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Cap. 7 - Checkmate.

Ren era ancora lì, in preda all'agitazione. Un attimo, e si coprì la bocca, sudando di più; ogni goccia scendeva dalla testa giù per il collo, bagnando la maglia bianca. «S- sono solo venuto a chiederti se è tutto ok, niente di ché!», rispose urlando.

Goro mosse le pupille indietro, voltando anche la testa di poco e ghignò di nuovo, maliziosamente, stringendo la spugna impregnata di schiuma come se fosse qualcos'altro. In seguito si lasciò andare in una leggera risata.

«Avanti, entra. Ero intenzionato a puntarti ancora la pistola alla tempia, ma ho cambiato idea, almeno per adesso», lo stuzzicò ed egli aprì lentamente la porta del bagno, entrandoci con cautela. Goro, come lo vide, lo trascinò nella doccia con lui e gli tolse i pantaloni con forza.

«Goro, che fai!?».

Ren arrossì profondamente sul viso, ma lo lasciò fare mentre gli toglieva la maglia bianca e strisciava molti baci sul suo petto. Mosse la testa indietro, poi abbassandola osservò il secchio di capelli e si concentrò di nuovo sul detective, intensificando i baci e sfiorando le sue braccia. 

Tastava la sua pelle con interesse, percependo ogni tocco come uno shock che lo faceva gemere oltre le stelle del cielo.

Goro ebbe uno spasmo, poi strofinò il suo mento sul lato sinistro del collo di Ren mentre lo teneva stretto a sé con le gambe posate in basso abbastanza da far toccare le due parti sensibili, in collisione.

«Bagnati... volevo farlo da tanto tempo, tu non me lo hai mai permesso. Poi il mio odio nei tuoi confronti è cresciuto, e ora ti vorrei finalmente morto così come vorrei vederti mentre urli il mio nome ai venti», sussurrò nel suo orecchio.

Ren chiuse gli occhi ermeticamente e pianse dal dolore a causa delle dita di Goro che con delicatezza si erano infilate in mezzo ai suoi glutei facendolo saltare. 

Subito dopo il detective chiuse l'acqua e uscì dalla doccia, trascinandoselo con sé per spingerlo sul letto dove lo baciò ancora una volta. Il corvino ricambiò ogni bacio, sentendosi completamente avvolto dal piacere.

Dopo che si allontanò dal bacio per guadagnare respiro scoppiò a ridere.

«Così mi vuoi uccidere? Sei un pazzo!», sbottò Ren.

«So quel che faccio», rispose Goro, posando le mani su entrambe le sue cosce e spremendole.

In seguito a uno strillo proveniente dalle labbra del corvino, strisciò le mani in su, ed esse acchiapparono ciò che era prezioso nel mezzo, avvicinandoci le labbra e azzardando un gesto del capo in maniera tale che i ciuffi dei suoi lunghi capelli caddero, solleticando la zona di pelle costellata di morbidi peli.

Solo un morso e subito Goro dovette coprire la bocca di Ren nell'atto dell'urlo straziato che provenne dalla sua bocca. Il letto era un bagno d'acqua.

Goro si alzò e rise, scalzo e nudo si avvicinò alla finestra e aprì le tende, poi cominciò a leccarsi le dita con intensione maliziosa, Ren invece dovette usare tutta la forza del corpo per alzarsi anche lui dal letto e raccogliere i suoi vestiti per rindossare la maglia bianca.

Dopodiché approcciò Goro alla finestra e si incollò a lui avvolgendo le braccia attorno al suo busto, i loro sensibili si toccarono ancora, entrambi sussultarono. Ren poi passò la mano sul petto di Goro e gli prese il mento per posare un sensuale e lungo bacio sul lato destro del collo.

«Ah...» Akechi gemette dolcemente, reggendo la testa del corvino vicino al collo, Ren allora gli infilò la mano destra in mezzo alle gambe e sussurrò. «Per quanto disgustoso sia, non posso fermarmi. Sovvertendo tu come il mio peggior nemico, negando che c'è stata attrazione tra noi da tanto, ma sei in ritardo, il mio cuore è stato preso da Yusuke...».

Goro rise, girandosi verso di lui, poi lo spinse di nuovo in avanti e lui cadde di schiena sul letto.

«Certo, non ho mai detto di essere innamorato di te, io voglio solo darti il piacere per poi ucciderti, godendo finalmente la tua fine...», disse, fissandolo con occhi fiammeggianti.

Ren si sedette sul letto a gambe incrociate coprendosi l'intimo con le mani.

«Neghi tutto allora? Gli sguardi, le frecciatine, lo scacco matto. Bada, io voglio solo l'ultima lotta, dopo ti lascerò in pace con il tuo artista amatissimo», lo provocò. Ren si rialzò dal letto, approcciando l'altro e baciandolo.

«Oh? Dici che mi odi, allora perché mi sbatti?», accennò un ghigno.

«Perché anche se vorrei ucciderti, tu mi piaci più di quanto tu possa immaginare», Goro sospirò, poi si eresse in piedi dopo il bacio scambiato con Ren. «Vado ad asciugarmi i capelli, tu, intanto, cerca di trovare qualcosa da farmi indossare di decente dal tuo armadio... e fammi un favore, dimentica quel che è successo».

Il detective ritornò nel bagno rimanendo nudo e chiudendosi la porta alle spalle. Ren si mise le mani tra i capelli, voleva urlare; aveva appena finito di condividere sé stesso con il suo peggior nemico e la cosa gli piacque, ogni secondo, e ciò non poteva accettarlo.

Guardò in basso, era ancora teso, così, avvolto dalla vergogna, si coprì la faccia con le mani.

Dopo pochi istanti Goro subentrò di nuovo nella camera da letto, con addosso l'accappatoio rosso di Ren, scalzo. «Sei rimasto in quelle condizioni tutto il tempo che mi sono lavato? Allora, fammi pensare...» si strofinò il mento, avvicinandosi più a Ren con disinvoltura.

«Ti avevo detto di darmi qualche tuo vestito, ma tu non ti sei mosso di un centimetro. Quindi, se in cinque minuti non mi porti qualcosa da indossare, mi spoglierò e rimarrò nudo aspettando le tue grazie».

«Ah!».

Ren scoppiò, tirando la maglia bianca in giù per proteggere il suo intimo e correndo nella cabina armadio, poi tirò fuori una maglia nera e un paio di pantaloni color marrone scuro, tornò nella camera da letto e li gettò addosso a Goro, che rise. Ren allora gli coprì la bocca, fermando la sua risata, abbracciandogli la schiena e battendo la nuda parte contro l'accappatoio. 

«Hai minacciato di non dirlo a nessuno, che non è stato qualcosa di grave, ma come? Mi hai sedotto come se fossi una concubina».

Il detective deglutì e chiuse gli occhi, stringendo il pugno destro. «Mi fai innervosire... ma fai una cosa: vai al bar mezzo nudo. Lo faresti solo per me, per ripagare le mie fatiche nel Metaverso dopo l'ultima lotta non ancora conclusa?».

Goro ghignò, e Ren scattò indietro. «Assolutamente no!», si agitò.

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