25. Ancora morte
Louis si precipitò fuori dalla porta della stanza insieme ad Harry e subito i due vennero colpiti dall'atmosfera di agitazione che si respirava nella villa.
" Mi sono svegliata e ho visto il giaciglio disfatto! Di Caio non c'è traccia!" gemette Giuliana.
" Lo troveremo, non preoccuparti!" cercò di tranquillizzarla Louis.
Intanto Demostene il piscicoltore sopraggiungeva dal giardino urlando: " Non è lì, non è lì!"
Tra il via vai concitato dei servi, Cornelia si tormentava le trecce disfatte, mormorando:
" La collera degli dei ha colpito la nostra famiglia..."
In quel momento Silvano uscì dal tablinio sconvolto.
" Il padrone è in biblioteca " annunciò livido " morto..."
Mentre Louis si precipitava dietro il ragazzo, Cornelia barcollò e svenne, subito soccorsa da alcune schiave.
La porta della sala di lettura era spalancata e la brezza notturna muoveva i fogli sparsi sul tavolo.
Nello scaffale i volumi sporgevano in disordine, come se qualcuno vi avesse frugato in tutta fretta.
Giuliana, cerea, stava immobile vicino al tavolo...ai suoi piedi tra un ammasso di rotoli, con le braccia e le gambe innaturalmente piegate, giaceva il corpo di Caio, con la testa sfondata da un pesante fermacarte di giada.
Il senatore fissò sgomento il soprammobile insanguinato, decorato da antichissimi geroglifici consunti: il dio egizio dalle ali iridescenti, lo scarabeo divino dei faraoni.
Pesci, uccelli, insetti...
" La profezia!" esclamò Giuliana incapace di contenersi " Caio ha cercato di afferrare alcuni rotoli e si è tirato il fermacarte addosso!"
" No, la profezia non c'entra " intervenne serio Louis " Caio è stato ucciso. Se tuo marito si fosse sporto verso lo scaffale e si fosse tirato addosso il fermacarte, sarebbe caduta anche la colomba di vetro soffiato che si trovava accanto ad esso.
Sono stato qui diverse volte e ho ben presente come erano disposti i soprammobili..."
Tra tutti i presenti calò il silenzio e Louis aggiunse:
" Qui l'assassino ha commesso il suo primo errore!"
" Io so chi è stato!" urlò una voce maschile.
Il senatore si voltò e si trovò di fronte Fabio con gli occhi spiritati e lo sguardo allucinato.
" È stato Proculo, quel bastardo di uno schiavo! L'ho visto io mentre camminava, sotto la pioggia, coperto da un mantello di lana, davanti alla biblioteca "
" E come sai che era lui? L'hai visto?" chiese Louis scettico.
" Era gobbo e qui solo Proculo è gobbo e curvo...."
Il senatore scosse la testa e si parò davanti a Fabio con sguardo irato.
" Sei solo uno spocchioso nobile che si crede superiore agli altri e che è sempre pronto ad accusare i più deboli! La persona che hai visto passare ricurva vicino alla biblioteca ero io! Camminavo stando chinato perché dovevo badare al mio cagnolino e non volevo si perdesse.
L'avevo portato fuori a fare la pipì!"
Fabio impallidì per la rabbia, si voltò ed uscì e Louis non riuscì a trattenere un sorriso di trionfo.
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