Capitolo 18: Il Nuovo Inizio

Il regno che Thanatos aveva tanto amato stava rinascendo.

Le rovine delle antiche città si stavano lentamente riprendendo, i campi, un tempo bruciati dalla guerra, tornavano a fiorire.

Ma, nonostante la pace che sembrava avvolgere ogni angolo della terra, Thanatos sapeva che niente sarebbe mai più stato come prima.

Si trovava nel giardino del castello, il luogo che una volta era stato il cuore pulsante della sua infanzia.

I fiori che ora crescevano rigogliosi sotto il cielo azzurro sembravano testimoniare una nuova speranza. Eppure, il vuoto dentro di lui non era ancora colmato.

La perdita di Baldrake pesava come una roccia sul suo cuore.

Era con i suoi compagni, Alfred, Retra e Saddam, che si trovava a camminare lungo i sentieri che un tempo avevano calcato insieme a Baldrake.

Ogni passo che facevano era un ricordo che si riaccendeva, eppure la consapevolezza che il loro capitano non sarebbe mai tornato li accompagnava come un'ombra.

Thanatos si fermò a guardare l'orizzonte, dove il cielo incontrava la terra.

La sua mente era confusa, ma sentiva che qualcosa stava cambiando dentro di lui. Non poteva rimanere bloccato nel dolore, non ora.

Non avrebbe potuto rendere onore al sacrificio di Baldrake se avesse continuato a vivere nel passato.

«Thanatos» disse Alfred, avvicinandosi: «Capisco quello che stai provando. Ma dobbiamo andare avanti. Non solo per noi, ma anche per Baldrake. La sua morte non deve essere vana. Il regno ha bisogno di un leader forte, e tu sei colui che può guidarlo»

Thanatos guardò Alfred, vedendo nei suoi occhi la stessa determinazione che aveva sempre ammirato: «Mi manca, Alfred. Non riesco a credere che non lo vedrò mai più. Ma so che devo essere forte. Non solo per me, ma per tutti. Per il regno che ha bisogno di noi»

Retra si unì a loro, con il suo solito sorriso amaro: «Baldrake ha dato tutto per noi, Thanatos. Ma non possiamo fermarci qui. Non possiamo lasciare che il suo sacrificio diventi solo un ricordo. Dobbiamo ricostruire, dobbiamo proteggerlo, onorarlo con ogni passo che facciamo»

Saddam, il più taciturno del gruppo, posò una mano sulla spalla di Thanatos: «Il regno è pronto per un nuovo inizio. E tu sei pronto a guidarlo. Non devi portare questo peso da solo. Siamo con te»

Thanatos annuì lentamente. Le parole dei suoi compagni gli diedero una nuova forza. Sentiva che, sebbene il dolore non sarebbe mai svanito, il futuro non si sarebbe costruito nel rimpianto.

Baldrake aveva scelto di sacrificarsi per dare loro la possibilità di ricostruire, e non avrebbe mai potuto tradire quella fiducia.

«Grazie» disse, la sua voce più ferma: «Voglio che sappiate che non dimenticherò mai ciò che avete fatto per me. E per Baldrake. Insieme, ricostruiremo il regno. Non importa quanto sia difficile. Non importa quanto dolore ci sia ancora nel cuore. Il futuro ci appartiene»

Con queste parole, Thanatos si sentì finalmente pronto a guardare avanti.

Non era solo. Aveva i suoi compagni, la sua famiglia, al suo fianco. E, anche se il cammino era incerto, non sarebbe mai stato solo.

Mentre il sole tramontava dietro le montagne, illuminando il cielo con colori di fuoco e oro, Thanatos capì che il sacrificio di Baldrake non avrebbe mai avuto un vero "finale".

Ogni volta che avrebbero ricostruito, ogni battaglia che avrebbero vinto, sarebbe stato come se Baldrake fosse sempre lì, accanto a loro, nel cuore del regno che avevano salvato.

Il regno non sarebbe tornato semplicemente a ciò che era.

Sarebbe diventato qualcosa di più, qualcosa di nuovo.

Un regno di speranza, di sacrificio, di amore e di ricostruzione.

E Thanatos, ora più che mai, sapeva di essere pronto a guidarlo verso quel futuro.

Il vento soffiava leggero, portando con sé la promessa di giorni migliori.

E, mentre i suoi compagni si allontanavano, pronti a continuare il loro viaggio, Thanatos guardò ancora una volta l'orizzonte.

Il regno era stato salvato.

Ma ora, la sua vera battaglia era appena iniziata.