passionale, così Sascha decise di staccarsi.

Nel momento in cui le nostre labbra si staccarono, io abbassai immediatamente lo sguardo, arrossendo. Mi vergognavo da morire. Insomma, che cosa stavo facendo? Perché avevo dato il permesso a Sascha di baciarmi? Ma soprattutto, perché lui si era staccato? Forse non gli era piaciuto il bacio? La mia mente fu invasa da una miriade di domande simili, ero in stato confusionale e non riuscivo più a capire nulla. Il signor preside mi afferrò il volto, obbligandomi a guardarlo. Rimase a guardarmi per una frazione di tempo che ritenni interminabile, esaminando e studiando il mio volto nei minimi particolari.

- seguimi – sussurrò poi, allontanandosi da me e percorrendo a passo svelto il corridoio della scuola. Era una persona molto sicura di se, si vedeva da come camminava e da come ehm...agiva. Ogni tanto si voltava a guardarmi come per accertarsi che io lo stessi ancora seguendo. Io lo seguivo a capo chino, sapevo che cosa mi sarebbe aspettato di lì a poco. Quando raggiungemmo la Presidenza, Sascha aprì la porta e mi fece entrare, per poi chiuderla a chiave solo dopo essere entrato. Mi fece accomodare sulla comoda poltrona posta davanti alla sua cattedra per poi sedersi davanti a me a mani giunte. Era ritornato il preside antipatico e severo che avevo conosciuto in quelle prime settimane di scuola.

- allora Lepri...ho visto le tue pagelle degli altri anni, e devo dire che prima eri uno studente modello, avevi il massimo dei voti o quasi in tutte le materie. Però da quando hai iniziato a frequentare la mia scuola sei andato sempre peggio fino a trasformarti nello studente peggiore della tua classe... - io corrugai la fronte.

- n-non capisco dove vuole arrivare signore... - Sascha sorrise.

- beh, francamente mi dispiace vedere questo tuo peggioramento così radicale. Può essere stato lo shock dovuto al cambiamento netto di vita che hai dovuto affrontare, ma io sono una persona che vede oltre alle cose e cerca di migliorarle al più presto. - sospirai. Iniziavo a stufarmi di quei discorsi a vanvera. Mi aveva appena baciato, e come se niente fosse ha iniziato a parlare del mio rendimento scolastico. Sascha si alzò, e io mi sistemai meglio sulla sedia, impaurito.

- ti sto dicendo che se questa tua perdita di interesse riguardo allo studio ti porterà alla bocciatura, io potrò rimediare a ciò, anche se tu mi dovrai dare qualcosa in cambio... - detto questo, si diresse dalla finestra e chiuse le imposte, ritornando poi sui suoi passi e avvicinandosi pericolosamente a me.

A questo punto c'era la scena del...ehm...vabbe avete capito ahaha.

Dopo essersi riabbottonato i pantaloni, io feci per alzarmi in modo da uscire da quella dannata stanza ma lui mi trattenne

- non farne parola con nessuno o ne pagherai le conseguenze. Come posso aiutarti, posso anche distruggerti, ricorda – mi intimò lui. A quelle parole annuii e uscii dalla stanza goffamente.