Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap. 43 - Fox vs Crow 7.

Rientrò, sul volgersi delle quattro del mattino, e con passo felpato raggiunse la camera da letto dopo aver chiuso la porta d'ingresso con furia. Sapeva di aver perso la sfida, ma combatteva sé stesso affinché si convincesse del contrario.

Un passo nella stanza e si tolse la giacca.

Yusuke lo vide, essendo rimasto sveglio apposta, proprio per mandargli il messaggio e far smettere quel rapporto che tanto lo ingelosiva, nel profondo della sua anima.

«Ben tornato, bastardo. Ti sei divertito abbastanza con Makoto Niijima?», ironizzò.

Goro sbuffò, mentre si spogliò anche della camicia, deliziando le iridi azzurre del pittore, «Tu non dovresti parlare di ragazze. Ti ricordo tutte le alunne che Sir Kita si è portato a letto, poi le tue modelle nude da dipingere e poi lei... Sakura Futaba», sbottò.

Yusuke scoppiò in una diabolica risata, alzando la schiena dal letto e sedendosi sul materasso, per volgere il suo oceano verso gli occhi di fiamma di Goro, «Sakura non mi è mai piaciuta, non dire cavolate! Forse sono io che piaccio a lei, non il contrario», cercò di mantenere la calma.

Goro salì sul letto e lo raggiunse, posizionandosi dietro la sua schiena, poi avvolse la braccia attorno al busto, viaggiando le mani sul petto, poi sulla parte più intoccabile del suo corpo, nelle zone inferiori, coprendogli la bocca per strozzare i gemiti. Intanto un ghigno perverso regnò sulle labbra nei pressi della nuca dell'artista.

«Lo sai che se non avessi avuto interesse, non sarei tornato da te subito dopo il tuo messaggio? Purtroppo hai vinto questa sfida... e non vuoi contribuire uscendo una sera con Sakura...», sibilò.

«No», interruppe Yusuke.

«Lo farò, ma per patteggiare i conti, e sai già che anch'io perderò. Quindi alla fine siamo sempre pari, tu mi sali sopra, usi il mio pennello e io faccio la tela. Quindi, è meglio pensare alla salute mentale di Ren che, come mi hai detto, si sta dando molto a Joker Ombra. Basta pensare a...», il suo sguardo s'annebbiò, Goro lo palpò in profondità.

«AKE! PER LA PITTURA!», gridò nel silenzio della notte.

Goro rise, «Ren non è un problema, voglio vederti perdere come ho perso io questa sera. Il mio è un ordine. Esci con Sakura Futaba e fammi vedere come anche tu correrai subito da me, amore... mio», disse, stuzzicandolo abbastanza da istigarlo a girarsi, bloccarlo sotto di lui e mimare un fucile con le dita della mano sinistra, puntandolo alla sua fronte.

«Qui comando io. Se tu vuoi vedermi cedere, ti accontento, ma i modi li decido io», s'impose.

Goro tremò, poi un ghigno passò sulle labbra, «Scusami la troppa arroganza, allora».

«Meglio», il pittore sorrise.

Yusuke baciò le labbra di Goro e avvertì il suo corpo umido di pioggia, ciò lo fece issare e immediatamente togliere i suoi indumenti per dare al traditore quanto piacere stesse cercando da lui, quanto bastò per passare tutta la notte.

«Non sopporto la pressione di tutto questo, mettimi quel pennello nel sedere!», urlò il detective, stanco di girare attorno a ciò che voleva da Yusuke quella notte: il dolore lacerante gli arrossò la pelle in mezzo ai glutei, rosso come le sue gote.

«Yusuke, mi hai ingannato, volevi solo portarmi a letto...».

Yusuke ridacchiò, «Non parlare come se tu non volessi la stessa cosa».

Dopo aver terminato il suo lavoro, si risedette sul letto, riposando la parte inferiore e si rialzò subito dopo, notando come Goro si girò e stremato batté la schiena alla spalliera del letto, con le braccia aperte a croce, ansimando.

«Non l'ho detto. Ho detto che sarei stato capace di dimenticarti una notte e sostituirti con Makoto, e invece devo confessare che è con te che mi piace farlo, piuttosto», disse, stringendo gli occhi e alzando il sorrisetto beffardo sulla bocca.

«Amore mio, maniaco schifoso... mi rivolteresti lo stomaco se non fosse che adoro vederti nudo mentre mi implori di spingerti sempre più veloce... per poi smettere a causa dell'arrossamento della tua pelle da bimbo. Ci stiamo solo trascinando. Makoto non vale come me, eh?».

Goro non gli rispose, era molto occupato a riprendere fiato nello stesso tempo in cui lacrime di sudore scesero sul suo volto dai capelli bagnati e allungati dall'acqua che li appesantiva verso il basso data la gravità.

Ogni goccia percorse le braccia che caddero anche incollandosi lungo i fianchi, innocentemente rivolse il capo in alto, catturando l'ultimo respiro prima di definirsi morto per avere i polmoni vuoti d'aria date le precedenti spinte date dall'artista.

Istintivamente raccolse la camicia azzurra del suo pigiama da terra e lo posò lì sopra, tentando di calmare il sollevamento. Chiuse gli occhi e strinse i denti.

«Ake...», bisbigliò.

«Cosa?».

«Abbiamo appena cominciato e tu ti arrendi...», si ristese sul letto, «Il calore mi ha preso tutto il corpo, non mi controllo più. Ho perso la testa, ci vai pesante oggi», sibilò Yusuke, Goro lo guardò non spostandosi dalla posizione in cui si era fermato e cominciò a ridere, toccandosi in mezzo alle gambe e arrossì sul volto.

«La nostra notte più focosa...», commentò.


Nel frattempo Ren rientrò silenziosamente a casa, anch'egli bagnato come un pulcino, e corse nel bagno per farsi una doccia. Aveva il mal di testa, il continuo conflitto di attrazione e rifiuto di Joker Ombra lo portava a dubitare anche di sé stesso e della sua identità.

Strappò via dal corpo ogni indumento con fatica perché ormai incollato alla pelle, poi lentamente e tremando dal freddo entrò nella cabina e aprì la cornetta, gettandosi acqua calda addosso, partendo dai capelli corvini che velocemente caddero per la pressione, penzolando dolcemente sulle spalle. Il suo sguardo rimase basso.

Improvvisamente sentì di nuovo le mani coperte di guanti rossi sui suoi fianchi, «Joka, basta! Non abbiamo già fatto abbastanza prima? Nonostante abbia accettato la nostra alleanza non significa che ora dovremmo farlo ogni notte, va' via!», urlò, i suoi occhi si bagnarono di lacrime disperate.

«Non sono un mostro – più o meno – ciò che abbiamo fatto non merita nemmeno di essere più nominato. Mi sono lasciato andare, ma è la vendetta nei confronti di Goro Akechi che vuoi, sì?».

Ren annuì, «Già. Tu però vuoi troppo da me, e lo trovo anche disgustoso».

Joka chiuse gli occhi gialli e lentamente lo abbracciò a sé, percependo la sua schiena nuda sul petto vestito del costume fracido. Posò la testa sulla sua spalla destra e gli baciò la nuca, «Anche le Ombre hanno le loro debolezze, e la mia ora sei tu», sussurrò.

«Non mi mentire!», esclamò Ren e gli occhi di Joka s'arrossarono.

«Magari è attrazione la nostra, ma ora che sei solo con te stesso... per favore... lasciati andare. Sento come il tuo cuore è molto confuso, io sono solo uno sfogo per te e voglio goderti fino all'ultimo gemito. Fox e Crow sono più legati di quel che immagini. Volevi l'ultima battaglia? Sfidarlo l'ultima volta? Lo farai... solo se ti fiderai di me e mi permetterai di esplorarti».

La sincerità di Joka trapassò la testa di Ren.

«Abbiamo già fatto le cose più sconce, magari se assumi la forma della mente cognitiva di Hasegawa potremmo anche andare bene. Almeno per me è come se non guardassi perennemente allo specchio, ti prego», debolmente ansimò.

Joka cambiò i suoi capelli da corvino in un rosso acceso, per esaudire il desiderio di Ren, in seguito lo prese per i fianchi ancora e lo voltò di fronte, procedendo a baciarlo con intensa leggerezza. Ren esitò, facendosi toccare, baciare, attaccandosi all'altro con violenza.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro