La bandana di Konoha
« State tutti bene? » Chiesi mentre mi precipitai aiutando Gaara ad alzarsi per poi portarli dove giaceva Itachi.
«Shina, adesso posso dartela. » Esclamò Gaara allungando la mano verso di me e mostrando una bandana blu con la foglia di Konoha.
« È tua. Mia madre la regalò a mio padre affinché lo proteggesse ed è stata al suo braccio finché non me la donò in punto di morte. » Affermai facendo piegare la sua mano intorno al coprifronte. «Allora sarebbe giusto che l'avesse tuo fratello.» Esclamò Gaara mentre io gli sorrisi un po' imbarazzata. « Chiudi gli occhi. » Quando Gaara lo fece gli misi la bandana al braccio e lo guardai.
« Tienila sempre con te, ti proteggerà. E poi, in questo momento la bandana che mio fratello indossa è quella di papà. » Esclamai mentre mi voltai a guardare i genins di Konoha. Abbracciai Naruto che nel mentre si era ripreso e si era messo in piedi.
« Mi dispiace. Spero che il Terzo Hokage e che Kakashi e Jiraiya siano stati sempre al tuo fianco. » Esclamai quasi in lacrime mentre Naruto mi abbracciò in lacrime. « Tu... tu...»
«Sono tua sorella.» Ben presto ci mettemmo in marcia, arrivare all'isola degli Uzumaki era il nostro obbiettivo. Quando arrivammo lungo la costa di Doushin salpammo verso l'isola del clan Uzumaki.
« Itachi il tuo Mangyeko Sharingan devi combinarlo al mio. Insieme abbatteremo la barriera degli Uchiha.» Esclamai mentre lui attivò il suo genjutsu ed io lo aiutai a squarciare la barriera. Gaara iniziò poi a seguire la mia indicazioni per virare il convoglio fra i turbini dell'isola.
Sulla spiaggia vi era una donna dai capelli neri che si alzò come attirata dalla nostra presenza. « MIKOTO! »
Urlai correndo in braccio alla donna dagli occhi eterocromati, in seguito al nostro scambio. « Mamma » esclamò Sasuke correndogli incontro.
«Naruto, lui è Zio Elias. È il fratello di nostra madre attualmente capo del clan. » Esclamai presentandoli. L'uomo ci condusse nella camera centrale del clan, nel quale vi era sigillato un jutsu simile a quello del
Clan Yamanaka. Il cristallo iniziò a brillare ed iniziammo a comporre con le mani i simboli di quel jutsu di cui effettivamente avevo solo sentito parlare. Dal jutsu devono passare un paio di ore, solo a mezzanotte la sala avrebbe mostrato i ricordi insiti nel cristallo. « Immagino che voi siate forze portanti come vostra madre.»
«Si, io ho come lei entrambi i cercoteri e Naruto ha metà Kurama in sé.» Affermai mentre mio zio chiese se potesse parlare con Naruto ed io accettai. « Gaara, ti va di fare due passi?» Chiesi mentre lui annui soltanto. Lentamente iniziammo a camminare lungo la costa
« Come ti senti? » Chiese Gaara mentre io sorrisi.
«Sono felice di aver conosciuto mio fratello. Ma soprattutto sono felice di essere qui.» Affermai arrossendo mentre Gaara sorrise.
«Shina, è da tempo che volevo dirti una cosa. » Esclamò fermandosi ed io lo guardai diritto negli occhi.
« Quando ci siamo conosciuti io ero solo, non sapevo cosa significasse avere un amico o essere amati. Poi ho incontrato te e qualcosa ha iniziato a muoversi, ma quando mi hai protetto...quando ti ho visto a terra... ero terrorizzato, spaventato dall'idea di perderti. Ho sempre pensato a te, sempre. Quando ti sei svegliata credevo fosse un miracolo, ho tentato di prendere coraggio e oggi quando mi hai donato questa bandana ho capito che forse anche tu provi la stessa sensazione. » Parlò lui piano le varie pause e i suoi occhi costantemente fissi nei miei mi mandarono completamente in subbuglio. In quel momento Kushina il demone dedacoda che aveva dato il nome a mia madre e Kurama non esistevano più in quel momento eravamo io e lui su una spiaggia dorata. Il sole si accingeva lentamente a scomparire oltre l'orizzonte ed io presi il coraggio a due mani, mi avvicinai a lui e lo baciai. Sentivo le mie guance andare completamente a fuoco, il mio cuore galoppava veloce e la mia mente si svuotò di ogni pensiero. Gaara mi fissò completamente panoazzo ed io feci altrettanto. « Ti amo.» Fu strano.
Nello stesso istante pronunciammo le stesse parole col sorriso sulle labbra. La mia mente non poté fare a meno di riportarmi al giorno in cui afferrai la palla cadutagli da mano e gli chiesi di giocare. Quel giorno mi innamorai di lui e del suo sorriso, la sua risata mi piaceva tanto. Inizialmente pensavo che fosse lo stesso sentimento che avrei provato nel crescere con Naruto ma il giorno in cui Alba colpì Gaara alle spalle, realizzai che non sarei riuscita a vivere senza di lui. Per questo, nonostante la sua sabbia avrebbe sicuramente provato a proteggerlo, gli feci da scudo col mio corpo. « Forse dovremmo andare ».
Esclamò Gaara mentre io sorrisi.
« Perché non ci godiamo questo bel tramonto? » Chiesi sentendomi mentre Gaara mi imitò ed io appoggiai la mia spalla sulla sua.
L'indomani saremmo tornati a Konoha con il clan Uchiha, ed io in merito a ciò avevo già deciso. Sapevo perfettamente che non potevo recuperare e fare parte dell'infanzia di Naruto ma da adesso mi avrebbe trovato sempre affianco a sé, bastava una sola parola ed io sarei corsa da lui. Per fare ciò bastava semplicemente che avesse un kunai di nostro padre. « Resterò a Suna, ma tu questo lo sapevi già vero?» esclamai mentre lui sorrise. «Si, lo so. Comunque alla fine ho deciso. Accetterò l'incarico di Kazekage, farò di tutto per proteggere il nostro villaggio . » esclamò Gaara mentre io intrecciai la mia mano alla sua.
«Sarò al tuo fianco, qualsiasi cosa accada.» Affermai determinata più che mai.
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