Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 48.

«Sicura che hai messo tutto in valigia?» è la quarta volta nel giro di mezz'ora che mia madre mi fa questa domanda. Fra un'ora devo stare in aeroporto e lei sta più in ansia di me.

«Si mamma!» esclamo. «L'ho controllata due volte» alzo gli occhi al cielo.

Nei cinque giorni successivi alla festa, i famosi "giorni di punizione" ho avuto modo di organizzare bene tutto il necessario per la partenza. Mi sono fatta una lista insieme a Margot e Dakota e abbiamo deciso di partire con poche cose in modo tale da poter fare compere lì.

«Possiamo andare?» chiede mia madre guardando l'orologio.

Afferro la borsetta, gli occhiali, mi guardo in torno assicurandomi di non lasciare nulla ed esco dalla camera. «Si andiamo»

«Dobbiamo passare a prendere qualche tua amica?» chiede salendo in macchina.

«Si, Dakota, Margot e se puoi anche Jason» dico e lei annuisce.

«Aspetta!» esclamo. «Le valigie»

«Stanno già nel bagagliaio» dice la mamma e non può fare a meno di ridere.

Faccio un sospiro di sollievo e mi rilasso sul sedile. Passiamo a prendere i miei amici e ci dirigiamo tutti con un po' di ansia mista a felicità verso l'aeroporto.

«Avete mai viaggiato con l'aereo ragazzi?» chiede mia madre.

«Io solo una volta» dice Margot. «Per andare a New York dai miei zii»

«Io qualche volta ma solo per viaggio brevi di massimo due ore. Non sono mai uscita fuori dagli States» dice Dakota.

«E tu Jason?» chiedo io guardandolo dallo specchietto. So già la risposta, so che ha tantissima ansia ma voglio che parli.

«Io non l'ho mai preso ma sono curioso di sapere com'è» la sua voce è tremolante, sta morendo di ansia. Mi viene da ridere, lo guardo e gli lancio un sorriso che vale a dire "stai tranquillo".

«E lei signora Cooper lo ha mai preso un aereo?» chiede Jason a mia madre.

«Si tante volte ma sempre e solo per l'Italia» dice mia mamma. Io a differenza sua, l'ho preso una volta per trasferirci dall'Italia a San Francisco ma ero piccola e nemmeno mi ricordo come sia stato, le altre volte sono state per viaggi all'interno degli Usa.

«Deve essere bella l'Italia!» esclama Margot.

«Flam dovresti invitare i tuoi amici nella casa dei nonni una volta» dice mia mamma.

Non avevo mai pensato a questa cosa, magari potremmo partire dopo il diploma, un viaggio di maturità in Italia.

«Hai ragione» dico. «Se volete andare in Italia possiamo alloggiare dai miei nonni»

«Oddio sarebbe fantastico» dice Margie.

«Magari!» esclama Dakota mentre Jason resta in silenzio.

«Ragazzi vi annuncio che siamo arrivati!» esclama mia madre svoltando verso il parcheggio dell'aereoporto.

«Merda» fa Jason sottovoce e io scoppio a ridere.

Prendiamo i nostri bagagli e andiamo verso l'entrata.

«Mamma ora puoi andare» le dico notando che è l'unico genitore presente.

«Va bene però abbracciami» allarga le braccia e io le vado incontro.

«Ti voglio bene» farfuglio tra i suoi capelli.

«Anche io, mi mancherai» stringe l'abbraccio prima di mollare la presa.

Mi tiene per le braccia, mi guarda: «Fai buon viaggio e scrivimi quando arrivi»

«Si, ti scrivo io» la saluto e va via.

Raggiungo i miei amici che nel frattempo si sono incontrati con Brian, Ethan e Mia.

«Ciao» li saluto.

«Flam posso parlarti?» Ethan mi viene incontro e io sbuffo.

«Ethan, dio mio, pure prima della partenza devi farmi qualche discorso?» dico e nel frattempo mi guardo intorno alla ricerca di Jason ma non lo vedo.

«Andiamo fuori» mi afferra per un braccio.

Mollo la presa: «no, dimmi qui»

«Nulla, volevo solo chiederti scusa per quello che è successo alla festa. Il giorno dopo non ricordavo nulla ma i miei amici mi hanno detto che ci siamo baciati più volte» abbassa lo sguardo.

«Non preoccuparti, è stato l'alcool ad agire» gli faccio un occhiolino.

«Penso proprio di si» dice. «Speriamo che non succederà di nuovo durante questa vacanza»

«Non credo» dico. «Ora scusami ma devo andare»

Vado alla ricerca di Jason, non c'è con nessun gruppo. Alla fine decido di andare a controllare fuori.

«Ti vuoi dare alla fuga?» chiedo vedendolo seduto su una panchina fuori.

«Ci sto pensando» si porta una sigaretta in bocca e fa un lungo respiro.

«E quella?» dico indicando la sigaretta.

Odio il fumo e non voglio che lo faccia. «Scusami sono nervoso»

«Per cosa?» chiedo sedendomi vicino a lui.

«Ethan e il viaggio che ci aspetta» dice lanciando nervosamente la sigaretta finita a terra.

«Vedrai, sarà il viaggio più bello della tua vita scolastica» gli dico.

Mi prende la mano: «Ti siedi vicino a me?»

«Dobbiamo scambiare i biglietti» gli dico sorridendo.

«Appena il prof ce li consegna vediamo con chi scambiare» dice.

«Vieni qui» dico abbracciandolo.

Mi stringe forte a se e gli dico: «Rilassati, andrà tutto bene»

«Forse è ora che andiamo, il professore sta richiamando tutti» dice tra i miei capelli.

«Andiamo» dico e mi alzo.

«Ragazzi, forza, venite tutti qui» il professore richiama tutti gli studenti e ci mettiamo tutti intorno a lui.

«Ora vi distribuisco i biglietti. Ognuno di voi avrà un posto sull'aereo. Cercate di rimanere tutti insieme, se vi perdete durante l'imbarco sappiate che rimanete qui in America» inizia a distribuire i biglietti.

«Che posto hai tu?» chiede Jason.

«17 a» dico. «E tu?»

«Non ci credo» scoppia a ridere. «Io ho 17 b quindi stiamo vicini. Segno del destino?» mi fa un occhiolino.

«Meglio così» scoppio a ridere. «Io ho il finestrino» gli caccio una linguaccia.

«Si ma stiamo entrambi sul 17 che porta sfiga»

«Dio mio Jason ora sei anche scaramantico?» alzo gli occhi al cielo.

«Nah, tanto ci sei tu a proteggermi» sorrido e lui mi bacia.

«Ehm ehm, scusate piccioncini» mi giro ed è Margot e mi sento la faccia andare a fuoco per l'imbarazzo. «Che posto avete voi?»

«17 a e 17 b» dice Jason.

«Tu e Dakota?» chiedo.

«Oddio che bello, noi stiamo al 18 a e 18 b, quindi dietro di voi»

«Era meglio se stavate avanti. Chi vi sopporta a voi due insieme» ironizza Jason.

«Povera Flam che deve sopportare te» gli fa un occhiolino.

«Povero me che devo sopportare voi tre» dice Jason.

«Eii» dico lanciandogli una pacca sulla spalla.

«Sto scherzando» dice baciandomi sulla fronte.

Dopo un'ora di attesa per l'annuncio del gate finalmente saliamo sull'aereo per sistemarci.

Jason ed io troviamo i nostri posti, ci sediamo e allacciamo le cinture. Non l'ho mai visto così in ansia, anzi pensavo che l'ansia non gli appartenesse proprio. «Tranquillo» gli faccio un sorriso compassionevole.

«E se dovesse cadere?» il suo volto si traduce in terrore.

«Dio mio Jason! Andrà tutto bene» gli prendo la mano e gli lascio un bacio sulla guancia.

Finalmente l'aereo decolla, ci attendono 10 ore e 25 minuti di volo. Non so bene cosa farò ma per il momento voglio godermi il viaggio tenendo le dita di Jason tra le mie.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro