Capitolo 21.
Oggi è una bella giornata e visto che non ho da studiare, approfitto per andare a fare una passeggiata in centro, così magari se trovassi qualche vestito carino, per la festa di Brian, potrei prenderlo.
Questa mattina a scuola Jason non c'era ed Ethan non l'ho visto per niente. È stata una mattinata strana e piuttosto noiosa, avrei voluto condividere con i miei amici l'ammissione alla UCI e, invece, sono stata sei ore da sola a fantasticare su come potrà essere il futuro.
In poco tempo sono arrivata in centro, parcheggio la macchina nel primo posto vuoto e mi avvio verso il corso. Nonostante sia martedì, c'è molta gente in giro e in alcuni punti riuscire a passare è quasi impossibile.
In lontananza vedo una libreria, mi faccio spazio tra la folla e mi dirigo immediatamente lì. Ho proprio voglia di comprarmi nuovi libri e di passare del tempo nel negozio. Appena entro, il profumo di carta e libri nuovi mi travolge. È un luogo magico per me, potrei passarci le giornate intere e quando sono qui dentro, il tempo sembra velocizzarsi.
Nel reparto dei classici c'è Jason. Perché è qui? Gli vado incontro e quando sono abbastanza vicina, lo abbraccio da dietro.
Si gira e nella sua espressione capisco che è sorpreso: «Sei matta?»
«No, salutavo» ridacchio.
«Bel modo di salutare, ora lasciami in pace» sbotta.
Pensavo che fosse felice di vedermi, invece mi sbagliavo. «Ce l'hai con me?» chiedo con voce bassa.
«Non è il luogo adatto per parlare.» dice.
«Usciamo fuori allora» gli faccio cenno di seguirmi e stranamente mi segue senza contestare.
«Non qui» dice appena ci siamo fermati proprio fuori dalla libreria.
«Seguimi»
Camminiamo per un po, facendo fatica a stargli dietro perché cammina velocemente e quando arriviamo in una via secondaria, meno affollata, ci sediamo su di una panchina. Finalmente!
«Cosa ti ho fatto?» ho il fiatone e il cuore accelerato.
«Ieri, all'uscita di scuola, ti stavo aspettando per portarti a casa, ma hai preferito andartene in macchina con Ethan. Bell'amica che sei»
Oh no! «Non è come pensi, lascia che ti spieghi» avrò un'espressione disperata ma non importa, deve sapere come sono andate le cose.
«Vai» alza gli occhi al cielo ma faccio finta di niente.
«Stavo andando a prendere il pullman quando Ethan mi ha afferrata per un braccio. Mi ha costretta ad andare con lui perché voleva parlarmi. Ecco perché mi ha riportata in macchina» spiego
«Io stavo aspettando che tu venissi con me» dice.
«Non mi avevi detto nulla pensavo non volessi riportarmi» abbasso lo sguardo.
«E cosa ti ha detto quello?» chiede passandosi una mano tra i suoi capelli.
«Com'è andata veramente tra voi due. So che è stato lui a provocarti e mi dispiace aver dato la colpa tutta a te...»
Jason afferra con una mano il mio mento per farmi sollevare la testa. I suoi occhi verdi mi fissano e potrei perdermici dentro.
«Facciamo finta che non sia successo nulla?» chiede.
«Si» dico.
Il suo sorriso è la cosa più bella del mondo soprattutto in questo momento. Mi getta le mani in torno al corpo e mi abbraccia stringendomi a se. Ricambio l'abbraccio e mi godo questo momento.
«Come mai da queste parti?» chiede.
«Avevo voglia di uscire e speravo di trovare un vestito per il compleanno di Brian.» spiego.
«Da sola?» chiede meravigliato.
«Ehm si..»
«Allora ora ti faccio compagnia» sorride malizioso e so già che sarà divertente fare shopping con lui.
«Però prima, aspetta un attimo qui, devo fare una cosa» annuisco ed rientra in libreria. Mi ero dimenticata che lo avevo interrotto mentre stava cercando un libro e probabilmente è andato a comprarselo.
Dopo dieci minuti lo vedo riuscire con due buste.
«Questo è per te. Spero che tu non lo abbia letto» mi porge il sacchetto e mi chiedo perché mi abbia comprato un libro. Rimango stupita e mentre lo afferro mi tremano le mani.
Il libro è "Anna Karenina", non ci posso credere, come faceva a sapere che lo volevo da tempo, non ne abbiamo mai parlato.
«Grazie Jason! Come...come hai fatto a sapere che lo volevo?» chiedo meravigliata.
«Non lo sapevo. Ma ti conosco abbastanza bene da sapere i generi di libri che leggi. Io l'ho letto ed è un libro che merita quindi ho pensato di prendertelo» dice sorridendo.
«Oddio, grazie» lo abbraccio e potrei ringraziarlo all'infinito per questo regalo.
«Aspetta, ma tu leggi i classici?» scoppio a ridere, non l' avrei mai pensato.
«Già, lo so che non sembra..» sorride timidamente.
«E tu che ti sei comprato ora?» chiedo.
«Un libro sull'architettura» me lo mostra e capisco che è per ampliare le sue conoscenze prima dell'università.
Questo ragazzo è strano, sarà difficile scoprire la sua personalità, legge i classici ma predilige le materie scientifiche e in più è appassionato di arte e architettura.
«Vuoi sapere una cosa?» chiedo mentre ci incamminiamo per il corso.
«Solo se è una bella notizia» sorride.
«Sono stata ammessa alla UCI» emetto un gridolino di felicità.
«Bravissima la mia piccola, non avevo dubbi» mi bacia sulla testa.
«Io sto ancora aspettando» spiega.
«Allora quando arriva ad entrambi festeggiamo con tanto di spumante» ridacchio.
«Affare fatto» mi fa l'occhiolino.
Entriamo in un negozio che di solito ha sempre bei vestiti. Inizio a cercare qualcosa adatto a me, prendo un abito stretto nero e una gonna a vita alta. Cerco un top da abbinarci sopra e Jason me ne suggerisce uno grigio. Penso sia perfetto, afferro tutto e vado a provarli.
Prima provo lo spezzato, le taglie sono giuste e mi piace come mi sta addosso.
«Come mi sta?» chiedo uscendo dal camerino.
«Davvero molto bene» dice Jason.
«Sono insicura del top così corto, mi si vede la pancia» mi guardo allo specchio non ho mai indossato dei crop top e sono sicura che mi ci sentirò a disagio.
Jason scoppia a ridere: «Cioè tu ti stai preoccupando dei 3 centimetri di pelle che ti si vede? Sei bellissima e poi hai il fisico perfetto per indossare queste cose»
Alzo gli occhi al cielo e vado a provare l'altro abito. Faccio fatica a chiudere la zip ma per nessun motivo al mondo voglio farmi aiutare da Jason. Questo, a differenza dell'altro, è intero e stretto, lungo fino a metà coscia.
«Questo?» chiedo uscendo dal camerino.
«Sei splendida!» esclama Jason osservandomi dalla testa ai piedi.
Arrossisco a questo complimento e per rompere questo momento imbarazzante dico: «quale prendo?»
«Entrambi, avrai occasione di metterli tutti e due e poi approfitta che ci sono i saldi» sorride e continua a fissarmi.
Non avevo notato che tutti i vestiti sono in sconto, mi faccio due conti sui prezzi e alla fine decido di pagare tutto.
Usciamo dal negozio e il mio telefono inizia a squillare. Lo afferro e sullo schermo c'è il nome di Dakota.
«Ciao cara» dico.
«Flaminia mi ha chiamata la mamma di Margot.. »
«E..?» chiedo preoccupata.
«Vai immediatamente all'ospedale io sto andando ora» è agitata dalla voce e inizio a preoccuparmi sul serio.
«Ma cos'è successo?»
Dakota richiude la telefonata senza darmi una risposta.
«Tutti ok?» chiede Jason.
«Devo andare in ospedale per Margot. Non so cos'è successo»
«Ok vengo anche io» mi mette il braccio intorno alle spalle e mi da un bacio sulla testa.
Annuisco e andiamo. Jason si offre di portarmi con la macchina e di riprendere la mia quando torniamo. Accetto la sua proposta perché proprio non mi va di guidare fino all'ospedale.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro