Il Risveglio
Lentamente aprii gli occhi ritrovandomi a sbattere più volte le palpebre nel tentativo di abituarmi alla luce che filtrava dalle tapparelle. Tentai faticosamente di mettermi seduta e mi portai una mano alla testa che mi doleva. Cercai di ricordare dove fossi e perché fossi finita in quel luogo ma una dolorosa fitta me lo impedì, sospirai guardandomi intorno per ricavare le informazioni che volevo. Dall'odore asettico e dalle pareti di roccia avevo intuito che fossi nella camera dell'ospedale di Sunagakure, quello che non capivo era come ci fossi finita in quel luogo. La porta si aprì con un cigolio rivelando la figura di una giovane ninja bionda con i capelli legati in due code laterali. Indossava un kimono nero legato in vita da una fascia rossa che teneva allo stesso tempo legata un'arma alla sua schiena. Ella si voltò parlottando con qualcuno per poi richiudere la porta dietro di sé e mi si avvicinò.
« Finalmente ti sei svegliata! »
Esclamò la ragazza allegra mentre io mi morsi un labbro nervosamente, mi era familiare ma non riuscivo a ricordare chi fosse anche se probabilmente doveva essere una mia conoscente.
« Come ti chiami? Sei stata tu a portarmi qui?»
Chiesi mentre la ragazza indietreggiò lentamente.
« Sono Temari non mi riconosci? »
Esclamò lei mentre la porta si aprì lentamente facendo entrare un giovane ninja calvo con un camice bianco accompagnato da un ragazzo con delle strane pitture facciali. Il medico fece accomodare i due fuori dalla stanza iniziando a visitarmi e vidi un sollievo nel notare che stessi bene. « Lei sa come sono finita qui? »
Chiesi sperando di trovare delle risposte mentre il medico mi guardò basito e poi sospirò.
« Sei finita in coma a seguito di un trauma cranico.»
Esclamò il medico mentre io lo osservai stralunata per quella inaspettata rivelazione. Coma? Mi portai una mano alla testa mentre una frase risuonò nella mia mente. Era una frase disperata, mi implorava di non lasciarlo. Tentai di ricollegare quella voce calda ad un viso ma una fitta potente mi fece desistere.
«Non devi sforzarti, sei ancora debole. È normale che tu sia confusa, hai dormito per tre lunghi anni…»
Esclamò prendendo poi uno sgabello e sedendosi al mio fianco iniziando a scribacchiare qualcosa.
« Io ti farò delle domande e tu dovrai rispondere, come avrai notato tentare di ricordare ti farà solo un danno quindi non provarci, intesi? » esclamò il medico ed io annuii soltanto, volevo evitare che il mal di testa peggiorasse.
« Come ti chiami? »
Chiese allora il dottore mentre io scossi il capo.
« Sai dirmi chi sono i tuoi genitori? »
Scossi nuovamente il capo non riuscendo a ricordare.
« Sai dirmi quando fa 8x8?»
«64» Esclamai e il dottore fece un sospiro sollevato
« Dimmi riesci a ricordare qualcosa? Un nome, un volto o anche un luogo che ti è venuto alla mente. »
Rimasi a pensare qualche minuto alla risposta, cosa che probabilmente sconfortò il dottore tanto da spingerlo ad alzarsi e riporre al suo posto il proprio sgabello
« Gaara.» Risposi mentre il dottore annuì ed uscì fuori lasciandomi completamente sola. La porta si aprì rivelando il ninja ammantato di nero che si sedette al mio fianco ed io lo guardai soltanto.
« Non so se ti ricordi di me ma sono Kankuro, mia sorella sta parlando ancora col dottore credo ci vorrà un bel po'. » Affermò il ninja mentre io risi alla faccia che fece. «Voi siete i fratelli maggiori di Gaara, giusto?» chiesi tentando di capire quale fosse il legame fra i due e quel nome che mi era tornato alla mente quando Temari si è presentata prima. Notai il ninja sorridere quindi dovevo aver indovinato, loro erano i suoi fratelli maggiori. « E dove è ? » Chiesi curiosamente mentre lui rise divertito dalla situazione. « Non ha potuto rifiutare la missione affidatagli dal consiglio. » Mi accigliai e ciò fece comprendere al ragazzo di aver parlato troppo in quanto di morse un labbro. Quando Temari rientrò chiesi ai due di spiegarmi grossomodo cos'era successo in quei tre anni e loro sospirarono iniziando a farmi una sintesi. « Mi dispiace. » Abbassai il capo nello scoprire che qualche mese fa il Kazekage aveva lasciato questo mondo. Non sapevo perché avevo pronunciato quelle parole, sfuggitemi dalla bocca senza che me ne rendessi conto. Ben presto l'orario delle visite terminò ed io rimasi sola in camera a rimuginare si quanto appreso.
Ero contenta, non riuscivo a comprendere il perché, ma sapere che Gaara avesse un'allieva mi aveva reso molto felice. Mi distesi a letto e chiusi gli occhi, quando li riaprii mi trovai in un altro luogo. Era un prato fiorito con al centro un albero, sotto di esso vi era una volpe, o almeno dai colori pareva quello, gigante. Quell'essere mi notò e si alzò in piedi mostrandosi in tutta la sua stazza, rimasi meravigliata.
Era seriamente quell'animale?
La Volpe a Nove Code era dinanzi a me e mi stava sorridendo.
« Shina! Non vorrai allenarti ancora?» Lo guardai cercando di capire cosa intendesse ma un'altra voce mi chiamò sempre con lo stesso nome, anche se non capivo se fosse un diminutivo o il mio nome completo.
« Dove mi trovo? E perché mi conoscete così bene?»
Chiesi mentre notai dietro un cancello una volpe bianca intrappolata, non capendo mi ci avvicinai per aprire il cancello ma fui fermata dall'enneacoda il quale mi diede una spiegazione molto breve di cosa stesse accadendo. Sbuffai rumorosamente. Ero stufa di spiegazioni incomplete e brevi che mi aiutavano a comprendere e che mi lasciavano mille domande. I due lo compresero ma non potevano dirmi altro se non che io ero la loro jinchuriki e che li custodissi segretamente dentro di me da anni. Mi fecero anche capire che oltre a me mai nessuno avrebbe dovuto scoprirlo e che l'unico che lo sapeva era questo fantomatico Gaara, a cui non ero ancora riuscita a dare un volto.
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