Incontro
I giorni si susseguirono velocemente fra le visite continue di Kankuro e Temari, ma del loro fratellino nemmeno l'ombra. La missione affibbiatagli doveva essere molto ardua per tenerlo occupato così a lungo. Mi era stato detto che fosse lo shinobi più forte del villaggio ma ero in pensiero. Mi sentivo stranamente irrequieta nel saperlo non so dove. Guardai l'orologio l'orario delle visite sarebbe iniziato fra due ore, ed io non sapevo esattamente cosa fare per occupare il tempo. Guardai fuori dalla finestra e notando come fosse una bella giornata mi misi le ciabatte per poter uscire in cortile. Salutai la giovane apprendista Mei, una kunoichi che stava studiando per diventare una grande ninja medica sotto la guida della buon vecchia Chiyo.
« Mei…e quel libro? »
Chiesi incuriosita mentre notai che non indossava il camice.
« Ho finito poco fa, ora dovrei leggere il trattato sui veleni. » esclamò mentre un frastuono ci fece voltare verso la fine del corridoio. « Vado a vedere che succede, mi aspetti al solito posto? » chiese Mei mentre io annuì soltanto era stata una scoperta anche per me ma evidentemente avevo studiato con una ninja guaritrice ed ero stata in grado di aiutarla molto. Mi sedetti sotto la panchina aspettando che arrivasse la mia nuova amica.
« Shina, so che l'orario di visita è ancora distante ma data la situazione abbiamo dovuto fare un'eccezione e permettere a questi shinobi di poter stare con te. » Esclamò indicando i due ninja che si stavano avvicinando.
La prima era una giovane ragazza castana sui forse quindici anni a giudicare dalla statura minuta, i suoi occhi neri come la pece erano puntati sul giovane vestito di rosso, sulla tempia spiccava il kanji della parola amore. Lo guardai attentamente mentre vari flash si susseguirono rapidi nella mia testa che cominciò a girare vorticosamente al punto che non riuscii più a stare in piedi. Gaara mi afferrò al volo e l'ultima cosa che vidi fu il suo volto preoccupato.
Flashback
Avevo camminato senza sosta per giorni fra le intemperie e le tempeste del deserto senza né cibo né acqua. Ero stremata, mi reggevo a malapena in piedi ma nonostante tutto non potevo assolutamente cedere.
Quando uscii dal deserto mi ritrovai dinanzi a una gola, dove caddi a terra senza riuscire a rialzarmi. Mi sveglia in seguito in ospedale, con al mio fianco uno dei due ninja che mi aveva salvato la vita. I capelli biondi e l'amorevole sguardo preoccupato mi ricordarono mio padre e ciò mi procurò una fitta al cuore. « Cosa ti è successo? » Chiese l'uomo gentilmente mentre io scossi il capo, non potevo dirglielo perciò lo convinsi di essere ancora sotto shock e lo convinsi a farmi parlare col capo villaggio. Sospirai quando appresi la sua assenza, avevo bisogno di lui ma evidentemente avrei dovuto aspettare ancora. L'uomo non appena mi dimisero mi fece fare il giro del villaggio della Sabbia, visitando ogni singolo luogo per poi fermarci davanti ad una scena che mi straziò.
I bambini erano scappati via spaventati ma il piccolo, dai capelli rossi proprio come i miei, aveva solo recuperato la palla. «Se resterai qui dovrai stargli alla larga. Seguimi. » Fui trascinata via con la forza ma per tutto il giorno ripensai al ragazzo. Quando fui portata dal Kazekage nonostante gli avvisi di non disturbarlo e di restare in attesa che si liberasse, bussai insistentemente alla sua porta. Ricordo che un seccato "Avanti" mi accolse e fu divertente la faccia del Kazekage nello scoprire di aver sbagliato ipotesi.
« Mi dispiace, ho origliato la vostra conversazione. Comprendo il motivo delle sue scelte, come Kazekage il villaggio viene prima di tutto, ma io l'ho interrotta perché credo di potervi aiutare.» Esclamai con le lacrime agli occhi mentre riuscii ad attirare l'attenzione dei due uomini.
Flashback
Mi risvegliai di scatto nella mia camera ritrovandomi da sola con la ragazza di prima che mi guardava con fare apprensivo. « Gaara è dovuto tornare a fare rapporto, sono venuti a prenderlo direttamente qui e per convincerlo ad andare ce n'è voluto. » esclamò la giovane mentre sorrisi, era strano che qualcuno si rivolgesse a Gaara col suo nome oltre ai suoi affetti.
« Posso immaginare, scusami per avervi fatto preoccupare. Ad ogni modo il mio nome è Shina.»
Risposi mentre la ragazza sorrise presentandosi.
« Matsuri, non temi di restare vicino a Gaara? »
Trovai alla fine il coraggio di chiederle mentre lei mi guardò stranita, quasi come se avessi appena detto qualcosa che la turbasse e quando provo ad articolare un discorso la fermai. Avevo già avuto la mia risposta.
« Grazie per essergli stata accanto. Scusami, non riesco ancora a controllare la mia abilità innata, mi dispiace aver letto nel tuo cuore. » esclamai chiarendo la situazione. Avevo acquistato parte dei miei ricordi e ormai era questione di tempo prima che recuperassi ogni momento trascorso. « Prego. Tu sei la sua fidanzata?» chiese mentre io arrossì di colpo.
« Non lo so, non credo che lui ricambi ciò che provo io. E poi non vorrai farmi credere che a te non piace»
Esclamai facendola arrossire e trovando la mia risposta.
« È carino ma non è il mio tipo.» Esclamò dunque la giovane ragazza mentre io la guardai. « Mi piace Kankuro in verità, è un tipo misterioso quasi quanto Gaara ma stando con lui mi sono resa conto di vederlo come un fratello ecco. » Ammise ella mentre io la guardai curiosamente e lei mi sorrise ripescando dallo zainetto che aveva abbandonato sul tavolino una marionetta piccina. « Questa me la regalò lui ed io la custodisco come il ricordo più prezioso che ho…»
Affermò ponendola nello zaino mentre io sorrisi. Mi alzai dal letto sospirando, ero stufa di rimanere rintanata in quella stanza.
« Dimmi come mai Gaara è cambiato? » Chiesi mentre ella sorrise contenta.
« È solo merito di uno shinobi di Konoha, Uzumaki Naruto ci credi quel ninja..» Non riuscivo ad ascoltare Matsuri, altri flash mi tornarono alla mente ma non erano per niente chiari mi portai una mano alla testa cercando di concentrarmi sui flash per captare più informazioni possibili. « Shina! » Esclamò la ragazza in panico mentre io tentai di tranquillizzarla.
« Ormai ho quasi recuperato tutti i miei ricordi. »
Esclamai sollevata mentre lei mi sorrise allegramente.
« Avanti! » risposi quando qualcuno bussò alla porta.
« Gaara! » Esclamai alzandomi per abbracciarlo. Lo ammisi, mi era veramente mancato. Ero riuscita a ricordare ogni dettaglio di lui grazie ai racconti di Temari e Kankuro, ricordavo bene la sua sofferenza e per questo mi dispiaceva averlo lasciato solo.
« Perdonami. È solo colpa mia. » Affermo lui ricambiando l'abbraccio ed io iniziai ad accarezzare dolcemente i suoi capelli.
« Non è vero. Lo sai. »
Affermai sciogliendo il tenero abbraccio per poi farlo sedere accanto a Matsuri. I due iniziarono a raccontarmi i dettagli della loro missione e le cose più buffe e divertenti che gli fossero capitate.
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