4. Prime confidenze
Louis aveva fatto le condoglianze a Caio e ora si trovava seduto su una panchina del giardino della villa accanto a Cornelia.
" Avrei voluto incontrare anche Persia, la moglie di Publio...." disse Louis soprappensiero.
" Ma come, non sai?" esclamò Cornelia " Publio ha divorziato pochi mesi fa, dopo vent'anni di matrimonio! Si è preso una moglie senza un soldo che...beh, non voglio dirti niente, la vedrai da solo. Sappi però che ogni mattina si lava il viso nel latte fresco e passa un'ora buona a farsi pettinare.
Si chiama Ennia!"
" Spero che il nome non sia un programma e non somigli alla figlia del senatore Paolino, che si chiamava come lei...te la ricordi? Cambiava marito ogni anno..."
" Guarda, non voglio malignare, comunque la cosa non mi riguarda, ho solo bisogno della dote per sposarmi!"
" Il tuo terzo marito?" ridacchiò Louis.
" E vorrei che fosse l'ultimo! Mezio l'ho sposato per dimenticare te, Balbo per volontà di mio padre e ora desidero Sempronio Prisco, ma questo matrimonio è per mia volontà poiché lo amo " disse seria Cornelia.
" Noi ci siamo divertiti " intervenne Louis " ma entrambi sapevamo che non era nulla di serio "
" Lo so, lo so...e di te che mi dici? Quando ti sposerai? Hai trent'anni ormai e sarebbe davvero ora..."
Louis attese un istante prima di rispondere e poi lo fece nel solito modo.
" Quando troverò la donna giusta mi sposerò, non temere!"
Cornelia scosse la testa e aggiunse, cambiando discorso:
" Mio padre è orgoglioso della sua casa e del suo commercio di pesce, ma è anziano e gli affari erano ormai passati nelle mani di Publio, adesso, chissà...."
Louis annuì serio e rimase in silenzio guardando verso il lago, dove si vedevano luccicare le peschiere.
Erano sei e dimostravano che Caio continuava senza vergogna a occuparsi della florida attività a cui doveva la sua fortuna.
Sapeva che Marco, il secondogenito del padrone di casa, allevava uccelli esotici e che la stessa Cornelia coltivava per hobby erbe aromatiche che poi utilizzava per fare profumi.
Era una famiglia ricca, ma ogni suo componente si adoperava sempre per aumentarne i guadagni.
Cornelia e Louis parlarono ancora per un po', poi si diressero a cena.
Il pasto fu servito in un insolito silenzio, ma il pensiero del senatore era rivolto a Harry, da sempre abituato a mangiare con lui e ora costretto a farlo con la servitù.
Di nascosto prese due dolcetti ai datteri e li nascose fra le pieghe della tunica.
Non vedeva l'ora di vedere le adorabili fossette che spuntavano sulle guance di Harry quando sorrideva.
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